Minturno / Pino D’Amici scioglie la riserva e si candida a sindaco. Prove tecniche di ricompattamento del centrodestra

Minturno Politica

MINTURNO – Non va in vacanza la politica, in particolare per quanto riguarda la campagna elettorale. E mentre altri Comuni si preparano al voto a settembre (vedi Fondi e Terracina), anche a Minturno si pensa alle elezioni di primavera. Manca un anno alla fine del mandato del sindaco Gerardo Stefanelli e, dopo lo stop imposto dal lockdown per contenere l’emergenza Coronavirus, gli incontri sono ripresi, dopo tantissimi messaggi whatsapp che i vari politici si sono scambiati in questi mesi.

Il centrodestra minturnese vuole provare a ricompattarsi, andare divisi non serve a nessuno e le elezioni amministrative del 2016 – che hanno incoronato Stefanelli – lo hanno dimostrato ampiamente. Tutti spunti di riflessione, questi, che hanno imposto di puntare su una figura che possa unire i vari schieramenti. Gli occhi erano tutti puntati su di lui, Giuseppe D’Amici, meglio conosciuto come Pino, uno degli avvocati civilisti più apprezzati del sud pontino. Da mesi si parla della sua figura come possibile candidato a sindaco, capace di mettere tutti d’accordo. Su di lui ha voluto subito puntare l’ex candidato a sindaco ed ex consigliere comunale Vincenzo Fedele, con il quale è iniziato un confronto da mesi per fondere due tra le principali anime civiche del centrodestra minturnese.

Ebbene, dopo essersi preso alcuni giorni di riflessione, Pino D’Amici – già consigliere comunale – ha infine sciolto la riserva: ha dato la propria disponibilità alla candidatura a sindaco. Probabilmente è stato decisivo l’incontro avuto a Terracina con il leader di Fratelli D’Italia della provincia di Latina, l’ex sindaco e oggi attuale parlamentare europeo Nicola Procaccini. Ancora non è chiaro se il gruppo che sarà messo in piedi sarà civico oppure manterrà il simbolo politico. Su questo il professionista di Minturno non si è sbottonato, limitandosi solo a confermare la notizia e a dichiarare: «Dopo essermi confrontato con la mia famiglia e gli amici, ho dato la mia disponibilità alla candidatura».

Riuscirà nell’intento di ricompattare tutto il centrodestra attorno alla sua candidatura? Ancora è presto per dirlo. La situazione attuale è complessa. Ha aderito a Fdi anche l’ex sindaco Aristide Galasso, che si è reso disponibile per la ricandidatura ma, stante al vertice terracinese, appare quantomeno improbabile una sua riproposizione per il partito. Sempre a destra, inoltre, c’è il partito della Lega, rappresentato in consiglio comunale da Massimo Moni, fedelissimo dell’ex consigliere regionale Romolo Del Balzo, sul quale proprio quest’ultimo vorrebbe puntare come candidato a sindaco. Moni ha ampia esperienza amministrativa, essendo stato per diversi lustri assessore ai lavori pubblici, ma l’imposizione di Del Balzo non sembrerebbe godere di grande appeal in un’ottica di ricompattamento dell’intero centrodestra. A chiudere lo scacchiere del centrodestra c’è Forza Italia, rappresentata dal capogruppo consiliare Massimo Signore, che in mancanza di un ricompattamento sarebbe anche disposta a correre da sola. Insomma, un centrodestra che attualmente è formato da tre anime che corrono su binari diversi. Ma manca un anno alle elezioni e tutto può ancora succedere.