Latina / Gestione profughi ex-Rossi Sud, Vescovo Crociata e Terzo Settore contro presidente Stefanelli

Attualità Latina

LATINA – Dopo la “delusione” esternata dal Vescovo di Latina Monsignor Mariano Crociata anche il terzo settore del capuologo pontino polemizza apertamente con il presidente dell’amministrazione provinciale Gerardo Stefanelli che si era interrogato dove fossero il terzo settore e la stessa Chiesa relativamente alla situazione di alcune famiglie di origine rom alloggiate da sei mesi nei capannoni della ex Rossi Sud dopo l’incendio del campo di Al Karama.

Secondo il Terzo settore Lazio la delusione di Stefanelli punta a colpevolizzare la “comunità” e ad occultare i deficit delle amministrazioni in termini di programmi e progettazione quando il deficit – osserva Francesca Danese – dovrebbe essere della politica e della sua capacità di intervenire coinvolgendo la cittadinanza e i corpi intermedi. Per la presidente Danese il Terzo Settore, risolgendosi al Presidente Stefaneli, è sul campo, lì dove è sempre stato: le associazioni sono state sempre fattivamente collaborative con le istituzioni anche su questo tema negli anni e alcune dichiarazioni rischiano di essere solo espressione di uno stile istituzionale inadeguato.

Le organizzazioni del Forum Terzo settore Lazio hanno annunciato che continueranno il proprio lavoro, “ampiamente riconosciuto nonostante il deficit di coprogettazione che caratterizza proprio alcune realtà amministrative del territorio provinciale”.

Il Terzo Settore condivide, infine, il pensiero del Vescovo di Latina Crociata nell’omelia, poi pronunciata dal suo Vicario Generale, in occasione della messa di Capodanno: “Tutti abbiamo da migliorare e da imparare … ma sulla base del riconoscimento della realtà dei fatti e non della sua falsificazione o del suo occultamento“. Alle parole l’associazionismo preferisce anteporre i fatti e la presidente Danese specifica come molte realtà associative di Latina fossero intervenute “immediatamente dopo l’incendio al campo nomandi”: “Venne detto che non serviva nulla e furono espressi ringraziamenti da parte dell’allora sindaco Coletta presente sul posto. Ci siamo resi disponibili ad accompagnare i bambini a scuola e abbiamo effettuato un censimento dei bisogni ma il Comune di Latina non ha più accompagnatori per questo servizio. Il nostro lavoro sul campo ha una storia lunga, un progetto (“Nina Torna a Scuola”) mise in rete istituzioni ed associazioni già dal 2005, prima per interventi di dialogo e mediazione, poi per assicurare la scolarizzazione dei bambini e per la fornitura di aiuti nel periodo drammatico del lockdown. Entro i primi giorni di gennaio dovevano essere pronte le prime 8 unità abitative nella parte adiacente al campo ma ora sembra che tutto sia rimandato a giugno. Che cosa c’entra il Terzo Settore con queste inadempienze? – si interroga la presidente Danese – La situazione è molto complessa e merita un impegno diverso dal continuo rimpallo di responsabilità tra gli ambiti istituzionali e dalla mistificazione contro Chiesa e associazionismo trasformati in capri espiatori da additare all’opinione pubblica. Le persone costrette da mesi nei capannoni di una fabbrica dismessa e l’intera città di Latina meritano qualcosa di più. Noi siamo al nostro posto ma pronti a intervenire, continuando ad operare e aperti a progetti e iniziative. Come sempre e per tutti”.