Gaeta / Elezioni Amministrative 2022, “Fratelli d’Italia” dice stop alla stagione delle liste civiche

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GAETA –  L’invito del consigliere regionale del Pd Enrico Forte alla Segreteria provinciale e regionale del partito per chiudere la lunga stagione della collaborazione con Forza Italia al comune di Gaeta ha raccolto un primo e secco “no comment” da parte del diretto interessato, il segretario provinciale Claudio Moscardelli, ma ha alimentato immediatamente un dibattito al centro destra cittadino.

A Gaeta le elezioni amministrative si svolgeranno tra poco più di un anno e saranno determinanti perché coincideranno con l’inizio, esattamente dopo un decennio, del “dopo Cosimino Mitrano”. Marco Di Vasta da poco più di sei mesi rappresenta Fratelli d’Italia in Consiglio comunale e lancia una provocazione al sindaco di Gaeta Mitrano: è giunto il termine di utilizzare le liste civiche come foglie di fico per mascherare “inciuci” più o meno velati. Uno su tutti con il Partito Democratico, che, attraverso una lista civica, è presente nella maggioranza consiliare dal 2012. Di Vasta nel 2017 era stato eletto proprio in una lista civica di ispirazione progressista, “Gaeta Democratica”, secondo alle spalle della riconfermata e poi eletta presidente del consiglio comunale Pina Rosato.

Ad un anno dal voto amministrativo il portavoce comunale di Fdi ha deciso di cambiare idea, probabilmente dopo l’investitura ricevuta dal Senatore e coordinatore provinciale Nicola Procaccini, dal parlamentare europeo Nicola Procaccini e dal deputato Alfredo Antoniozzi. Il cambio di rotta, che sembra essere indirizzato al sindaco Mitrano e a Forza Italia,è sintetizzato in questa dichiarazione: “A Gaeta bisogna che finisca il civismo e che i partiti tornino a metterci la faccia e i simboli. Non ha più senso che i partiti stiano nascosti dietro simboli civici. Sono maturi i tempi affinché torni un sano confronto politico tra centrodestra e centrosinistra”.

Quello che non sta affatto maturando nella vicina Formia dove il governo cittadino sarà rinnovato in autunno, Di Vasta lo auspica, invece, nella sua Gaeta dove – a suo dire – le liste civiche hanno palesato la debolezza e la latitanza della politica e hanno rafforzato oltremodo la leaderschip di un sindaco bravo e apprezzato come Cosimino Mitrano. Di Vasta fa attenzione quando sostiene che Fdi non vuole rompere con Lega e Forza Italia. Anzi, rinnova il mandato ricevuto dai vertici provinciali e regionali quando ha assunto, nonostante la sua giovane età, la guida politica del partito di Giorgia Meloni dentro e fuori il consiglio comunale. Lo fa utilizzando soprattutto due verbi: “aprirsi alle altre realtà partitiche presenti sul territorio” e, nello specifico, “collaborare con i colleghi di Lega e Forza Italia”.

Il portavoce e consigliere di Fdi sa che la conclusione del doppio mandato di un sindaco carismatico come Mitrano potrebbe coincidere, invece, con il riallineamento degli equilibri all’interno del centro destra di Gaeta. Fermo restando che la posizione dominante di Forza Italia all’interno della coalizione non è affatto in discussione – tantomeno da Fdi – e ,di conseguenza, con la presentazione della candidatura a Sindaco che di sicuro investirà uno dei “delfini” di Mitrano, probabilmente l’imprenditore azzurro Christian Leccese.

Fdi un ruolo più incisivo intende svolgerlo sul programma da sottoporre all’elettorato. Di Vasta rilancia la necessità di una “continuità amministrativa” anche se – a suo dire – “la città merita di essere gestita con ancora più attenzione”. Fratelli d’Italia fa sapere che la sua organizzazione politica sul territorio ha già prodotto i risultati che Di Vasta aveva annunciato di conseguire: “Abbiamo anche noi visioni chiare e pronte per essere poste all’attenzione dei nostri futuri alleati: dal sociale alla disabilità, dall’occupazione alla portualità”.

Ma quello che sta avvenendo nella campagna elettorale di Formia potrebbe procurare strascichi anche a Gaeta? Di Vasta lo esclude ma ‘mai dire mai’. “Dobbiamo assolutamente evitare  – afferma in proposito – che alcune frizioni interne ai partiti del centrodestra, rilevate su altri territori, possano compromettere la futura coalizione nella nostra città. L’opportunità di un centrodestra unito a livello nazionale e regionale non può assolutamente essere sprecata a livello locale”.

A predicare unità e compattezza nel centro destra è anche il coordinatore comunale della Lega di Gaeta Vittorio Ciaramaglia che, a differenza di Di Vasta, non demonizza affatto “l’appoggio delle liste civiche per continuare ad amministrare bene la nostra città,migliorandola”. Ciaramaglia non lo dirà mai, neanche sotto tortura, ma da qualche settimana ha un incubo notturno: l’ex sindaco centrista ed ex capogruppo dell’Udc Giuseppe Matarazzo. La definizione della trattativa, favorita dai dirigenti della Lega di Formia, con il neo sottosegretario e coordinatore regionale Claudio Durigon per il salto sul carroccio gaetano dell’avvocato di Corso Cavour ha fatto insorgere Ciaramaglia.

L’interessato ha fatto ricorso all’ironia per sottolineare chi si trova al comando ormai dal febbraio 2019: “Apprendiamo con piacere che la Lega piace.. Tutto bene ma nella Lega non ci si autoproclama! La Lega è un partito inclusivo di estrazione tradizionale e tradizionalista – tiene subito a precisare Ciaramaglia – Tutti gli eventuali ingressi saranno valutati dopo la riunione del direttivo nell’interesse della città e del Partito e finalizzati al bene comune. Quindi tutti gli eventuali ingressi saranno comunicati solo ed esclusivamente dal Partito”.

Ciaramaglia coglie l’occasione per ribadire che la Lega si presenterà per la prima volta all’elettorato di Gaeta con il proprio simbolo. Una posizione – a dire del coordinatore comunale di Gaeta, ribadita anche dalla direzione provinciale della Lega: “Per noi sarà una prerogativa indispensabile. Rivendichiamo con orgoglio il nostro simbolo, la nostra appartenenza e la nostra classe politica. Non vogliamo nasconderci dietro un simbolo civico per mascherare al cittadino qualcosa..non dobbiamo mascherare niente ma abbiamo la voglia di ostentare ciò che siamo. La Lega!”.