Terracina / Consiglio comunale sciolto, decade la rappresentanza in Consiglio provinciale

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TERRACINA – Il consiglio comunale di Terracina non esiste più. All’indomani della decisione del sindaco Roberta Tintari di rassegnare le sue dimissioni dall’incarico dopo essere stata arrestata e finita ai domiciliari con l’accusa di turbata libertà degli incanti relativamente all’affidamento di alcune concessioni balneari, 14 consiglieri comunali, ormai ex, venerdì mattina si sono recati dal segretario generale del comune di Terracina Grazia Trabucco firmando anche loro una comune lettera con cui, dimettendosi, hanno posto fine, dopo 2 anni appena, alla consiliatura.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata una richiesta del vice sindaco di Terracina Patrizio Avelli alle minoranze di partecipare, entro la fine del mese, ad una riunione del consiglio comunale per poter approvare alcune variazioni di bilancio e consentire, tra le altre cose, lo sblocco di alcuni cantieri pubblici. L’iniziativa di Avelli, dopo i sei arresti e le sette interdizioni dai pubblici uffici del Gip Giorgia Castriota, è stata considerata un’”inutile provocazione” e 14 consiglieri su 24 hanno deciso di staccare la spina.

Nove sono delle minoranze e, nello specifico Valentino Giuliani, Massimiliano Tocci e Sara Norcia della Lega, Armando Cittarelli del Pd, Alessandra Feudi e Luca Caringi del gruppo misto, Roberto Palmacci di Forza Italia, Antonella Isolani della lista Sciscione e Francesca Rasi di quella che aveva candidato a sindaco nel 2020 lo sfidante della Tintari al ballottaggio, Valentino Giuliani. Se il consiglio comunale è stato dichiarato decaduto è perché hanno deciso di mollare cinque esponenti della maggioranza ritenuti vicini all’ex sindaco: Marcello Masci di Cambiamo, Barbara Carinci, Valentina Berti e Giuseppe D’Andrea di “Insieme per Tindari sindaco” e, inoltre, Massimiliano Di Girolamo di Uniti e Liberi.

Se lunedì scatteranno gli interrogatori di garanzia delle persone finite ai domiciliari, contestualmente il Prefetto di Latina Maurizio Falco nominerà il commissario Prefettizio che dovrà traghettare il comune di Terracina alle elezioni amministrative anticipate in programma la prossima primavera.

“La nostra è stata un’accelerazione necessaria – ha commentato l’ex capogruppo della Lega ed ex candidato a sindaco al comune di Terracina Valentino Giuliani – Siamo stati contattati (dal vice sindaco Avelli ) per chiedere di tenere una seduta di consiglio comunale perché, a suo dire , era necessario approvare alcune variazioni di bilancio. In quel momento abbiamo capito che c’era la volontà, nonostante una severissima ordinanza di custodia cautelare del Gip del Tribunale di Latina, di prolungare questa agonia che è politica ma anche amministrativa ed ambientale. Le variazioni se sono necessarie le potrà adottare benissimo il commissario Prefettizio che, dopo quanto verificatosi, è la migliore terapia che dovrà avere questo malato”.

Cala il sipario dunque sull’attività dell’amministrazione comunale di Terracina che, dopo sette mesi, perde anche i suoi tre rappresentanti, tutte donne, nel consiglio provinciale; si tratta di Ilaria Marangoni (Fratelli d’Italia-Provincia Tricolore) Sara Norcia (Lega) e Baraba Caringi (Civiche Pontine), nel consiglio provinciale di Latina. Nel primo consiglio provinciale saranno surrogate rispettivamente da Luigi Vocella, consigliere comunale di Fratelli d’Italia a Fondi, da Franco Cardinale, anche lui consigliere comunale e neo responsabile territoriale della Lega e Vincenzo Giovannini, esponente del Pd al consiglio comunale di Aprilia.

A queste tre surroghe nel consiglio provinciale di Latina se ne potrebbero aggiungere delle altre se il 26 il consiglio di Stato dovesse confermare la decadenza del sindaco di Latina Damiano Coletta e del consiglio comunale in attesa dell’elezioni amministrative bis in 22 sezioni elettorali. Si tratta di Enzo De Amicis (Pd), Annalisa Muzio (Forza Italia) e Valeria Campagna (Civiche Pontine). Ma è probabile che l’assemblea che entro la fine del mese deve approvare un inderogabile adempimento di bilancio venga convocata dopo il 26 luglio.

Intanto continuano a piovere le prese di posizioni politiche sul terremoto che ha investito il comune di Terracina. Per Marco Cacciatore (Europa Verde), presidente della X Commissione della Regione Lazio le dimissioni dopo l’arresto della sindaca di Terracina (FdI) “costituiscono un importante elemento di chiarezza. Non spetta alla politica commentare le vicende giudiziarie, ma le ipotesi di reato a carico della prima cittadina gettano luce sull’inadeguatezza dell’amministrazione comunale a tutelare gli interessi della collettività”.

“Non da oggi i rappresentanti locali di Ev portano avanti una battaglia in favore della legalità e in contrasto netto alla sconsiderata gestione delle concessioni demaniali improntate al consumo di suolo anziché alla salvaguardia del litorale – ha sottolineato – Da parte mia ho sempre affiancato la battaglia di Ev Terracina, di Gabriele Subiaco e delle splendide persone che gli sono accanto, a partire dal caso Pro-Infantia (su cui si è svolta un’audizione nella Commissione che presiedo e ho successivamente depositato un’interrogazione), così come su altri casi di preoccupante consumo di suolo insostenibile”.

Per approfondire le vicenda in corso a Terracina Caccaiatore ha inviato, insieme ai consiglieri Pernarella e Novelli, una richiesta di audizione presso la Commissione Trasparenza del Consiglio regionale. “E’ necessario che – ha concluso – venga fatta piena luce sulle responsabilità politiche, prima ancora che su giudiziarie (competenza della magistratura che deve lavorare in piena autonomia), di questa amministrazione. Ora parola ai cittadini, che potranno finalmente scegliere rappresentanti in grado di tutelare la Comunità di Terracina, che merita maggior cura dell’interesse pubblico“.