Formia / Città in lutto per la scomparsa di Margherita Biondini, l’ultimo saluto

Cronaca Formia

FORMIA – La Formia commerciale degli anni d’oro da venerdì è decisamente più povera e più triste dopo la scomparsa, all’età di 95 anni, di Margherita Biondini. Con il suo adorato marito Mario la “signora Margherita” ha rappresentato il punto di riferimento per tante famiglie formiane (e non solo) per la crescita dei propri figli. Quella era una Formia opulenta e sicuramente meno triste di quella di attuale ed il negozio di merceria aperto nel tratto iniziale di via Vitruvio “sotto il palazzo Mancinelli” era l’emblema di un’irripetibile primavera demografica. Nascevano tanti bambini e la merceria del “signor Carta” si trasformava ben presto in una boutique per l’infanzia anticipando la settorializzazione di un comparto cui hanno pensato soltanto da poco tempo grandi marchi italiani e stranieri.

Originaria di un centro della provincia di Terni, Margherita Biondini era arrivata a Formia per amore subito dopo l’ultima guerra e della sua Umbria aveva conservato l’inflessione dialettale, simile al toscano, e l’innovativa capacità manageriale che Margherita aveva applicato nel commercio formiano mentre il fratello aveva fatto altrettanto inaugurando un mobilificio alle porte di Latina Scalo, non molto lontano della stazione ferroviaria del capoluogo. Gli interessi nel commercio formiano sono stati coltivati da Mario e Margherita alla stessa stregua di quanto hanno fatto in ambito familiare. La nascita nell’ordine di Salvatore – a lungo funzionario presso l’ufficio igiene ed ambiente dell’ex Usl LT/6 – di Francesco, medico cardiologo presso l’ospedale Dono Svizzero ma attivamente impegnato nella vita politica, amministrativa, civile e culturale della città, e di Carlo l’ha dimostrato nel corso del tempo. E poi il terzo asset della vita di Margherita Biondini è stata una “sincera e profonda” fede che ha coltivato non molto lontano dalla sua abitazione, presso la Chiesa dei Santi Lorenzo e Giovanni Battista.

Qui sabato pomeriggio, alla presenza di tantissimi cittadini, di Formia e provenienti da diversi centri del Golfo e della provincia, sono stati officiati i suoi funerali da parte del parroco e neo vicario Foraneo di Formia, don Carlo Lembo. Dell’ “infinita spiritualità” di Margherita e devozione nei confronti del Santo Patrono, San Giovanni Battista, ha fatto cenno, nella fase conclusiva dei funerali, in occasione di una breve ma applaudita orazione funebre, il dottor Francesco Carta. Il più volte consigliere comunale e assessore ha voluto ringraziare “le tante persone che sono state vicine a mia madre e alla nostra famiglia soprattutto da due anni, da quando, in seguito ad una rovinosa caduta, è stata costretta a vivere su un letto. Nonostante l’avanzata età – ha aggiunto Carta – mia madre era ancora molto lucida. Ci ricordava spesso delle tantissime persone che le hanno voluto bene e non mancava occasione di rivelarci aneddoti ed episodi di cui eravamo, a distanza di anni, all’oscuro”.

Alessandro e Francesco Carta con Margherita Biondini

Margherita Biondini pregava tanto e lo faceva in qualsiasi ora del giorno, “anche di notte – ha rimarcato il secondogenito – Pregava per la sua famiglia, la sorella Giovanna, la cognata Pina e i suoi nipoti (Francesca , Alessandra, Massimiliano e Mario) ma da tempo rivolgeva i suoi pensieri nei confronti delle tante persone che, a suo dire , non ce la fanno o non stanno bene. Mia madre – ha concluso Francesco Carta – ci ha fatto scoprire, ancor di più, il ruolo, importantissimo, che svolgono le badanti nelle nostre vite. Ne ha avute due, Rosa e Natalia, che in questi due anni sono state davvero uniche. Mia madre ci ha offerto tanti motivi di riflessione quando ci diceva: ‘Queste donne vanno ringraziate mille volte. Lasciano i loro poveri paesi, i loro affetti e vengono in Italia per stare vicino a chi soffre per altre ragioni..”

Margherita Biondini se n’è andata con un cruccio. A rivelarlo è stato il nipote prediletto, Alessandro Carta, consigliere comunale del Pd al Comune di Formia: “Nonna non vedeva l’ora che arrivasse il prossimo 24 giugno, giorno della festa patronale di San Giovanni. Avrebbe voluto partecipare all’intera processione. Lo scorso anno si è dovuta accontentare di scendere in strada in via Abate Tosti, nel quartiere di Mola, e vedere sfilare la processone”. Il prossimo 24 giugno non sarà possibile neanche questo. Purtroppo.