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Gaeta/ Torrente Pontone, il comitato sul piede di guerra per il ritardo nell’avvio dei lavori

Attualità Gaeta

GAETA – Sono sul piede di guerra i membri del comitato Pontone che da tempo sollecitano l’avvio dei lavori per la messa in sicurezza del torrente Pontone.

“La pericolosità del torrente Pontone – si legge nel comunicato – era nota già nell’anno 1992, invero i cittadini informavano le istituzioni riguardo le condizioni del torrente. Cause che tutt’oggi permangono. Diversi gli eventi che si sono verificati negli anni provocando non solo danni alle cose ma anche la perdita di vite umane. L’esondazione, infatti, avvenuta alla foce in località Canzatora, tra i comuni di Formia e di Gaeta, nel giorno 31 Ottobre 2012, ha portato la morte della Sig. Concetta Gigliano e creato ingenti danni alle abitazioni e attività agricole. Non è un caso isolato, poichè un’altra esondazione si verificava il 03 Dicembre 2014 provocando danni, alle abitazioni e alle attività produttive”.

“Il genio civile ha compiuto un sopralluogo – continua la nota – il 05 Dicembre 2014 rinvenendo uno stato di completo degrado del torrente. I punti critici principali risiedono a) nella strozzatura del ponte della Via Canzatora, b) lo sfaldamento del letto del torrente, c) l’accumulo di detriti, rocce e rifiuti che sostano da decenni nel letto del fiume, d) la rottura in più punti del torrente degli argini, addirittura inesistenti in molti tratti e) l’assenza di manutenzione dei comuni per la pulizia del torrente f) Il convogliamento di piccoli affluenti al torrente nel tempo che dai XXV ponti ingrossano notevolmente la portata idrica, che attualmente il torrente non riesce a drenare in sicurezza.

Ad oggi, però,  le istituzioni competenti, la Regione Lazio, non hanno posto in essere alcuna iniziativa per contrastare il pericolo di allagamenti e porre in sicurezza terreni e abitazioni, esclusivamente il Comune di Gaeta ha effettuato tre interventi tampone, a prescindere della competenza. Ma il pericolo di nuove alluvioni è molto alto, si paventa un concreto rischio di minaccia dell’incolumità fisica dei residenti e di automobilisti che transitano nel tratto viario in prossimità del torrente”.

“I membri del comitato Pontone – prosegue nella nota – chiedono agli Organi competenti della Regione Lazio, di attivare le procedure  necessarie per la risoluzione della problematica, così come concordato durante l’incontro tenutosi presso la Regione Lazio lo scorso 30 gennaio, in presenza  dell’assessore Regionale al territorio ed ambiente Refrigeri, il Sindaco di Gaeta Mitrano e il sindaco di Itri De Santis, i tecnici Dott Pasquale Fusco ed Ing. Massimo Monacelli ed due rappresentanti del Comitato Pontone. In quella sede l’Assessore Regionale ha sostenuto l’impegno a reperire i fondi e di dare esito entro la fine del mese di febbraio 2015.

Altresì nelle more, l’assessore Refrigeri ha accolto l’istanza perorata dai Sindaci di Gaeta ed Itri tesa a garantire un primo intervento necessario al fine di sagomare ed innalzare gli argini, nonché ad incontrare i Sindaci ed il Comitato Pontone entro Aprile per fare il punto della situazione.

Invero, la situazione appare ormai improcrastinabile: la peculiarità della vicenda, l’inserimento del torrente nella zona di rischio idrogeologico massimo attraverso lo strumento P.A.I., gli ingenti danni cagionati, la morte della povera Gigliano Concetta e la reiterazione degli eventi esondativi inducono univocamente a ritenere che debba essere posto rimedio al più presto e con un doppio binario di interventi, l’uno per l’ordinario e l’altro a più ampio spettro per la risoluzione definitiva della problematica. Va da sé, che tali interventi debbano essere l’uno funzionale all’altro.

Il comitato chiede pertanto, così come promesso oralmente dalla Regione Lazio un’assicurazione di responsabilità formale, lo stanziamento della somme necessarie, il completamento delle fasi di studio e l’avvio dei lavori valutati almeno di somma urgenza.

In difetto, – conclude il comunicato – saranno organizzate ulteriori forme di protesta oltre che adite le vie giudiziarie”.