Formia / Futuro Rifiuti Zero, nuovi appalti e servizi in commissione trasparenza

FORMIA – Insediatosi dopo una lunga e febbrile attesa, il neo dirigente del settore Lavori Pubblici e Ambiente del comune di Formia Giuseppe Viscogliosi è chiamato ad affrontare la prima grana che si chiama Futuro Rifiuti zero, la società municipalizzata dei comune di Formia e Ventotene che si occupa del ciclo dei rifiuti.

L’Architetto di Arpino dovrà deporre davanti la commissione Trasparenza del comune unitamente ad altri due dirigenti, gli unici rimasti in servizio, del comune di Formia, Rosanna Picano e Daniele Rossi. Lo farà in qualità di presidente dell’organismo di controllo sulla Frz e la sua adizione, unitamente agli altri due “controllori” del comune, è stata sollecitata non tanto dal presidente della commissione Controllo e garanzia, Amato La Mura, quanto dal capogruppo della lista d’opposizione “Guardare Oltre” Imma Arnone che da mesi ha iniziato un’azione di pressing sull’operato del nuovo amministratore della “Futuro Rifiuti zero”, Raffaele Rizzo.

La dottoressa Arnone questa volta non ha chiesto che a relazionare sulla gestione della Frz sia il suo neo amministratore unico quanto coloro – i tre dirigenti del comune di Formia – incaricati dai sindaci di Formia e Ventotene, Giancarlo Taddeo e Carmine Caputo a verificare il suo operato. Se non bastasse la decisione della Frz di interrompere il rapporto con il Centro Servizi ambientali per quanto riguarda il conferimento dei rifiuti indifferenziati prodotti dai comuni di Formia e Ventotene, nelle ultime ore si è aggiunta un’altra scelta industriale della Frz che di sicuro acuirà in peggio i già delicatissimi rapporti con il Csa che ha impugnato davanti il Tar del Lazio –sezione di Latina la determina di Rizzo con cui è stato deciso di trasferire i rifiuti indifferenziati nella più lontane struttura della Saf a Colfelice.

Ormai è certo anche se si attende l’ufficialità attraverso una determina in fase di pubblicazione ma la Frz ha deciso nelle ultime ore di conferire i rifiuti ingombranti presso il centro della ditta “Sabellico” di Ceccano. E’ stato di fatto rescisso un rapporto iniziato lo scorso 26 gennaio quando alla “Frz” fu chiesto la formalizzazione di un’offerta economica per il conferimento dell’indifferenziato: 180 euro a tonnellate. Per il “Futuro Rifiuti zero” quello era stato un affidamento provvisorio e dunque superabile. Per il Csa la durata del contratto era invece di un anno che, dunque, sarebbe stato interrotto senza alcuna comunicazione ufficiale.

I dirigenti della struttura di Castelforte avevano appreso informalmente che la “Frz” avrebbe cambiato aria da un elemento che sinora aveva caratterizzato il rapporto: la mancata prenotazione il giorno prima per il giorno dopo dell’arrivo dei mezzi per depositare gli ingombranti. Una telefonata nella giornata di venerdì è bastata per confermare un’indiscrezione veicolata da qualche autotrasportatore della Frz: si va a Ceccano ad una distanza tre volte maggiore (aggiungendoci i costi del personale e del carburante) rispetto a quella esistente tra il centro trasferenza dei rifiuti di Formia in località ex Enaoli e la struttura ceccanese della famiglia Sabellico.

Ma come è stata scelta? Attraverso una ricerca di mercato in cui sono state coinvolte tre imprese del settore (alle quali è stata chiesta un’offerta) e non – e c’era da attenderselo – il Csa di Castelforte. Informato di quanto stava avvenendo, il legale della struttura castelfortese, l’avvocato Gianluca Sasso ha confermato che invierà alla memoria integrativa al Tar in vista del giudizio di merito del 13 settembre specificando come la scelta della Frz di far viaggiare i suoi rifiuti in piena estate violerebbe di fatto il principio di prossimità sancito dalla normativa, regionale e nazionale, e confermato da recenti sentenze del Consiglio di Stato. In più la scelta dell’impresa di Ceccano – ha aggiunto l’avvocato Sasso – sarebbe avvenuta sotto soglia secondo quanto prevede la riforma del Codice degli Appalti….

Naturalmente in queste circostanze le versioni delle parti si differenziano sempre ma la seduta di mercoledì della commissione Trasparenza del comune sarà alimentata da ulteriore benzina frutto di alcune altre scelte operate dal management della Frz. Gli interessati, “con molto rammarico”, l’hanno confermato ma dal 1 agosto altri due “padri” dell’ex Formia Rifiuti zero, i dottori Commercialisti Francesco Caldiero e Giampaolo Supino, non si occuperanno più dei conti della società municipalizzata.

Il contratto di consulenza, prorogato di sei mesi lo scorso inverno, non è stato rinnovato e la società perderà due prestigiosi collaboratori che, insieme all’ex amministratore Raphael Rossi, hanno consentito alla municipalizzata di avere i conti e i bilanci in regola. Il loro incarico diventerà uno spezzatino nel senso che la consulenza contabile sarà affidato ad un professionista non formiano (è della lontana Civitavecchia) mentre il compito di formalizzare le busta paghe delle maestranze sarà conferito ad uno studio di ragioneria locale.

Con quali criteri intende saperlo ora la capogruppo Arnone che ha chiesto l’audizione dei dirigenti Viscogliosi, Picano e Rossi. Ma il tanto reclamizzato controllo analogo del comune di Formia ha funzionato sinora? Ha esperito gli interventi necessari perché nei confronti del Csa di Castelforte i vertici apicali della Frz non operassero un autentico accanimento industriale? Un fatto è certo.

La “Formia Rifiuti zero” dovrà pagare ben 207,66 euro alla Saf di Colfelice per ogni tonnellata di indifferenziato conferito ma, al di là del pronunciamento del Tar del 13 settembre , nessuno ha voglia di scommettere un centesimo perché questo importo resti confermato in futuro. E non è un buon segnale…come tanti registrati sinora ….che garantiscono piena affidabilità sul futuro industriale ed economico della società municipalizzata dei comuni di Formia e Ventotene. Purtroppo.

Gestione cookie