Formia / Criminalità e minori, Trano sottopone la ministra Lamorgese al Question Time

Formia Politica

L’uccisione del diciassettenne Romeo Bondanese  in una rissa a Formia  o il video inneggiante ad un boss della malavita a Latina rimasto a lungo su you tube e visionato da centinaia di giovani “denotano un disagio giovanile che e’ pericoloso trascurare”. Lo ha detto la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, al question time alla Camera, interrogata dal deputato pontino Raffaele Trano. E’ una situazione che ha visto in entrambi i casi la polizia intervenire prontamente, ma sono indice di una criminalità che rischia di sfuggire di mano, tanto che lo stesso ministro ha annunciato che oggi a Latina è stato convocato in prefettura il comitato per l’ordine pubblico  e la sicurezza.

Luciana Lamorgese, Ministro dell’Interno

“Dall’inizio della cosiddetta seconda ondata del Covid-19, all’emergenza sanitaria ed economica se ne è aggiunta una di ordine pubblico, con protagonisti in larga parte minorenni – ha incalzato Trano – decine e decine di giovanissimi, in grandi città come Roma e Napoli, ma anche in centri più piccoli come, ad esempio nel Lazio, Velletri, Nettuno e Formia, si stanno rendendo protagonisti di risse caratterizzate da incredibile violenza, armati spesso di bastoni e coltelli. Proprio a Formia, il 16 febbraio scorso, uno di questi episodi è sfociato nell’omicidio del 17enne Romeo Bondanese. In alcuni casi è emerso che le risse vengono organizzate a seguito di appuntamenti presi sui social network: scontri quindi programmati per essere ripresi e diffusi su quelle stesse piattaforme. Un esempio per tutti quello che abbiamo visto accadere a Roma, al Pincio. Ma non solo. Larga parte delle risse avvengono infatti per motivi futili, per uno sguardo sbagliato o una parola di troppo, come a Formia. parliamo di minori che escono di casa armati e che si abbandonano ad atti di vandalismo e violenza nel centro delle città, in pieno giorno. A Latina abbiamo inoltre assistito all’iniziativa di alcuni minorenni, appartenenti a famiglie di un clan oggetto di recenti arresti per mafia, che sono arrivati a realizzare un video rap a sostegno degli arrestati, per sfidare la Polizia e per dire che la città “è cosa loro”, che sono pronti a sparare e che lo spaccio è una via rapida per accumulare denaro.

On. Raffaele Trano

Un video che per ore è rimasto visibile sulla piattaforma YouTube, lanciando un messaggio terribile; purtroppo ai giovani sono venuti a mancare nell’ultimo anno, a causa della pandemia, luoghi e momenti di aggregazione e sfogo più sani, e le conseguenze si stanno rivelando in tutta la loro pericolosità. C’è assoluto bisogno di ragazzi capaci, pronti a sostenere territori già in enorme difficoltà a causa della pandemia e non possiamo permetterci di lasciar crescere invece nuove leve a disposizione dei clan. E’ grande l’apprensione all’interno delle famiglie: in troppi sono dovuti correre in ospedale in queste settimane per un figlio massacrato dal branco”. Ha chiesto dunque quali iniziative “il Ministro interrogato intenda adottare per porre un argine deciso a queste manifestazioni incontrollate di violenza gratuita, restituendo così serenità e sicurezza alle famiglie e ai cittadini”. “Per contrastare queste condotte – si è schernita il ministro – la risposta delle istituzioni non puo’ essere solo repressiva ma occorre promuovere la cultura della legalita’ , anche sul web, dato che la pandemia ha determinato un aumento significativo degli utenti”. Lamorgese ha poi  ricordato che la polizia “fa campagne informative sul corretto uso della tecnologia, con progetti di educazione alla legalita’ nelle scuole”. Il ministero, ha aggiunto, “continuera’ a mantenere costante e elevata l’attenzione sul tema”. Una risposta che ha parzialmente soddisfatto il deputato della componente politica “L’Alternativa C’è” che ha tra i propri principi cardine la Legalità. Trano sta lottando da mesi per l’istituzione della squadra mobile della Polizia di Formia e del commissariato di Aprilia, ma il governo precedente, nonostante avesse accolto in aula un suo specifico ordine del giorno, non ha mai proceduto in tal senso. Il ministro è rimasto lo stesso e la problematica giace sul suo tavolo da tempo. Ma ora la criminalità minorile apre nuovi scenari.