Formia / Incarichi “sotto soglia” di 40mila euro, il Comune chiede una verifica agli uffici

Formia Politica

FORMIA – La richiesta, in effetti, era stata formalizzata nell’ultima seduta di consiglio comunale da parte delle minoranze di centrodestra – Lega, Fratelli d’Italia e Udc – ma anche del Pd che in una mozione avevano spaccato la stessa maggioranza che sostiene il sindaco Paola Villa: gli incarichi “sotto soglia” di legge, di 40mila euro, possono a volte violare alcuni principi previsti dal Codice degli appalti; economicità, tempestività e correttezza, libera concorrenza, trasparenza, proporzionalità, pubblicità nonché rotazione degli inviti e degli affidamenti.

E così che il segretario generale del Comune di Formia, l’avvocato Alessando Izzi, nella veste di responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza dell’ente, si è reso protagonista di un’iniziativa inedita per la sua portata. Ha scritto una lettera al neo dirigente del Settore Opere Pubbliche del Comune, Antonio Fracassa e gli ha chiesto di rivoltare la sua ripartizione come un calzino, di effettuare una sorta di operazione verità. Ha sollecitato una relazione in cui vengano sintetizzati tutti gli affidamenti diretti, quelli “sotto soglia” per intenderci, dal 2015 ad oggi. Un lavoro di censimento importante in cui vengano sottolineati per ogni operatore economico beneficiario degli affidamenti diretti il servizio, la fornitura, il lavoro conferito ed il suo importo. In effetti già lo screening di 24 pagine redatto dall’ingegner Fracassa aveva rilevato alcune anomalie registrate dal 2018 ad oggi con ditte e società impegnate nei settore Lavori Pubblici incaricate a più riprese, alcune meno e alcune altre mai.

Il segretario Izzi ha chiesto ora alla ripartizione Opere Pubbliche di aprire completamente i suoi archivi e, appellandosi al vigente piano triennale della prevenzione della corruzione e per la trasparenza del comune di Formia, ha ricordato come l’articolo 36 del Codice degli Appalti prescriva come il procedimento di selezione del contraente privato sia svolto nell’osservanza dei principi di non discriminazione, trasparenza, proporzionalità e pubblicità. In sintesi Izzi invoca “trasparenza e imparzialità” per l’affidamento degli incarichi sotto i 40mila euro che sono i più frequenti ambiti – ha scritto al dirigente Fracassa – di operatività di pratiche discriminanti e clientelari. La tutela della riservatezza? – ha osservato l’avvocato Izzi – non può essere un alibi.

Un eventuale diniego dell’amministrazione comunale risulterebbe ingiustificato in quanto – conclude riportando una sentenza a tal riguardo del Tar Abruzzo del 23 maggio scorso – va affermato il diritto di accesso da parte dell’eventuale richiedente alla documentazione richiesta qualora sia funzionale per la difesa dei propri interessi giuridici”. Tradotto, le minoranze fanno bene a chiedere le carte perché nessun sepolcro resti imbiancato. Di questi tempi poi…