Cassino / Buoni fruttiferi, Poste Italiane condannata a pagare 80mila euro ad un 72enne

Cassino Cronaca

CASSINO – Il giudice unico del Tribunale civile di Cassino, Federico Eramo, ha condannato Poste Italiane Spa a pagare la somma di poco più di 80mila euro a favore di un anziano di 72 anni di Roccasecca. La vicenda risale a diversi anni fa quando l’uomo sottoscrisse una serie di buoni fruttiferi postali appartenenti alle serie P, P/Q e Q, sapendo che quei titoli gli avrebbero fruttato, oltre al capitale, anche gli interessi legali nel frattempo maturati.

E invece l’amara sorpresa dell’uomo di Roccasecca quando nel 2019 le Poste italiane spa gli risposero che avrebbe avuto diritto ad incassare poco meno di 30mila euro. Il motivo? Era il contenuto di un anonimo decreto del Ministero del Tesoro, il numero 148 del 1986 con cui lo Stato all’epoca andava a decurtare gli interessi legali ai danni degli ignari sottoscrittori dei principali buoni fruttiferi postali. Il cliente delle poste di Roccasecca ha deciso di promuovere, assistito dagli avvocati Giovanni Di Murro e Michela Perrozzi, un contenzioso legale contro le Poste secondo le quali, invece, faceva fede la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto 148/1986.

Il Giudice Eramo del Tribunale di Cassino ora ha condannato Poste Italiane semplicemente perché la variazione peggiorativa dei tassi di interessi è avvenuta unilateralmente da parte di Poste Italiane che non hai mai provveduto a comunicare a sottoscrittori dei buoni la variazione sfavorevole dei tassi d’interesse né a raccogliere il consenso dei loro intestatori e non ha mai effettuato alcuna comunicazione.

Se il giudice Eramo ha invocato il pronunciamento delle sezioni Riunite della Cassazione per dirimere definitivamente questa controversia, la sentenza ha affermato invece come prevalgono esclusivamente le condizioni riportare sul buono fruttifero rispetto a qualsiasi modifica stabilita da decreti ministeriali precedenti o successivi all’emissione stessa di quel buono.