FORMIA – La maggioranza di centro destra al comune di Formia, di fatto, ha da sabato mattina un nuovo alleato, quello che alle amministrative di due anni e mezzo fa decise di percorrere un’altra strada che terminò davanti ad una risicata differenza elettorale costituita dalla somma algebrica degli occupanti di un condominio: la Lega. I suoi attuali tre rappresentanti in consiglio, l’ex candidato a sindaco Amato La Mura, il capogruppo Antonio Di Rocco ed il consigliere Nicola Riccardelli (rimasti formalmente all’opposizione dopo le partenze smart degli due eletti, Francesco Di Nitto e Caterina Merenna e misteriosamente in silenzio dal giorno successivo alle elezioni regionali del febbraio 2023) dopo aver preteso qualche giorno di tempo per riflettere e analizzare la situazione hanno deciso di evitare di sottoscrivere la richiesta di verifica di incompatibilità della potente consigliera comunale di Forza Italia, presidente della commissione urbanistica e sorella del vice presidente uscente del Consorzio industriale del Lazio Salvatore Forte, “Mrs preferenze”, l’architetto Tania Forte.
Gli esponenti del carroccio formiano da quattro giorni avevano appreso dal profilo whatsapp delle minoranze della possibilità di firmare una richiesta, inoltrata alla segretaria generale Marina Saccoccia in qualità di responsabile dell’anticorruzione del comune di Formia, di verificare o mano la compatibilità o meno dell’architetto Forte ad esercitare il ruolo di consigliere comunale per il quale il 3 ed il 4 ottobre scorsi era risultata la più votata. A premere sull’acceleratore è stata per prima l’ex sindaco Paola Villa (Un’altra città –Movimento Cinque Stelle) che, dopo aver annunciato di voler avviare questa forte azione politica, ha chiesto ed ottenuto nella giornata di venerdì l’adesione di altri rappresentanti delle minoranze: Imma Arnone di “Guardiare Oltre”, Luca Magliozzi e Alessandro Carta del Partito Democratico.
All’appello a questo punto mancavano i tre esponenti della Lega che hanno cominciato a praticare quella che nel calcio si chiama melina ed in politica attendismo…“Vi faremo sapere” hanno detto all’unisono i consiglieri La Mura, Di Rocco e Riccardelli sapendo che all’interno del gruppo consiliare ci sarebbero state – come si è verificato – diversità di vedute sul da farsi. Tra il possibilismo di Riccardelli a firmare si sono affiancate le perplessità di Di Rocco con al centro La Mura pronto a seguire la maggioranza del gruppo consiliare pur di evitare la rottura all’interno di un gruppo la cui azione politica è diventata “non pervenuta” dal giorno dopo la mancata elezione di Di Rocco al consiglio regionale del Lazio.
Ad alzare l’asticella nella serata di venerdì è stata la professoressa Villa: “Fateci sapere se firmate”. Un’azione di mediazione, a quel punto, l’ha cominciata a svolgere il capogruppo Arnone, la cui lista faceva parte nel 2021 della coalizione elettorale che sosteneva alla carica di sindaco l’infettivologo Amato La Mura. La risposta ricevuta è stato un altro tentativo di gettare – come poi è avvenuto – il pallone in tribuna: “Ci vediamo sabato mattina tutti e tre e faremo sapere”. Una risposta, in effetti, alle 13 – ora in cui Paola Villa aveva fissato la sua “dead line” – non è mai arrivata.
Da questo momento ciascuno per la sua strada – la Lega, prossimamene, già in occasione dell’approvazione del bilancio di previsione 2024 pronta a rimpinguare numericamente la già ingolfata maggioranza Taddeo con gli inevitabili mal di pancia nelle fila dei Fratelli d’Italia ? – con la richiesta dei consiglieri Villa, Arnone, Magliozzi e Carta di capire dalla segretaria comunale Saccoccia che la collega e presidente della commissione urbanistica Tania Forte può stare nel consiglio comunale dopo la valanga di voti portata alla candidatura a sindaco di Gianluca Taddeo.
Questo interrogativo, di fatto, nell’ultimo mese era contenuto in una dettagliata lettera anonima rimasta tale (con un mittente poco chiaro relativamente alla sua residenza nel quartiere di S.Janni) che vedeva tra i destinatari il Prefetto di Latina, l’Anac, il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, il sindaco ed il presidente del consiglio comunale di Formia Gianluca Taddeo e Pasquale Cardillo, la segretaria comunale e responsabile dell’anti corruzione dell’ente Marina Saccoccia e, appunto, il capogruppo della lista “Un’altra città-M5S” Paola Villa. Quest’ultima nel momento ha ricevuto presso la sua abitazione la lettera imbucata nel centro cittadino ha deciso di effettuare le dovute verifiche interpellando una serie di avvocati amministrativisti e docenti universitari ponendo loro – e ora l’interrogativo, come una patata bollente, è nella mani della dottoressa Saccoccia e del Prefetto Falco – una semplice domanda: l’architetto Forte può essere contestualmente consigliere comunale “in codesto Comune di Formia e dirigente del Consorzio Industriale del Lazio?”.
