Gaeta / Ridimensionare “Favole di Luce”, la petizione on line dell’associazione “La Barba di Giove”

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GAETA – Sta raccogliendo numeri importanti – ma c’era da aspettarselo – la petizione on line dall’associazione ambientalista “La Barba di Giove” che ha chiesto al comune molto semplicemente di “ridimensionare le luminarie di Gaeta”. “Le Favole di luci” per quanto riguarda la settimana edizione sarà inaugurata sabato 29 ottobre e, di fronte al pressing di moltissimi cittadini e attività economiche di mettere in campo un gesto etico di fronte al “caro bolletta che sta colpendo tutti indistintamente”, l’amministrazione Leccese ha deciso di anticipare i tempi convocando sabato 15 ottobre, alle ore 10.30, una conferenza stampa per ribadire la “necessità e le giuste ragioni” perché Gaeta, nonostante gli esorbitanti costi energetici, deve essere illuminata durante le prossime festività natalizie…a decorrere dal 29 ottobre però.

L’associazione ambientalista “La Barba di Giove” non intende avviare un’azione di oscurantismo su un’iniziativa di marketing territoriale che ha contribuito a favorire e completare la destagionalizzazione dell’immagine turistica di Gaeta ma ricorda subito nella petizione on line (https://www.change.org/p/ridimensioniamo-le-luminarie-di-gaeta?recruiter=false&utm_source=share_petition&utm_medium=facebook&utm_campaign=psf_combo_share_initial&utm_term=petition_dashboard&recruited_by_id=300f43a0-4800-11ed-afa2-6345e8c24a7e&utm_content=fht-34656874-it-it%3A3) come siano anche diversi locali a “chiederci di ridurre l’impatto sull’ambiente, l’economia e sul consumo energetico in questo inverno “che si preannuncia più difficile dei precedenti sul fronte della crisi energetica. Ci viene detto questo da mesi ed è per questo che scuole, uffici, attività produttive e trasporti si stanno adeguando perché ognuno possa fare la propria parte”.

L’eccessivo consumo energetico sta interessando la vita di tutti, semplici cittadini e operatori economi, in termini di economia, sicurezza, salute e naturalmente impatto ambientale ma – si legge nella petizione “chiudere gli occhi, far finta che questo problema non ci riguardi personalmente, non è possibile. Soprattutto  tra qualche mese, in cui le famiglie si troveranno a sostenere spese quasi del 200% in più per luce e gas rispetto agli anni precedenti”. Da qui un monito, preoccupato, al comune: “Gaeta si illumina co le favole di luce” in programma sino al 15 gennaio 2023 “stride con il contesto nazionale ed internazionale in cui viviamo!.” Se c’è, insomma, un ente locale, come l’Amministrazione provinciale, che promosso la settimana corta per le scuole allo scopo di ridurre l’impatto energetico, è necessario “che anche Gaeta, visto l’attuale contesto, si adegui alle misure verso cui si stanno dirigendo le altre città italiane ed europee, anche per il Natale”. La petizione on line considera le “Favole di Luce”, attraverso l’installazione delle luminarie, del presepe di ghiaccio e di una pista di pattinaggio, “un evento di eccessivo impatto ambientale e consumo energetico. E’ inoltre da tenere presente che l’impatto economico di questo evento sulle spese comunali non sono commisurate ai ricavi economici che il Comune può perseguire dallo stesso e che, gioco forza, si andranno ad abbattere sui cittadini”.

Il comune si difende affermando che indietro non si può tornare. C’è bisogno di rispettare alcuni contratti biennali sottoscritti nel 2021 (e dunque in scadenza con l’edizione di quest’anno delle Luminarie) come la determina della dirigente numero 807 del 14 settembre 2021 del settore Polizia Locale Annamaria De Filippis che, impegnando 256.200,00 euro Ivati, ha incaricato la società irpina “Rbr Light” di Scampitella di installare gli addobbi natalizi a Gaeta anche per l’edizione 2022. Secondo il sindaco Cristian Leccese ed il delegato al rampo Giovanni Di Tucci il comune “ora così è avvenuto da sempre” non dovrà sostenere alcun onere economico per far fronte ai consumi energetici delle luminarie perché “sono di competenza della multinazionale di derivazione francese Citelum Italia che, prelevata da Fenice – società interamente controllata da Edison – gestisce a Gaeta dal 2014 il servizio della pubblica illuminazione. Il Comune sa che vanno comunque effettuati dei tagli che riguarderanno la durata di accensione delle luminarie: saranno operative sino a mezzanotte nei giorni feriali, sino all’una nei fine settimana. Gli addobbi, che saranno potenziati e diversificati nel quartiere di Gaeta S.Erasmo e nel centralissimo Corso Cavour, saranno tutti a basso consumo energetico: le luci, rispetto al passato, saranno tutte completamente a Led e, dotate di timer in base alla frequenza dei luoghi in cui saranno collocate, dovrebbe raggiungere una riduzione dei costi di circa il 40% rispetto agli anni scorsi.

I sottoscrittori della petizione on line dell’associazione “La barba di Giove” hanno fatto rilevare come le luminarie concorrenti di Gaeta, quelle di Salerno, subiranno dei tagli. Il comune ha deciso di andare avanti come un treno dell’alta velocità. Ha fatto rilevare come in altre città italiane le luminarie, nonostante il caro energia e i timori di un conflitto nucleare tra la Russia e l’Ucraina, si faranno lo stesso anche in occasione delel festività Natalizie. E’ il caso del comune di Torino (https://www.guidatorino.com/eventi-torino/luci-artista-torino-2022-2023/) che riproporrà l’evento “Luci d’Artista” : “Torna anche quest’anno a illuminare le strade e le piazze del capoluogo piemontese per la venticinquesima edizione della sua storia. L’appuntamento torinese rappresenta una vera e propria mostra d’arte contemporanea a cielo aperto che ogni anno, dalla fine ottobre fino gennaio, illumina le piazze e le strade di Torino dal centro alla periferia con opere d’arte di artisti contemporanei italiani e stranieri il cui tema principale è appunto la luce”.

All’ombra della torre Antonelliana o del Castello Angioino la questione è una soltanto, è etica… O dovrebbe esserlo…