Latina torna alle urne tra scintille nel centrosinistra e il centrodestra alla ricerca della sintesi perfetta

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LATINA – Latina torna alle urne. L’indomabile capoluogo pontino ci torna in una situazione a dir poco caotica e non solo perché viene da otto mesi commissariamento

 

Caos politico a Latina: in tre anni 3 volte alle urne

Tutto è cominciato nel 2021, quando l’allora attuale sindaco Damiano Coletta, al ballottaggio, venne rieletto per il bis ma con il gap dell’anatra zoppa (il voto disgiunto aveva fatto sì che la maggioranza fosse del centrodestra). Una situazione praticamente insostenibile, con la tensione alle stelle già all’indomani del voto… Eppure, tra mille difficoltà, il Primo cittadino era riuscito a trovare una sintesi, quando, poi una sentenza del Tar, a luglio 2022, annullò l’esito del primo turno delle elezioni, con il risultato che, a settembre dello stesso anno si riandò a votare in 22 sezioni sulle 116 totali…

Il risultato? A vincere effettivamente fu l’astensionismo, ma Coletta ne uscì ancora una volta premiato. Un risultato che, però, invece di consacrare definitivamente l’ascesa di Coletta al governo del capoluogo pontino, ne ha segnato, almeno momentaneamente, la fine: a fine settembre ben 20 consiglieri (19 del centrodestra, più Annalisa Muzio di Fare Latina) diedero le dimissioni. A prendere in mano le redini della città, da allora, è stato il commissario prefettizio Carmine Valente, che l’aveva già guidata tra luglio e settembre, ovvero dopo la sentenza del Tar.

 

La situazione di Latina dopo le regionali: il centrodestra (forse) pronto a governare

 Una situazione delicatissima e complicatissima, quindi, quella della seconda città più grande del Lazio, che, soprattutto, andrà al voto dopo che il centrodestra è riuscito non solo a conquistare il Governo nazionale, ma anche quello regionale, con Francesco Rocca presidente, dopo l’era Zingaretti durata ben 10 anni.

In quest’ottica, il centrodestra latinense, pur consapevole delle proprie difficoltà (l’aver puntato su un candidato come l’ex sindaco Zaccheo, che non ha convinto gli elettori) muove i suoi primi passi forte del successo e della probabile onda lunga di cui potrebbe godere se riuscisse a trovare una sintesi perfetta e un candidato che metta d’accordo le diverse sensibilità.

In particolare, procede la “campagna acquisti” di FdI, a partire da Cesare Bruni, già consigliere comunale nel secondo mandato Finestra e negli anni successivi, di professione avvocato, figura di spicco della destra pontina; mentre, invece, l’Udc, per voce del neo commissario del partito Bruno Creo ha sollecitato il dialogo tra le parti in vista delle comunali, affermando come sia arrivato il momento per il centrodestra di sedersi attorno a un tavolo per stilare un programma comune “volto al rilancio culturale, sociale, economico e turistico della città” e a cui faccia seguito la scelta di un candidato sindaco che rappresenti al meglio la coalizione.

Insomma, nonostante tutto, il centrodestra sembra comunque alle prese con i soliti problemi: ha la coalizione (con FdI che si prepara ad avere un ruolo centrale dopo i recenti successi), ma non ha il programma, né tantomeno ha ancora un candidato da spendere, a due mesi dalla chiamata alle urne…

 

Schieramenti opposti, opposti problemi: il centrosinistra vicino allo strappo definitivo?

 Opposti schieramenti, opposti problemi: il centrosinistra latinense, infatti, ha il candidato – sempre lui: Damiano Coletta – ma rischia di non avere più la coalizione

Il motivo? Lbc, la civica nata a sostegno dell’ex Primo cittadino, ha detto no, a prescindere, alle Primarie, condizione necessaria per il Pd per poter ripartire all’interno di una nuova coalizione. Primarie non solo interne al Pd, ma a tutte le forze che vorranno entrare nel perimetro del centrosinistra, Coletta compreso.

Date queste condizioni, lo strappo tra le due principali forze che hanno portato Coletta alla vittoria sembrerebbe vicino e soprattutto definitivo… Trovare una sintesi tra queste due posizioni è ancora possibile? La volontà di riprendere a governare saprà essere più forte? Difficile dirsi. Soprattutto, perché, l’ultimo degli arrivati, in ordine di tempo, all’interno della coalizione, ovvero il M5s (che si alleò con Coletta ai tempi del ballottaggio), non disdegnerebbe le Primarie… E c’è chi parla di un riavvicinamento a livello nazionale tra pentastellati e dem, ora che è stata eletta Elly Schlein come segretaria del Pd…

Voci di corridoio dicono che il M5s potrebbe non partecipare attivamente alle Primarie, ma finire col riconoscerne i risultati, lasciando a Lbc l’arduo compito di correre da solo…