Operazione “Anni 2000”, concessi i domiciliari a Maria Carmina Messore

Castelforte Cronaca Minturno Santi Cosma e Damiano

SUD PONTINO – Dopo l’arresto in Germania, a Monaco di Baviera, di Alessandro Forcina, il 28enne operaio di Minturno che i Carabinieri avevano dichiarato irreperibile nel momento in cui, martedì scorso, hanno cercato di notificargli l’ordinanza di custodia cautelare nell’ambito dell’operazione anti camorra “Anni 2000”, è tornata a casa l’unica donna arrestata con l’accusa di far parte di una delle due organizzazioni che, un tempo facenti parte dello stesso sodalizio criminale, sarebbero state protagoniste di un vasto giro di estorsioni, detenzione illegale di armi, rapina, danneggiamento, incendio e spaccio di droga nei territori di Castelforte, Santi Cosma e Damiano e Minturno.

Il Gip del Tribunale di Roma, Daniela Caramico D’Auria, lo stesso magistrato che ha emesso la voluminosa ordinanza di custodia cautelare richiesta dal sostituto procuratore Corrado Fasanelli, ha concesso i domiciliari a Maria Carmina Messore, detta Marica, la 37enne di San Cosma e Damiano indagata per associazione mafiosa e associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico oltre per alcuni reati minori. I suoi legali, gli avvocati Pasquale Cardillo Cupo e Pasqualino Santamaria, hanno motivato la loro istanza alla luce del tempo trascorso dai fatti contestati dalla Dda, dell’incensuratezza della donna e della presenza di bambini nel suo nucleo familiare.

Il Gip D’Auria ha respinto l’analoga richiesta avanzata dal legale di Giuseppe Sola, l’avvocato Anna Marciano, sulla scorta delle precarie condizioni salute dell’uomo. La partita si sposta davanti il Tribunale del Riesame dove sono stati presentati lunedì i primi ricorsi contro l’ordinanza cautelare del Gip D’Auria. Vi si chiede l’annullamento o la sua modifica perché gli episodi menzionati sono datati nel tempo, tra i quattro e i cinque anni, che, seppur gravi, non avrebbero meritato le misure restrittive venendo meno – a dire della difesa – dei presupposti della reiterazione del reato, dell’inquinamento delle prove e del pericolo di fuga.

(Foto di copertina: Maria Carmina Messore, detta Marica, e il marito Vincenzo De Martino: entrambi coinvolti dell’Operazione “Anni 2000”)