Spigno Saturnia / Regolamento sui “beni comuni”, il caso finisce in Prefettura

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SPIGNO SATURNIA – Continua la “crociata” delle minoranze al comune di Spigno Saturnia per ripristinare la “grave situazione di illegittimità” venutasi a creare con l’adozione della delibera di Giunta numero 84 del 25 luglio scorso con cui veniva licenziato il regolamento dei Beni comuni del comune aurunco. Ad occuparsi ora di questa querelle – perché tale è – sono la Prefettura di Latina e l’albo dei segretari comunali perché nel mirino dei consiglieri d’opposizioni Raffaele Vento, Marco Vento e Matteo Mastantuono da una parte e Giulio Santilli d’altra è finita, oltre che la maggioranza che sostiene il sindaco Salvatore Vento, anche la segretaria generale del comune Franca Sparagna. Ma sono anche diversi cittadini – guidati dal signor Aurelio Tedesco – a chiedere l’intervento “concreto ed efficace” del Prefetto Falco perché l’atto adottato dalla Giunta “sarebbe viziato da illegittimità originaria”.

Ad approvarlo, insomma, è stato un “organo del Comune incompetente ad agire in tale materia ai sensi e per gli effetti dell’articolo 42 del Tuel concretandosi in incompetenza assoluta”. Insomma sarebbe dovuto essere il consiglio ad approvare quel regolamento. Ma c’è di più. La Giunta Vento “non ha agito con i poteri del Consiglio secondo le fattispecie previste e regolamentate dal decreto legislativo 267/2000 concretizzando, in tal modo, un vizio di illegittimità assoluta per abuso di potere”. A dire dei due consiglieri Vento, Mastantuono e Santilli è maturata una conseguenza immediata: “L’atto è nullo, e non annullabile come sostenuto dalla dottoressa Sparagna”. Di questa nota, del 25 agosto scorso, parleremo tra poco ma nel mirino un po’ di tutti è finita anche la delibera consiliare numero 26 del 5 agosto scorso che ratificava “un atto nullo all’origine, concretizzando una doppia incompetenza”.

La ratifica consiliare, infatti, serve – si legge in una nuova lettera inviata mercoledì al Prefetto Falco – a confermare l’atto della Giunta qualora legittimamente assunto con i poteri del Consiglio. Se questa ipotesi è prevista esclusivamente in materia contabile-finanziaria, la Giunta nel caso in esame ha invaso la competenza esclusiva del Consiglio che è organo di indirizzo e controllo nei confronti dell’Organo esecutivo e del Sindaco.

A sollevare il caso era stato il consigliere Giulio Santilli che, eletto nella maggioranza Vento, ha contestato la legittimità della ratifica e della delibera in quanto la Giunta – a suo dire – ha agito su una materia non di sua competenza. Gli altri consiglieri di minoranza hanno subito appoggiato le tesi di Santilli e la delibera fu votata dai soli consiglieri di maggioranza ( 7 a favore 4 contro) con un altro increscioso errore: un consigliere di maggioranza assente in aula sul punto è riportato comunque presente nella delibera 26/2022

La segretaria Comunale Sparagna, a seguito del pressing delle opposizioni e di un comitato civico , è stato costretto a scrivere alla Prefettura ed in una lettera inviata al Vice Prefetto Del Pozzone ha difeso naturalmente il suo operato e per quanto riguarda l’asserita nullità della delibera di Giunta numero 84, rimarca come la questione posta dai consiglieri comunali è “puramente formale. La competenza all’approvazione del regolamento sui beni comuni era stata già effettivamente riportata nella sede consiliare competente. Nella seduta del 5 agosto il testo regolamentare è stato riportato nella competente sede consiliare ed è stato ratificato con un provvedimento di secondo grado”.

La segretaria Sparagna in un passaggio della sua risposta al Vice Prefetto Del Pozzone spiega perché la delibera di Giunta 84 è approdata il 5 agosto in consiglio comunale: “ In effetti non è stata una ratifica – ha sostenuto – che va approvata entro 60 giorni nel caso di una variazione di bilancio. Si è dovuto sanare – è la tesi della dottoressa Sparagna che le minoranze ora vogliono contestate davanti le autorità preposte – oltre che un vizio di incompetenza anche uno di violazione di legge…”.

E l’amministrazione spignese sarebbe incorsa in questa forzatura per un’altra ragione. Lo rivela la dottoressa Sparagna: “Il regolamento sui Beni comuni è stato adottato con una violazione delle competenze amministrative per partecipare ad un avviso pubblico della Regione Lazio per ottenere i finanziamenti previsti dalla legge 10/2019. Questa adozione ha costituito – e lo scrive testualmente una funzionaria dello Stato – per ottenere un maggior punteggio in sede di valutazione della richiesta di finanziamento . E’ indubbio il vantaggio e l’interesse pubblico che il comune di Spigno Saturnia può conseguire dall’atto deliberativo sebbene sia stato adottato da organo incompetente. La funzione di riesame con provvedimenti di secondo grado che può esercitare una pubblica amministrazione è discrezionale – ha aggiunto la dottoressa Sparagna – e non necessariamente deve sfociare in un esito demolitorio illegittimo”.

E non è finita . Davanti a queste inverosimili affermazione di una segretaria comunale la stessa alta funzionaria ammette che ci fu un errore materiale (consigliere Giovanni Tito Carlo presente anziché assente nella delibera consiliare del 5 agosto) in sede di elaborazione della delibera : “Il 23 agosto si è provveduto per ragioni di trasparenza e conoscenza legale a rendere noto pubblicamente  l’errore che risulta sul frontespizio dell’atto. La sua correzione – ha concluso la segretaria generale del comune di Spigno Saturnia – potrà essere effettuata soltanto al primo consiglio comunale utile attraverso una rettifica da adottarsi dallo stesso organo che ha approvato”. Cioè dal consiglio comunale.