Formia / Ufficio Pnrr, durissima relazione sulle criticità del project manager Elpidio Bucci

Attualità Formia

FORMIA – Destinatario (indiretto) delle bordate del capogruppo della lista “Guardare Oltre” Imma Arnone circa il rinnovo (per un anno, per un importo di 80 mila euro) dell’incarico di project manager alla testa dell’ufficio Pnrr del comune di Formia, l’ingegner Elpidio Bucci in una relazione inviata al sindaco Gianluca Taddeo e alla segretaria generale Marina Saccoccia non è molto tenero sulle difficoltà che ha dovuto affrontare nei primi dodici mesi alla guida di un ufficio che ha dovuto condividere le istanze con diversi comuni (quasi tutti a guida Forza Italia) del sud pontino – Castelforte, Fondi, Monte San Biagio, San Felice, Santi Cosma e Damiano e Spigno Saturnia – firmatari di un accordo di programma per catturare e poi investire milionari finanziamenti previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Bucci nella sua relazione naturalmente illustra quali sono stati i risultati conseguiti ma anche le difficoltà incontrate. L’obiettivo prioritario sarebbe dovuto essere la condivisione di una programmazione territoriale omogenea con “l’approvazione dapprima di un unico masterplan da parte dei comuni aderenti e, poi, con la declinazione e articolazione dei singoli interventi infrastrutturali nelle programmazioni annuali e pluriennali di ciascun ente locale”. E invece quella che formula subito Bucci è stata una requisitoria disarmante: “L’avvio delle attività ha incontrato alcune difficoltà legate certamente alla novità del modello da implementare, non si è giunti alla definizione puntuale di un cronoprogramma delle attività da porre in essere “ e, poi, “gli enti locali non hanno ancora individuato gli interventi infrastrutturali da inserire nel masterplan della programmazione unitaria e condivisa tra tutti gli attori istituzionali coinvolti”

L’ingegner Bucci nella relazione inviata al suo datore di lavoro, il Comune, che l’aveva scelto ai sensi del secondo comma dell’articolo 110 del decreto legislativo 267/2000 per sole 15 ore settimanali (da condividere con gli altri comuni…), individua anche quelle che definisce responsabilità sull’incapacità di un territorio di fare rete. Innanzitutto a causa delle strutture organizzative dei Comuni interessati “in relazione alle quali è risultato difficile stabilire un’interlocuzione assidua e a regime con il personale degli uffici comunali anche in termini di celere messa a disposizione – accusa – della documentazione e degli atti a supporto dell’elaborazione della programmazione d’ambito dello stesso ambito omogeneo delineato. Sono emerse delle resistenze di natura campanilistica che meriterebbero una più approfondita riflessione politico-istituzionale per delineare non solamente i margini operativi ma anche per acquisire – è il rammarico del tecnico ciociaro – più consapevolezza circa i meccanismi della programmazione di area vasta, la cui valenza strategica può affermarsi ed esplicare i suoi effettivi postivi”.

Nonostante sia (giustamente) duro nelle sue prevedibili conclusioni, l’ingegner Bucci appare ugualmente ottimista quando sostiene come, dopo questo annoi sperimentale, “siano maturati i presupposti affinchè si possa dare avvio all’operatività del modello organizzativo di programmazione d’ambito”. E Bucci in un passaggio della sua relazione al sindaco Taddeo chiama in causa soprattutto la gestione ‘ballerina’ delle ripartizione tecniche del Come di Formia nel corso del 2023. Soprattutto tra “la primavera e l’estate non ho potuto stabilire un’organica collaborazione con gli altri dirigenti a causa dei frequenti cambiamenti nelle strutture di vertice dovuto al trasferimento degli stessi dirigenti verso altri enti. La loro alternanza nei settori strategici dell’ente – scrive testualmente un manager scelto personalmente dal sindaco di Formia – ha inevitabilmente inciso sulla piana operatività dell’ufficio di coordinamento. Al danno, poi, si è aggiunta una sorta di beffa, nel senso che il comune di Formia non è stato più autonomo nella gestione delle pratiche sul Pnrr . Si è aggiunto l’obbligo di far inserire i dati sulla piattaforma Regis (quella che monitora l’andamento dei progetti, il rispetto della tempistica e la conseguente erogazione dei finanziamenti per quote) da soggetto esterno all’amministrazione locale “per accelerare ancor di più la tempestiva delle attività”

Bucci nella sua relazione sottolinea la bontà della sua attività di coordinamento a favore della transizione digitale nella pubblica amministrazione. Il comune di Formia ha chiesto investimenti per finanziare le seguenti azioni: “Esperienza del cittadino”, App IO”, “Pago Pa”, “Migrazione Cloud”, “Spid e Cie”, “Notifiche digitali” e “Collegamento PDNDR”. E con quali risultati? Bucci ne descrive l’entità facendo capire di aver avuto le mani legate: “Mi sono rapportato con il responsabile del servizio, l’ingegner Mastroianni per monitorare lo stato di avanzamento amministrativo delle iniziative ammesse a finanziamento. Queste interlocuzioni non si sono sviluppate con assidua frequenza anche perché il responsabile del servizio aveva deciso di trasferire altrove e per un periodo ha dovuto ‘consumare’ le ferie accumulate”.

Non bisogna demordere e l’ingegner Bucci fissa come ‘dead line’ il 2026 si potrà tracciare il bilancio vero e proprio su quello che sarà attuato a Formia con i fondi del Pnrr che sta “costringendo gli enti locali a ripensare il loro modus operandi e, conseguentemente, a rimodulare la loro organizzazione. Per far ciò – aggiunge Bucci – è inevitabile che la struttura gestionale deve essere meno tesa ad un modello organizzativo meno rigido e cristallizzato . Per contro dovrebbe – è il tempo che verbo che utilizza Bucci – essere favorita la cultura della collaborazione inter istituzionale finalizzata alla condivisone dei progetti e delle attività, soprattutto quando l’ente è interessato da programmazioni complesse e sfidanti e, come tali, richiedono il coinvolgimento contestuale di differenti competenze”.

Bucci come Don Chisciotte contro i mulini al vento? L’ultimo rigo della sua relazione è una disperata richiesta d’aiuto ai vertici del comune di Formia, anche dal punto di vista di una diversa ubicazione del suo ufficio (rispetto al settore Opere Pubbliche ?): “Sarebbe auspicabile una diversa collocazione dell’ufficio strategico per una sua più efficace operatività”. Intanto il project manager ha incassato, tra le rimostranze politiche del capogruppo Arnone, un rinnovo del suo contratto per l’importo di 80mila euro annui. Bucci parla del perseguimento di un’omogenea progettualità territoriale non facendo mai cenno alla mancata adesione di tre dei quattro comuni confinati con Formia, Gaeta, Itri e Minturno. Sino a qualche anno fa sarebbe stato impensabile. E questo isolamento istituzionale e amministrativo dell’amministrazione formiana dovrebbe essere un motivo di un’attenta e urgente riflessione. O almeno