Gaeta / Commissioni consiliari comunali: fumata nera alla conferenza dei capigruppo

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GAETA – Le commissioni consiliari al comune di Gaeta? Possono attendere. E’ terminata con questa prevedibile fumata nera la conferenza dei capigruppo tornata a riunirsi martedì mattina quasi all’alba dopo la “sbornia” elettorale conclusasi domenica notte. C’era da ratificare l’agenda del consiglio comunale in programma venerdì 30 settembre ma ancora una volta il punto riguardante il varo delle commissioni consiliari permanenti non c’è.

Ne ha dovuto prendere atto l’unico rappresentante delle minoranze di centro sinistra presente, l’ex sindaco della città Silvio D’Amante: c’è tempo per capire come nominare, a quasi quattro mesi dal voto amministrativo, questi organismi ritenuti fondamentali per la discussione e formalizzazione delle delibere poi indirizzate all’attenzione del consiglio comunale di Gaeta. Il presidente d’aula Davide Speringo ha annunciato ai capigruppo e ad alcuni assessori presenti la decisione della segretaria comunale e responsabile dell’anti corruzione del comune, Patrizia Cinquanta, di chiedere un parere “direttamente al Ministero dell’Interno ma attraverso la Prefettura di Latina” per definire i criteri che dovrebbero caratterizzare – un giorno – le commissioni.

Il consigliere D’Amante ha definito “pilatesca” questa iniziativa ricordando come la stessa Prefettura in una lettera inviata il 27 luglio rispondendo ad una richiesta di parere sollecitata dal consiglio comunale fosse stata chiara. Aveva allegato alcuni pareri dello stesso Ministero degli Interni oltre che diverse sentenze del Tar e del Consiglio di Stato secondo le quali le commissioni consiliari vanno insediate rispettando i principi della rappresentatività e della proporzionalità delle forze politiche e civiche presenti in consiglio comunale. Per D’Amante questa richiesta di parere della segretaria comunale “appare essere poco rispettosa dell’operato della Prefettura che su questa materia si è espressa allegando pronunciamenti e pareri ministeriali assai chiari per la loro applicazione”.

Il presidente Speringo ha ribadito l’orientamento dell’amministrazione Leccese: se le commissioni dovessero essere composte dai rappresentanti di tutte le forze politiche presenti in consiglio (sono 11) diventerebbero vere e proprie sedute consiliari. E poi ci sarebbe un problema di possibile danno erariale per far fronte a queste affollate riunioni che potrebbero sì esserci ma limitate alla conferenza dei capigruppo alla vigilia – com’è avvenuto martedì – della convocazione di ogni consiglio comunale.

Per l’ex sindaco D’Amante lo svolgimento delle commissioni consiliari “non rappresenta un nostro capriccio. Sono occasioni importanti per chiedere chiarimenti e avviare una concertazione sui problemi della città all’assessore e al dirigente di settore”. E il nodo, puntualmente, è venuto subito al pettine. Nell’ordine del giorno del consiglio comunale di venerdì sono stati ritirati due argomenti che, seppur avendo un carattere tecnico, avrebbero merito un approfondimento tecnico-amministrativo.

Riguardano la ratifica di due delibere di Giunta del 9 setembre con cui sono stati approvati il terzo stralcio del progetto per il miglioramento dell’arredo urbano e del completamento del lungomare di Serapo e di Fontania ( inserito nel piano triennale delle Opere pubbliche 2022-2024) e l’installazione di un’ascensore all’interno della pinacoteca di arte contemporanea “Antonio Sapone”. I capigruppo invece hanno confermato la discussione con la relativa approvazione del bilancio consolidato del comune di Gaeta per l’esercizio finanziario 2021 – l’adempimento scade il 30 settembre – la ratifica di alcune delibere di Giunta, il varo ufficiale della conferenza dei capigruppo e poi la surroga del consigliere dimissionario della lista “Mitrano nel cuore” Giovanni Di Tucci con il primo dei non eletti, il dottor Luca Gallinaro nelle commissioni di cui faceva parte, quella “Controllo e garanzia”.

Grazie a questo avvicendamento la commissione trasparenza del comune di Gaeta potrà essere convocata dal presidente Speringo per eleggere il suo neo presidente (Silvio D’Amante?) che spetta per statuto alle minoranze. Il varo delle altre commissioni consiliari ? Non c’è fretta, il tempo a disposizione è di cinque anni….