Operazione “Anni 2000”, attesa per l’esito del Riesame

Castelforte Cronaca Minturno Santi Cosma e Damiano

SUD PONTINO – Dopo essersi avvalsi della facoltà di non rispondere davanti il Gip del Tribunale di Roma che aveva emesso l’ordinanza restrittiva in carcere con le gravi accuse di associazione a delinquere di stampo camorristico finalizzata alle estorsioni, detenzione illegale di armi, rapina, danneggiamento, incendio e spaccio di droga nei territori di Santi Cosma e Damiano, Castelforte e Scauri, sette delle 19 persone arrestate nell’ambito dell’operazione “Anni 2000” hanno chiesto di tornare in libertà o, nella peggiore delle ipotesi, ai domiciliari. Hanno avanzato questa richiesta presentando davanti la terza sezione del Tribunale del Riesame un ricorso avverso la convalida dell’arresto operata dal Gip Daniela Caroamico D’Auria.

Naturalmente il collegio difensivo ha contestato le risultanze investigative dei Carabinieri del comando provinciale di Latina e della Compagnia di Formia nell’ordinanza chiesta dal sostituto procuratore della Direzione Distrettuale antimafia di Roma Corrado Fasanelli. I giudici del Tribunale della Libertà si sono riservati la decisione se accogliere o meno i ricorsi che poggiano su tre elementi difensivi: l’assenza di gravità indiziaria, la carenza di attualità ed il mancato pericolo di fuga degli indagati. Il pronunciamento del Riesame, dopo la discussione dei primi ricorsi di lunedì, potrebbe condizionare quelli in programma venerdì 12 febbraio e anche la prossima settimana.

Di sicuro è un momento fondamentale per verificare la tenuta dell’impianto accusatorio della Dda di Roma in prospettiva dello svolgimento del processo vero e proprio. Sinora degli indagati arrestati la sola Marika Messore di Santi Cosma e Damiano aveva ottenuto i domiciliari in considerazione del suo stato di incensuratezza e della presenza di bambini nel suo nucleo familiare.