LATINA – Si concluderà giovedì, direttamente presso il Tribunale di Perugia, il ciclo degli interrogatori di garanzia derivanti dai clamorosi arresti di giovedì scorso circa un giro di mazzette e di regalie nel Tribunale di Latina per l’amministrazione giudiziaria di società a rischio fallimento.
Comparirà davanti il Gip del Tribunale del capuologo umbro Natalia Giubilei Stefania Vitto, la consulente romana ed amica dell’ex Gip del Tribunale di Latina Giorgia Castriota che, coinvolta an che nell’indagine sull’affidamento degli incarichi da parte del magistrato originario di Cosenza, è stata l’unica a beneficiare dei domiciliari. Sarà importante verificare il comportamento processuale della donna, anche lei costretta a versare somme di danaro e regalie al Gip Castriota per sdebitarsi delle parcelle d’oro ricevute con l’intento di svuotare la consistenza economica di alcune società del nord della provincia di Latina nel mirino, dal 2018, della Procura con alcuni reati tributari. Nei primi interrogatori di garanzia che si erano svolti nella giornata di lunedì erano stati sentiti nel carcere romano di Rebibbia dal Gip Giubilei la dottoressa Castriota e, ancor prima, il suo ex compagno e consulente Silvano Ferraro.
Assistiti dagli avvocati Giuseppe Valentino, Leone e Paolo Zeppieri, i due, in carcere con le accuse di corruzione per atti contrario ai doveri di ufficio, corruzione in atti giudiziari e induzione indebita a dare o promettere utilità, avevano risposto a tutte le domande del Gip Giubilei e le loro riposte sono state secretate. L’ex Gip Castriota e Ferraro hanno cominciato a collaborare in rapporto alla chilometrica ordinanza di custodia cautelare chiesta dal Sostituto procuratore umbro Gennaro Iannarone e dopo i sequestri effettuati giovedì scorso presso il Tribunale di Latina dalla Guardia di Finanza di Perugia? Qualcosa di più si saprà già mercoledì quando il Gip Giublei si pronuncerà sulla richiesta dei legali della Castriota e di Ferraro di beneficiare almeno degli arresti domiciliari.
Nei riguardi della coppia l’ordinanza del Gip Giubilei non era stata tenera. Era stata accusata di aver dato vita ad un “un gruppo ben strutturato che si è mosso con l’obiettivo di conferire incarichi al secondo, cioè a Ferraro, o comunque ad amici compiacenti, al fine di percepire compensi in procedure relative alla gestione di società con una solidità economico-finanziaria nella quali c’è una marea di soldi da spartirsi”. Insomma lo scopo ultimo di questa intesa era quello di dirottare una parte dei soldi “a Castriota, che quelle nomine ha favorito ed avallato, in completa violazione di legge ed in esecuzione di un disegno criminoso ben delineato, che suggerisce l’esistenza di uno schema collaudato che va avanti da anni e che, verosimilmente, si è realizzato, come dovrà essere verificato, anche in altre occasioni”.
Se il consiglio dell’ordine degli avvocati di Latina subito dopo gli arresti aveva censurato l’illegittimo e perdurante conferimento delle perizie da parte del Tribunale di Latina, ora a parlare è la presidente dell’Ordine dei commercialisti e revisori contabili Raffaella Romagnoli. Sottolinea come “nessuno degli arrestati sia iscritto all’albo di Latina” e, manifestando piena fiducia nella capacità della magistratura e degli inquirenti di fare luce sull’intera vicenda e ribadendo la natura squisitamente personale della responsabilità penale, spera che non si verifichino “nuove penalizzazioni generaliste di categoria che vadano a colpire i commercialisti pontini, come accaduto purtroppo nel 2015 a seguito del caso Lollo. Anzi, siamo convinti – conclude il presidente dell’Ordine dei commercialisti – che proprio in ragione di questa vicenda, si debbano tornare a valorizzare, anche in ambito giudiziario, gli iscritti all’Ordine dei commercialisti di Latina”.