Cassino / Delitto Serena Mollicone: dichiarazioni spontanee per Franco Mottola, ma non domani

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CASSINO – Se Serena Mollicone non è mai entrata nella caserma dei Carabinieri di Arce dove – secondo la Procura di Cassino – sarebbe stata uccisa il 1 giugno 2001, dov’era nella presunta ora del delitto? A questo interrogativo intendono contribuire a dare una risposta i principali inputati – Franco, Marco e Annamaria Mottola – che saranno protagonisti, seppur indirettamente, nella nuova udienza, la 39°, in programma mercoledì davanti la Corte d’Assise del Tribunale di Piazza Labriola.

Su richiesta della difesa compariranno otto suoi testimoni che “collocano” la studentessa di Arce altrove nell’ora presunta dell’omicidio. Elvira Mollicone, che di Serena è stata l’insegnante, ha già dichiarato di aver visto la ragazza alle 13.15 in strada, in pieno centro ad Arce, Valentina Cianchetti sostiene di averla vista al mercato tra le 11.30 e le 11.45 del giorno della sua scomparsa così’ come Angelo Zeppieri fu il conducente del pullman del Cotral che arrivò ad Arce alle 11.15 da Sora. E su quel mezzo c’era una ragazza che, a suo dire, gli riferì di aver effettuato quella mattina un’orto panoramica proprio a Sora.

Tra i testimoni citati dai difensori della famiglia Mottola e, dunque, attesi davanti la Corte presieduta dal giudice Massimo Capurso ci sono anche due Carabinieri che il 2 giugno 2001 si trovarono a transitare nei pressi del boschetto di Fonte Cupa e non trovarono nulla a differenza di quanto avvenne 24 ore più tardi. Nell’udienza di venerdì scorso, caratterizzata dall’interrogatorio di Annamaria Mottola, il criminologo Carmelo Lavorino aveva annunciato la volontà di Franco Mottola di rilasciare dichiarazioni spontanee dopo l’annullamento del suo interrogatorio. Questa volta nessun ripensamento ma l’ex comandante della Caserma di Arce “per questioni organizzative” non parlerà mercoledì 18 maggio.