Latina / Protesta dei lavoratori del Tribunale del capoluogo pontino, martedì incroceranno le braccia

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LATINA – Incroceranno le braccia, seppur per un’ora, i dipendenti del Tribunale di Latina, da tempo protagonisti di uno stato di agitazione per denunciare alcune anomalie che – a loro dire – stanno condizionando negativamente l’attività del palazzo di giustizia del capuologo pontino. La Funzione Pubblica della Cgil ha confermato per il prossimo 12 aprile, dalle 13.30 alle 14.30, un sit in di protesta in piazza Buozzi nella fascia oraria destinata alla pausa pranzo.

I dipendenti del tribunale di Latina lo consumeranno all’apertto per sensibilizzare l’opinione su una pacchetto di richieste che sinora non hanno avuto alcun tipo di risposta da parte della presidente Chiaravallotti. La Funzione Pubblica della Cgil ha anche annunciato che la protesta si svolgerà, dal 12 aprile, a cadenza settimanale tutti i martedì finchè la presidenza del Tribunale – ha sostenuto Vittorio Simeone – non attiverà un tavolo di confronto con i rappresentanti dei lavoratori . Quest’ultimi, inoltre, dal 2 maggio, come forma di ulteriore mobilitazione, si asterranno dal lavoro straordinario che, già anticipato alla Prefettura di Latina, provocherà prevedibili conseguenze sulla tenuta e sullo svolgimento delle udienze penali.

Al primo punto della piattaforma rivendicativa della Funzione Pubblica della Cgil figura l‘applicazione integrale della normativa anticorruzione che prevede la rotazione periodica delle posizioni di vertice amministrativo. Secondo il sindacato le posizioni di vertice amministrativo (direttori) debbono ruotare periodicamente secondo criteri obiettivi e predeterminati per prevenire ogni rischio di corruzione e per migliorare la professionalità del personale direttivo.

Un argomento da anni dolente è costituito dalla trasparenza degli incarichi ai cancellieri in materia fallimentare: “Sul sito del Tribunale – aggiunge Vittorio Simeone – vanno pubblicizzati a chi vengono affidati gl’incarichi di redazione dei verbali d’inventario nelle procedure fallimentari e quali emolumenti vengono riconosciuti per singolo incarico; va garantita in tale materia la pubblicità e l’agevole controllo sulla parità di trattamento dei funzionari di cancelleria”.

La Cgil ha anche chiesto l’attivazione del tavolo di contrattazione misure di salute e sicurezza. Si tratta di nuovi protocolli di sicurezza a seguito dell’arrivo di nuovo personale dell’Ufficio per il processo per evitare violazioni della legge sul distanziamento e postazioni di lavoro non a norma. Nel pacchetto delle istanze trasmesso al presidente Chiaravellotti campaggia anche l’attivazione di un Tavolo di contrattazione sull’orario di lavoro: “La vita personale e familiare dei Lavoratori va tenuta in adeguato conto e non è accettabile che il datore di lavoro modifichi dall’oggi al domani orari di lavoro consolidati senza sedersi attorno ad un tavolo – ha aggiunto Simeone – per individuare soluzioni praticabili atte a contemperare le esigenze dei servizi e quelle dei dipendenti”

Un altro pomo della discordia riguarda l’utilizzazione “corretta” del lavoro straordinario e partecipazione sindacale sulla gestione dello stesso. Viene infatti denunciato “un ricorso sistematico al lavoro straordinario che è spesso sintomatico di una inadeguata organizzazione; va evitato ogni rischio di violazione della vigente normativa contrattuale che fa divieto di ricorso a tale istituto eccezionale in via ordinaria”.

E ancora. La Cgil sollecita la valorizzazione dei funzionari dell’Ufficio per il processo. La presa in servizio di oltre 8.000 funzionari all’interno degli uffici giudiziari comporta la necessità di una riorganizzazione integrata dei servizi amministrativi, civili e penali in un’ottica di valorizzazione dei questi funzionari anche all’interno degli uffici e cancellerie anche alla luce dei carichi di lavoro che sono destinati ad aumentare in misura esponenziale.

Il sindacato auspica, a tal riguardo, una valorizzazione della dotazione dei moderni strumenti informatici, “necessari come i collegamenti alla banca dati della giurisprudenza di legittimità, le caselle di posta elettronica certificata, ma anche di strumenti informatici di base come scanner, stampanti”.  E, per ultimo, una richiesta da troppi anni inevasa: manca, presso il Tribunale di Latina, una figura dirigenziale amministrativa. Per la funzione Pubblica della Cgil “è essenziale per migliorare l’organizzazione del personale e la distribuzione equa dei carichi di lavoro. Occorre che la Presidenza – conclude Vittorio Simeone – solleciti l’assegnazione di un dirigente che costituisca punto di riferimento quotidiano per i Lavoratori ed il Sindacato”.