Gaeta / Partito Democratico: si pensa a ricompattamento, riunione dopo il voto dell’elezioni politiche

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GAETA -Il ricompattamento a Gaeta del centro sinistra e, in particolar modo, del Partito Democratico potrebbe essere facilitato organizzando “a breve” un’assemblea di tutto il popolo Dem. “ Non sarà facila ma voglio provarci”. L’ha annunciato il capogruppo consiliare Emiliano Scinicariello all’indomani della riunione notturna – terminata alle 23 di venerdì – del consiglio direttivo del Partito che, convocato per effettuare una “psicoanalisi” sul voto politico del 25 settembre, ha registrato la partecipazione, a sorpresa, di alcuni rappresentanti (Mimmo Landi, Antonio Salemme, Damiano Ciano e Marzio Padovani) della componente che alle amministrative del 12 giugno scorso non ha sostenuto la candidata sindaco (Sabina Mitrano) espressa dal Pd vincitore del congresso cittadino ma l’ex primo cittadino diessino Silvio D’Amante.

Quanto avvenuto venerdì sera nei locali parrocchiali della chiesa di Santo Stefano Protomartire è stato un primo momento di un percorso di avvicinamento che, preannunciandosi lungo ed impegnativo, viene considerato positivamente dalla segreteria provinciale del partito a poco meno di tre mesi dall’appuntamento elettorale delle regionali.

Il capogruppo consiliare del Pd Scinicariello mantiene la bocca ermeticamente ben cucita quando anticipa di avere in mente alcune iniziative che dovrebbero consentire di cementare i tanti pezzi andati in frantumi nel corso di un decennio caratterizzato da una prolungata anarchia gestionale del Pd di Gaeta – la componente vicina all’ex segretario provinciale Claudio Moscardelli con il beneplacito del partito pontino ha deciso di sistemarsi nell’arca amministrativa di Cosimino Mitrano prima e di Cristian Leccese poi – e da una conseguente frammentazione interna. Scinicariello nel corso del suo intervento ha sottolineato come questo auspicato ricompattamento politico possa concretizzarsi anche con la quotidiana azione amministrativa cui però lo stesso capogruppo del Pd non partecipa attivamente per i suoi impegni professionali nella capitale.

Intanto un gesto di buona volontà lo stesso Scinicariello l’ha palesato venerdì pomeriggio – alcune ore prima della riunione del direttivo nella parrocchia di Santo Stefano – designando l’ex sindaco di Gaeta Silvio D’Amante a presidente della commissione Controllo e garanzia del Comune. Quest’ultimo, prendendo atto, ha ringraziato Scinicariello per il “gesto di stima” ma, pur evitando di polemizzare, avrebbe atteso “qualcosa di più” dal comportamento dei componenti della maggioranza di centro destra (Luca Gallinaro, Marco Di Vasta e Luigi Marzullo) che si sono astenuti. D’Amante ha ricordato come sia stato favorevole il suo voto lo scorso luglio per l’elezione del neo presidente del consiglio comunale di Gaeta Davide Speringo ma “va bene così. Di certo, non dovevo attendermi il red carpet da parte di questa maggioranza”.

L’ex sindaco di Gaeta sa di aver alimentato, da solo, una bagarre tecnico-istituzionale per il mancato varo delle altre commissioni consiliari permanenti da parte della maggioranza Leccese che propone di superarle attribuendo i suoi poteri – cosa non consentita dallo Statuto – alla conferenza dei capigruppo. E allora? Scinicariello suggerisce che il ricompattamento del Pd deve avvenire sulle soluzioni da garantire ai problemi dei cittadini. D’Amante considera uno “strumento a loro disposizione” proprio le commissioni consiliari. Ma tra i due non c’è unità d’intento nel momento in cui il capogruppo del Pd ha rilanciato la proposta di rinnovare le cinque commissioni consiliari snellendo la loro composizione: cinque componenti alla maggioranza e due alle minoranze.

D’Amante accetterà? E’ difficile dirlo. Se la sua risposta fosse affermativa accetterebbe di farne parte in due rimanendo escluso nelle rimanenti tre. Altro che rappresentatività di tutte le forze politiche e civiche presenti nel consiglio comunale. Ma il ricompattamento del Pd, giocoforza, dovrà seguire anche la logica politica e per questo motivo alcuni degli invitati alla riunione del coordinamento del partito (l’ex consigliere comunale di Demos Franco De Angelis e lo stesso D’Amante), pur ringraziando per l’attenzione, hanno deciso di non andare.

La componente che ha perso il congresso lo scorso aprile ha in mente di definire una proposta politica “suffragata dai numeri”. E’ quella di azzerare l’attuale segreteria che, uscita vincitrice dal congresso, ha eletto coordinatore comunale del Pd di Gaeta l’avvocato Gianluca Conte. Il ricompattamento del partito avverrà solo se si concretizzasse questa ipotesi. Per il capogruppo Scinicariello “la fase congressuale è terminata lo scorso aprile con l’elezione del nuovo segretario”. Dall’entourage di D’Amante fanno rilevare due aspetti: la lista civica dell’ex sindaco il 12 giugno “ha preso più voti” di quella del Pd e poi agli inizi del 2023 si celebrerà il congresso nazionale. Occasione unica e rara per ripartire da zero ed annullare l’esistente. O almeno.