Qualcuno sostiene a torto come questo quesito andasse posto alla fine di ottobre 2021 quando si insediò il rinnovato consiglio comunale di Formia. Non ci furono incompatibilità tra i 25 nei consiglieri appena eletti semplicemente perché la più votata dai formiani all’epoca era sì dirigente ma del Consorzio industriale Latina-Roma. Poi le cose sono cambiate. Con la sua nascita il Consorzio industriale regionale, che inglobò quelli periferici di Gaeta, Cassino, Viterbo e Rieti, è diventato un ente pubblico economico (ex art. 36, L. 5/10/1991, n. 317), partecipato dal Comune di.. Formia nella misura del 2,46% delle quote sociali.
L’articolo 12 del decreto legislativo 39/2013 (“Incompatibilità tra incarichi dirigenziali interni e esterni e cariche di componenti degli organi di indirizzo nelle amministrazioni statali, regionali e locali”), al terzo comma, dispone – ricordano l’ex sindaco Villa e i consiglieri Arnone, Carta e Magliozzi – che “gli incarichi dirigenziali, interni e esterni, nelle pubbliche amministrazioni, negli enti pubblici e negli enti di diritto privato in controllo pubblico di livello regionale sono incompatibili”. Ecco in quali ipotesi: con la carica di componente della giunta o del consiglio della regione interessata; con la carica di componente della giunta o del consiglio di una provincia, di un comune con popolazione superiore ai 15.000 abitanti o di una forma associativa tra comuni avente la medesima popolazione della medesima regione; con la carica di presidente e amministratore delegato di enti di diritto privato in controllo pubblico da parte della regione”.
Nella richiesta di verifica i consiglieri Villa, Arnone, Carta e Magliozzi hanno rilanciato anche un parere dell’Anac secondo il quale il decreto numero 39 del 2013 si applica anche ai consorzi in quanto enti pubblici economici, secondo la definizione contenuta nell’art. 1, co. 2, lett. b) del d.lgs. 39/2013″.
Insomma per il suo effetto, il consigliere comunale e dirigente del Consorzio Industriale del Lazio, Tania Forte, “per come desumibile, si trova attualmente nella situazione di incompatibilità codificata nell’articolo in una situazione di incompatibilità ricadente nell’art. 12, D.lgs 39/2013. E ancora. Le minoranze nella richiesta di una verifica inviata alla segretaria Saccoccia rilanciano un parere dell’Anac secondo la quale “nel caso in cui si debba procedere, ai sensi dell’articolo15 del decreto legislativo numero 39/2013, alla contestazione di una ipotesi di incompatibilità o inconferibilità prevista dal citato decreto legislativo, il procedimento deve essere avviato dal responsabile della prevenzione della corruzione dell’ente (la segretaria Saccoccia) presso il quale è stato conferito l’incarico o è rivestita la carica che ha dato luogo all’incompatibilità”.
Da qui la richiesta alla stessa dottoressa Saccoccia, in qualità di responsabile della prevenzione e corruzione del comune di Formia, di procedere “alla verifica della posizione dell’Architetto Tania Forte atteso il suo incarico contestuale di consigliere comunale di codesto Ente e di Dirigente del Consorzio Industriale del Lazio”. Dopo il consulto di sabato mattina la Lega, pur non decidendo di sottoscrivere questa semplice ma pesantissima richiesta, ha deciso di non commentare ufficialmente le ragioni di questa ennesima forma di galleggiamento politico probabilmente per non incorrere in possibili veti ( da parte di Forza Italia?) alla vigilia di un’altra infornata di nomine da parte della Regione Lazio e dell’amministrazione Provinciale.
Cosa succederà ora? La segretaria Saccoccia dovrà avviare questa verifica sul conto della posizione amministrativa e professionale dell’architetto Tania Forte sollecitando, vista la delicatezza della materia, un parere pro veritate a qualche insigne amministrativista e giurista per poi eventualmente chiedere il coinvolgimento del Consiglio comunale chiamato ad approvare, qualora i suoi accertamenti culminassero in questa direzione, l’eventuale decadenza dell’architetto Tania Forte da consigliere comunale.
Ma i consiglieri Villa, Arnone, Carta e Magliozzi sono stati chiari su ques’ultimo: a nessuno venga in mente di tirare per la giacca in questa vicenda il consiglio perché “non c’entra nulla”. E poi c’è la lettera anonima dell’11 dicembre, considerata la “madre” di questa presa di posizione ufficiale dell’ex sindaco Villa e dei consiglieri Arnone, Magliozzi e Carta: e se fosse una polpetta avvelenata prodotta all’interno della stessa maggioranza di centro destra al governo al comune di Formia?