Formia Rifiuti Zero, licenziamento del direttore generale: Raffaele Rizzo presenta il ricorso

Formia Politica

FORMIA – Sarà il giudice del lavoro del Tribunale civile di Cassino ad occuparsi del “licenziamento” del direttore generale della Formia Rifiuiti Zero Raffaele Rizzo operato lunedì, a margine di una tesissima seduta, dall’assemblea dei soci della municipalizzata che si occupa del ciclo dei rifiuti a Formia e a Ventotene. Lo ha annunciato lo stesso manager salernitano di Agropoli che – come da noi anticipato – “farà valere nelle sedi competenti le mie ragioni”.

Rizzo attenderà di avere copia dei verbali dell’assemblea dei soci prima di agire. I loro contenuti saranno determinanti per definire i suoi possibili bersagli, se i soci di maggioranza (i sindaci di Formia e Ventotene, Paola Villa e Gerardo Santomauro) oppure il nuovo amministratore unico della “Frz” Michele Bernardini. Rizzo li vuole leggere perché è interessato a capire se tutti i partecipanti fossero legittimati a presenziarvi, forse alludendo al delegato del sindaco ai rapporti con questa partecipata Gino Forte. Un fatto è certo. Rizzo è stato silurato esattamente un anno dopo la sua nomina (si classificò secondo nel bando per l’incarico di direttore generale vinto dal romano Aldo Iacomelli che a sorpresa rinunciò ufficialmente per motivi di famiglia…) perché non avrebbe superato il secondo periodo di prova – il primo non bastò e a febbraio gli venne concessa una proroga di ulteriori sei mesi – in considerazione delle continue riserve sul suo operato esternate e messe per iscritto da Raphael Rossi, l’amministratore unico della Frz che ha cessato il suo incarico il 4 agosto in concomitanza della nomina di Michele Bernardini.

I rapporti tra Rizzo ed il manager di Torino non sono mai stati idilliaci ed il direttore generale di Agropoli è ora orientato a chiedere il suo reintegro perché – a suo dire – Rossi non avrebbe potuto e dovuto chiedere ai comuni di Formia e Ventotene la sua testa in base al Codice Etico elaborato e approvato dallo stesso ex amministratore unico della Frz. Il terzo comma del quarto articolo recita testualmente: “Tutti coloro che operano a qualsiasi titolo per conto di FRZ sono tenuti al dovere di astensione dal concorrere o adottare decisioni e/o attività nei casi in cui sia ravvisabile un conflitto di interessi o comunque qualora si possa ingenerare sfiducia nell’indipendenza e imparzialità dell’Azienda. In particolare, è prevista l’astensione dal partecipare all’adozione di decisioni e attività che possano coinvolgere, direttamente o indirettamente, interessi anche non finanziari: – propri o di familiari, parenti, conviventi o terzi a lui collegati; – di individui o organizzazioni che, negli ultimi cinque anni, abbiano contribuito con denaro o altra utilità alle sue spese elettorali; – di individui o organizzazioni presso cui egli aspira a ottenere un impiego o un incarico di collaborazione; – di individui o organizzazioni che abbiano causa pendente o grave inimicizia o rapporti di credito o debito con sé o il coniuge; – di individui o organizzazioni di cui si è tutori, curatori, procuratori o agente; – di enti, associazioni, anche non riconosciute, comitati, società di cui si è Amministratore.”

Rizzo si è sentito tradito soprattutto dal sindaco di Formia Paola Villa che, “dopo tante belle parole sul mio operato, ora – ha aggiunto l’ex diggì – ho verificato che non sono state vere e sincere – mi ha invitato lunedì mattina ad abbandonare il suo ufficio perché avrei voluto essere audito dall’assemblea dei soci che ci sarebbe stata di lì a poco. Avevo pronta una piccola relazione ma forse hanno avuto qualche timore sul suo contenuto”. Il mancato superamento della secondo periodo di prova Rizzo l’ha appreso formalmente attraverso una Pec che l’assemblea dei soci gli ha inviato lunedì stesso. Per Rizzo la sua cacciata sarà argomento di analisi da parte del Tribunale del lavoro di Cassino anche per un’altra ragione: “Lunedì era il 17 agosto e qualcuno ha dimenticato – la fretta è sempre una cattiva consigliera – che la mia prova scadeva il 21 o, meglio,il 24 agosto in considerazione di alcuni giorni di ferie non effettuati”. Rizzo vuole mettere al centro del suo bersaglio anche il nuovo Au Bernardini che considera incompatibile nel nuovo incarico di Formia rispetto a quello di direttore generale ricoperto presso la sua municipalizzata di Marino. Ma la legge Severino parla sì di conflitto di interesse ma nel momento che vengano ricoperti gli stessi ruoli in ambito regionale. E’ una tesi dello stesso Raphael Rossi che per incappare in questa tagliola normativa due anni fa preferì rimanere alla guida della Formia Rifiuti Zero nel momento in cui il sindaco di Roma Virginia Raggi gli propose l’incarico di amministratore delegato dell’Ama spa.

Queste vicende stanno inquinando i pozzi – sinora salubri – della Formia Rifiuti Zero. Le maestranze non avrebbero avuto crisi di pianto e di collera quando è arrivata la notizia, anticipata dal sindaco Villa ai giornalisti nella conferenza stampa di presentazione di Michele Bernardini , del licenziamento di Rizzo. Ma cosa succerà ora. Chi prenderà il suo posto..in attesa del pronunciamento..quando ci sarà . del tribunale di Cassino? L’incarico ad interim sarà svolto da Bernardini in attesa della pubblicazione del nuovo bando, subito dopo la pausa estiva. Potrebbe essere utilizzato anche quello dello scorso anno elaborato da Rossi convocando il primo disponibile della graduatoria. Perla cronaca si tratta di Alberto Manganiello che risultò secondo con lo stesso punteggio di Rizzo che però fu scelto in “quanto più giovane”. Da un bando ad un altro, infine.E’ stato pubblicato sul sito ufficiale della Formia Rifiuti zero quello per il varo del suo collegio sindacale che, scaduto da tempo, è in regime di prorogatio. Il bando, redatto dall’ex Au Rossi,. è stato pubblicato – erroneamente a quanto da noi pubblicato nei giorni scorsi – nella penultima assemblea dei soci del 4 agosto scorso.