Sperlonga / “Sapori di Mare”: Antonello Testa (OsserMare) rivela il peso della blue economy a Latina e provincia

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SPERLONGA – “Appare ormai chiaro quanto sia importante studiare e definire il valore reale dell’Economia del Mare italiana. Con il nostro Osservatorio Nazionale sull’Economia del Mare -OsserMare, insieme al centro studi Tagliacarne di Unioncamere, siamo arrivati alla undicesima edizione del Rapporto Nazionale. Uno strumento sempre più evoluto che ci permette di verificare i movimenti dei mercati del Sistema Mare, fissando in modo scientifico e inequivocabile le dinamiche di questo importante macrosettore”.

Così il Coordinatore di OsserMare, l’Osservatorio di Informare, Azienda Speciale della Camera di Camera di Commercio Frosinone Latina, Antonello Testa, è intervenuto, sabato scorso a Sperlonga, nell’ambito della manifestazione Sapori di Mare”. Tra i relatori del convegno «Economia e risparmio sotto l’ombrellone», Testa ha condiviso un focus dedicato proprio ad economia del mare e turismo.

Parlare di turismo per la provincia di Latina, significa parlare di economia del mare e di turismo marino. Basta guardare un solo dato: l’85% del valore aggiunto turistico della provincia viene dalla componente marina, contro il 79% del dato medio regionale e il 38,5% del dato medio italiano. Da qui tutto il ruolo di OsserMare” – ha spiegato Antonello Testa. 

“Secondo le valutazioni condotte dall’Istituto Tagliacarne, il valore aggiunto diretto del turismo marino (componente ricettiva) e delle attività connesse (attività sportive e ricreative) è di 230 milioni, in altri termini parliamo di oltre il 53% dell’economia del mare. Più del doppio in termini di incidenza rispetto a Roma (25,4%) che rappresenta la prima provincia italiana per valore assoluto dell’economia del mare, e di gran lunga superiore al dato medio italiano che è di poco più il 30%. In particolare, Latina è la prima provincia laziale (33-esima su scala nazionale) per incidenza del valore aggiunto del turismo marino e delle attività connesse sul totale economia: pari all’1,9% (media Italia: 1,0%)”- aggiunge ancora.

Altro dato importante, analizzato dal Coordinatore Testa, è l’effetto del moltiplicatore – uno degli aspetti più rilevanti contenuti nel Rapporto sulla blue economy: Se consideriamo anche la capacità di attivazione sugli altri settori (moltiplicatore) il valore del turismo marino e dei settori collegati sale a 607 milioni di euro, il 55% del valore aggiunto diretto e indiretto complessivo dell’economia del mare di Latina, contro una incidenza del 32% del dato medio italiano e del 29,4% dell’economia del Lazio. In linea generale Latina è la prima provincia laziale, nel 2022, per incidenza delle imprese dell’economia del mare sul totale della struttura imprenditoriale: 7,7%, supera Roma che fa il 6,7%. A Latina – evidenzia Testa – le imprese dell’economia del mare sono cresciute del 6,7% tra il 2022 ed il 2019, in assoluta controtendenza rispetto all’andamento regionale, che nello stesso periodo registra una contrazione di quasi il 6%”.

Focus sul turismo marino

Analizzando nel dettaglio i dati sul turismo marino di Latina e provincia il Coordinatore di OsserMare ha rilevato: Nel 2022 contiamo oltre 3.000 aziende del turismo allargato (incluse le attività sportive e ricreative), il 68,5% del totale delle imprese dell’economia del mare, contro il 63% dell’incidenza a livello nazionale. Non solo, negli anni 2022-2019, la componente turistico-marina in senso stretto (alloggio e ristorazione) è cresciuta di quasi il 9% e quella sportivo ricreativa dell’8,7%, a fronte di una contrazione a livello regionale rispettivamente di -0,9% e addirittura del -12% nelle attività sportivo-ricreative”- spiega ancora.

Dal punto di vista imprenditoriale, quindi, il settore è stato tra le componenti più dinamiche dell’economia del mare, in assoluta controtendenza rispetto al complessivo andamento della base imprenditoriale della provincia che è stato stazionario nel periodo. Se guardiamo alla composizione di questa imprenditoria, vediamo che nella componente ricettiva del turismo marino è minore l’incidenza sia di imprese giovanili, che femminili. Le prime (pur molto presenti, circa 65%) incidono meno rispetto al dato medio regionale (72,5%) anche se il dato è superiore a quello medio italiano (57,4%). L’imprenditorialità femminile turistico-marina in provincia pesa invece per il 59%, il 63,7% a livello regionale. Ebbene – ha concluso Testa – questi dati così dettagliato ci consentono di studiare le azioni migliori per tutelare il nostro sistema mare e per favorire la crescita e lo sviluppo di quella che è la componente fondamentale dell’economia di questa provincia”.