Ventotene / Appalti pilotati in Comune: prosegue il processo, sentito il Luogotenente Merolla

VENTOTENE – Un’organizzazione di politici e imprenditori in grado, attraverso un sistema illecito, di pilotare l’affidamento ad aziende ‘preselezionate’ di opere e servizi mediante gare, promosse con il metodo della procedura negoziata indette solo da un punto di vista documentale, in quanto le imprese risultavano fittiziamente invitate solo per garantire la scelta precedentemente operata a favore di un determinato imprenditore. Questa pesante ipotesi accusatoria della Procura della Repubblica di Cassino, all’epoca sostenuta dal sostituto procuratore Roberto Nomi Bulgarini, è stata di nuovo rilanciata giovedì nel corso di un’altra udienza del processo in cu diversi ex amministratori e tecnici del comune di Ventotene ma anche alcuni imprenditori finirono indagati il 23 maggio 2017 – cinque di loro furono anche arrestati- con le gravi ipotesi di associazione a delinquere finalizzata alla turbata libertà degli incanti, falsità ideologica, truffa aggravata, per l’erogazione di pubbliche forniture e abuso d’ufficio finalizzato alla realizzazione del “cosiddetto voto di scambio”.

A raccontare come si svolsero le indagini, ma anche gli accertamenti e le verifiche richieste dalla Procura di piazza Labriola è stato il luogotenente Antonio Merolla, l’ufficiale che ha guidato a lungo la Brigata di Ventotene della Guardia di Finanza ed intervenuto al dibattimento davanti al giudice Marco Gioia per conto della Procura, rappresentata dal sostituto procuratore Maria Beatrice Siravo. Nonostante in sede cautelare il Riesame e la Cassazione avessero rigettato l’ipotesi associativa, il luogotenete Merolla ha insistito nel corso della sua deposizione come ad operare a Ventotene sino alla primavera 2017 fosse stata un’associazione a delinquere che decideva chi invitare alle gare ed il loro esito.

Si tratta di una posizione, quella del principale inquirente, che sarà naturalmente contestata il prossimo 29 giugno quando è previsto il controesame delle difese rappresentate, tra gli altri, dagli avvocati Macari, Bongiovanni, Scipione, Marangoni, Di Ciollo, Suppa e Cardillo Cupo. In effetti il processo sta proseguendo, ma le parti sanno che alcuni dei reati formalmente sono prescritti dallo scorso mese di febbraio. Già il Gup nel maggio 2019 in sede di udienza preliminare aveva stralciato quattro capi di imputazione per l’avvenuta prescrizione e aveva assolto l’ex sindaco di Ventotene Geppino Assenso perche il fatto non sussiste dall’accusa di falsità materiale, di aver presieduto una seduta di Giunta il 15 maggio 2015 che approvava una delibera contenente un atto di indirizzo propedeutico allo svolgimento di una gara d’appalto.

In questo processo pendente davanti il Tribunale di Cassino è stata formalizzata una sola costituzione di parte civile, quella della Regione Lazio anche se i finanziamenti concessi non sono mai stati investiti. Si tratta di 500mila euro per la sistemazione della banchina del porto, di interventi di adeguamento di messa in sicurezza della zona portuale con la creazione di un punto di pronto soccorso; di 300mila euro per il completamento della stazione marittima con annessi servizi e di 250mila euro per la messa in sicurezza delle aree portuali tramite un impianto antincendio. La Regione Lazio è arrivata a tracciare una linea: il danno subito fu di 569mila euro perché, a fronte dei finanziamenti erogati, le opere oggetto di contributo furono sospese o, peggio, mai attuale.

Gestione cookie