Poesia, premiato Vincenzo Di Santo al Festival dei Due Mondi di Castellammare di Stabia

Cultura Santi Cosma e Damiano

SANTI COSMA E DAMIANO – Ancora una soddisfazione per il poeta sancosimese di adozione Vincenzo Di Santo, nato a Castelvenere (BN), che si è visto premiare ben due poesie alla II edizione del Festival dei Due Mondi di Castellammare di Stabia. Quella meglio classificata ha ottenuto il “Premio del Presidente di Giuria”, con 164 punti, alle spalle dei primi sei classificati che hanno ottenuto punteggi da 169 a 207. La seconda, invece, ha ottenuto il “Premio Speciale della Menzione di Merito”.

In ordine inverso di tempo il poeta Di Santo, è stato, prima d’ora, “Primo classificato” al Concorso Letterario Internazionale “Premio speciale San Valentino 2023, organizzato da Area Cultura di Roma; primo classificato al Concorso Letterario “Luci ed Emozioni” di Area Cultura 2022 – seconda edizione – ed ancora, primo classificato al Concorso San Valentino 2022 di Area Cultura.; ha ottenuto soddisfazioni, con le sue poesie, come la  menzione di merito nel “Concorso poesia dell’anno 2022” ed il premio della Critica nel “Concorso poesia dell’anno 2021”.

Riconoscimenti anche dalla Aletti Editore con l’inserimento nel Federiciano Blu 2022 (pag.56) ed altri eventi come “la giornata mondiale della poesia”, “La Panchina dei Versi”.

Queste le poesie premiate al Festival dei due mondi; la terza, bellissima, è quella prima classificata al “Concorso Internazionale Luci de emozioni”.

 

Ai miei figli.

Poesia VII Classificata, Premio del Presidente della Giuria

 

Quando sarò solamente un pensiero,

un confuso ricordo tra il bianco ed il nero,

voi, coloratemi intorno di un colore caldo,

oppure di un semplice verde smeraldo.

 

Se un po’ di nostalgia vi fa stringere il petto

cercatemi qui, dove ogni giorno vi aspetto;

sarò nella fantasia, tra le mie illusioni,

qui, dove i sogni diventano delusioni.

 

Con la testa tra le nuvole, sarò nel vento,

inguaribile sognatore, di nulla contento.

Mi vedrete così, sarò spirito vagante

perso, in una dimensione non troppo distante.

 

E se mi penserete ancora più forte,

allora, non potrà nulla neppure la morte;

sentirete il mio abbraccio caldo e profondo

che per un momento mi riporterà al mondo;

 

a quel tempo lontano, quando stretti vi tenevo

su quel dondolo in legno dove a me vi stringevo

mentre i giorni correvano rubandomi certezze

e vi portava, adulti, lontani dalle mie carezze.

 

Vincenzo Di Santo (tutti i diritti riservati)

 

 

Anche a Sorrento.

Poesia Premio Speciale Menzione di Merito.

 

Sono ancora in cerca del momento

in cui il desiderio si trasforma in volo

e la paura mi lasci finalmente solo,

e si quieti e taccia ogni mio tormento.

 

Aspetto, paziente, con impazienza l’istante

in cui il sogno abbandoni l’evanescenza,

ed anche la speranza fiorisca dall’assenza

per consolidare ogni certezza barcollante.

 

Voglio andare un giorno, anche a Sorrento

là dove il mare luccica, su quella vecchia terrazza,

a degustare di buon caffè una tazza

e vedere se tira poi così forte il vento;

 

un giorno, si un giorno di sole e di magia,

respirare l’odore intenso del suo mare

e chiudere gli occhi, per lasciarmi andare,

parlare con la luna e scoprirmi a casa mia.

 

Io cerco un luogo per poterti amare

un luogo degno di te, della tua luce,

che mi stordisca e mi renda felice

di potermi offrire a te ed al tuo amore.

 

Vincenzo Di Santo (diritti riservati)

 

 

 

Luci del centro.

Poesia I classificata al Concorso Letterario “Luci ed Emozioni” di Area Cultura 2022

 

Percorro il viale del centro, a passi lenti,

osservando le ricche vetrine seducenti;

intorno, un formicaio, un brulichio di gente

freneticamente alla ricerca di niente.

 

Tutti posseduti dal desiderio di spendere

tutti ben vestiti e disposti anche a fingere

ostentando agiatezza pur di confluire

nell’unico bisogno collettivo: apparire.

 

Così, camminando, vengo rapito

da un brilluccichio impazzito

così potente che oscura la luna;

ma non provo emozioni, nessuna.

 

All’improvviso, mi sento fuori posto,

realmente estraneo a quel contesto.

Le luci diventano tenui fiammelle

come piccole, lontanissime stelle.

 

Le case intorno diventano misere,

anziché negozi tante botteghe povere;

Qui non ci sono, non vedo, luci sfavillanti

ma sento solo forti emozioni, esaltanti.

 

Seguo una strada, in vero, sconosciuta

ma sento che la via non è perduta;

il  bisogno che in me portavo a spasso,

ora senza resistenza cede il passo;

 

più non sento la brama di spendere;

il bisogno di “egoisticamente avere”,

si tramuta in gioia, quella di “dare”;

d vivere la vita senza dimenticare

 

chi nulla possiede, gli emarginati;

i derelitti, tutti quelli sfortunati

per i quali Natale non è diverso

da ogni giorno nella tristezza perso.

 

Ora sono consapevole: è vitale

che la vera missione sia vivere il Natale

nelle luci ormai spente di ogni sogno,

negli occhi bassi di chi ha bisogno.

 

Vincenzo Di Santo (diritti riservati)

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