Ponza / Interrogazione in Senato: chiesto lo scioglimento del consiglio comunale

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PONZA – Ci sono i presupposti, almeno per quanto riguarda una “corretta gestione istituzionale e finanziaria”, perché il consiglio comunale di Ponza vada sciolto. L’arrivo del commissario Prefettizio potrebbe invece ripristinare “la legalità e la correttezza nella gestione dell’isola”. A formalizzare queste significative richieste è una parlamentare della Repubblica, la Senatrice dei Fratelli d’Italia Isabella Rauti in un’interrogazione che ha depositato martedì, con tanto di risposta scritta, al Ministro degli interni Matteo Salvini. Le considerazioni che sono alla base della richiesta dell’esponente dei Fdi sono tante e diverse.

La prima riguarda la mancanza, presso il comune di Ponza, di un’organizzazione interna o di un affidamento esterno in grado di riscuotere i tributi. Si tratta di un incredibile vuoto gestionale venutasi a creare dal febbraio 2017 quando è scaduto il contratto con la società esterna “Pubblialifana”. Trascorse un anno e mezzo – e lo ricorda la Senatrice Rauti nella sua interrogazione parlamentare al Ministro Salvini – ed il 10 agosto 2018 il neo sindaco dell’isola Franco Ferraiuolo annunciò che il consiglio comunale avrebbe dato mandato alla ripartizione finanziaria del comune a pubblicare un appalto per la riscossione dei tributi “ma sino ad oggi non esiste alcuna traccia di questa gara negli atti del comune di Ponza ed in quelli della centrale unica committenza che ha come comune capofila quello di Lenola”. La situazione che è venuta a creare è la seguente: il comune di Ponza al momento non è in grado di emettere i ruoli del 2019 entro i termini di approvazione del bilancio di previsione – il termine ultimo è il 31 marzo –a causa dei tempi tecnici necessari (almeno cinque mesi) per l’espletamento del bando di gara”.

Intanto il comune di Ponza, ad onor del vero, ha esperito un tentativo ma – e lo ammette la stessa Senatrice Rauti – non basta: ha affidato il compito all’Agenzia delle Entrate con la delibera consiliare numero 48 del 16 ottobre di introitare soltanto le sanzioni al Codice della strada (a Ponza poi!) e quelle amministrative “escludendo – chissà poi perché? – tutti gli altri tributi che costituiscono il 90% dei tributi”. Nell’interrogazione al Ministro Salvini l’esponente dei Fratelli d’Italia, che ha ricevuto il materiale per depositare questa istanza direttamente dal coordinatore di Ponza del partito di Giorgia Meloni, Danilo D’Amico – ricorda pure che per ben tre circostanze il comune isolano è stato commissariato dal governo, nel 1987, nel 2003 e nel settembre 2011 quando per lo scandalo degli appalti truccati all’isola vennero coinvolti il sindaco e la Giunta in carica all’epoca. Le persone coinvolte furono allora 34, tuttora sotto processo, e la Senatrice ricorda, concludendo, come negli attuali organismi comunali si registra “la presenza di un assessore e di un consigliere coinvolti in queste vicende giudiziarie e destinatari nel luglio 2018 di una costituzione in mora richiesta al comune da parte della Corte dei conti”.

“Come è noto la posizione Fratelli d’Italia nei confronti di questa Amministrazione e dei suoi componenti è chiarissima: stanno facendo solo del male a Ponza e a noi ponzesi! – ha commentato il suo attivo coordinatore comunale Danilo D’Amico – La presenza dell’assessore Mazzella e del consigliere Marcone, entrambi condannati dalla Corte dei Conti e con ancora dei processi in corso per la loro opera amministrativa all’epoca del Sindaco Porzio, e il dissesto finanziario a cui questa Amministrazione sta portando l’isola, sono stati la ragione di questa interrogazione che merita, al più presto, le dovute e meritorie risposte”.

Saverio Forte