Cantieri: la sicurezza dei lavoratori autonomi

Attualità

La presenza di lavoratori autonomi in cantiere presuppone una riflessione seria e accurata a proposito del tema della sicurezza. Per questo ci siamo fatti aiutare dal team di Sicurya, che vanta una competenza specialistica in questo ambito. È il Codice Civile, all’articolo 2222, che definisce e delinea la figura del lavoratore autonomo con la massima chiarezza. In pratica, sono lavoratori autonomi i professionisti che svolgono un lavoro in proprio. Ciò vuol dire che non deve esistere alcun tipo di vincolo di subordinazione fra il lavoratore autonomo e il committente che gli affida il lavoro. Per essere ancora più chiari, non ci deve essere alcun rapporto di lavoro fra il lavoratore autonomo e il datore di lavoro dell’impresa committente.

Le caratteristiche dei lavoratori autonomi

I lavoratori autonomi, pertanto, svolgono la propria attività in maniera indipendente e non essendo vincolati a un rapporto di subordinazione con i committenti. Per fare un esempio, non ci possono essere obblighi dal punto di vista degli orari di lavoro, a differenza di quel che accade con i lavoratori dipendenti. È fondamentale che non emergano circostanze che consentano di dimostrare che è stata avviata con il datore di lavoro una collaborazione coordinata e continuativa. I lavoratori autonomi sono liberi professionisti che, dal punto di vista previdenziale, sono iscritti alla gestione separata.

Gli obblighi in cantiere

Nel caso in cui in cantiere ci sia il coordinatore, il lavoratore autonomo è obbligato a rispettare le disposizioni che provengono da lui per ciò che riguarda la sicurezza. Inoltre, egli è tenuto a rispettare quanto previsto dal Piano di Sicurezza e Coordinamento. I lavoratori autonomi sono tenuti a utilizzare i dispositivi di protezione individuale, e in più devono indossare il tesserino di riconoscimento. Non devono, invece, redigere il Piano Operativo di Sicurezza: ecco perché questo documento non può essere richiesto a un lavoratore autonomo. Per il resto, è fondamentale che tali figure usino gli strumenti di lavoro sulla base di quanto indicato dalle disposizioni in vigore.

Sicurya e la sicurezza sul lavoro

Sicurya è una realtà specializzata nella sicurezza sul lavoro. Questa società, a riprova della propria serietà e sicurezza, a differenza di altre realtà che tendono a vincolare il cliente, consente di interrompere in qualunque momento l’erogazione dei servizi attraverso una raccomandata o un messaggio di posta elettronica certificata senza che ciò comporti il pagamento di una penale. Sicurya si differenzia da molte società di consulenza che propongono contratti dalla durata già definita e che prevedono delle finestre di tempo specifiche entro le quali è necessario dare disdetta: in questo caso, invece, si può cambiare idea in qualunque momento e in assoluta libertà senza temere conseguenze sul piano economico.

La circolare del Ministero del Lavoro

Una circolare del 2012 del Ministero del Lavoro ha definito alcune indicazioni di carattere operativo che devono essere tenute in considerazione dal personale ispettivo per il proprio operato. Tale circolare, in particolare, prende in considerazione con una specifica attenzione il settore dei lavoratori autonomi e le caratteristiche che li distinguono dalle altre categorie di lavoratori, a cominciare dai lavoratori subordinati. In sostanza, questa circolare si propone di dare al personale delle indicazioni che siano utili per indirizzare l’attività ispettiva. Infatti, soprattutto in seguito alla crisi del 2008, è aumentato sempre di più il numero di lavoratori autonomi. Attualmente nel comparto edile il numero di lavoratori autonomi è superiore a quello delle imprese. Tra l’altro, i lavoratori autonomi possono approfittare di quelli che potrebbero essere definiti degli sconti dal punto di vista della sicurezza. Certo, questo non vuol dire che per loro la sicurezza sia meno importante.

I contratti di lavoro

Non si può certo affidare a un singolo lavoratore autonomo la costruzione di un ospedale. La circolare a cui abbiamo fatto riferimento in precedenza impone di considerare la possibilità, per il lavoratore autonomo, di portare a termine la mansione che gli viene assegnata, usando le proprie attrezzature e in autonomia. Per questo motivo è necessario valutare con cura la tipologia di lavoro che viene assegnata. Nella maggior parte dei casi un lavoratore autonomo si vede consegnare non un contratto di appalto vero e proprio ma un contratto d’opera. È chiaro che non si può affidare a un lavoratore autonomo una prestazione lavorativa che appaia sproporzionata in confronto alle sue possibilità.