Ostetricia al Fiorini di Terracina, anche da Fondi arriva il sostegno alla mozione

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FONDI/TERRACINA – Ha avuto un’eco anche a Fondi la mozione che a Terracina i capigruppo Sergio Meneghello (FdI), Andrea Lauretti (SìAmo Terracina), Maurizio Casabona (Uniti e Liberi – Lista Procaccini Sindaco), Davide Di Leo (Archi di Giove), Gianfranco Sciscione (Lista Sciscione) e Alessandro Di Tommaso (gruppo Misto), hanno presentato per chiedere al sindaco facente funzione di Terracina Roberta Tintari “di intervenire presso tutte le istituzioni pubbliche competenti affinché venga immediatamente ripristinato l’ambulatorio di Ostetricia recentemente istituito presso l’Ospedale ‘Alfredo Fiorini’ di Terracina”. I firmatari di questa richiesta hanno voluto rappresentare la necessità di mantenere in funzione un ambulatorio ostetrico che la stessa Asl di Latina aveva deciso di attivare al “Fiorini”, “cambiandone poi modalità e tempistiche in maniera schizofrenica, per tutelare le donne in gravidanza e le famiglie del comprensorio (che conta circa 100 mila abitanti) nella gestione delle visite di controllo e monitoraggi”, il mondo politico di Fondi si dichiara anch’esso molto preoccupato questa decisione dell’Asl che va ad “umiliare un intero territorio”.

A dirlo, con piglio politico, è maggioranza di centro destra che ha sostenuto il sindaco dimissionario (perché neo deputato parlamentare) Salvatore De Meo e ora il facente funzione Beniamino Maschietto. “Se la Asl aveva ritenuto opportuno l’apertura di un ambulatorio di ostetricia a Terracina per far fronte all’impossibilita per le partorienti di venire a Fondi per fare controlli propedeutici al parto nel periodo dell’istituzione della “zona rossa” a causa del Coronavirus – tuonano i gruppi consiliari di Forza Italia, “Io Si”, “Litorale e Sviluppo Fondano”, “Fondi Azzurra” e “Fondi Unita”- , avrà fatto evidentemente le sue valutazioni oggettive, le stesse che oggi, superata l’emergenza (almeno quella acuta della città), l’avranno portata alla decisione di chiudere questo ambulatorio” .

Che questo “spostamento” fosse stato definito “momentaneo” lo tiene a ribadire il consigliere comunale di Forza Italia e vice presidente della Provincia Vincenzo Carnevale: “Consideriamo normale che ogni amministratore auspichi una maggiore presenza di servizi (anche sanitari) nella propria città, ma come sanno oramai tutti, da tempo, la sanità laziale e soprattutto quella pontina nella sua programmazione aziendale, in ragione delle scarse risorse mediche, è orientata a garantire dei percorsi sanitari specifici. È chiaro che un ambulatorio di prossimità, di qualunque genere, può essere utile nelle attività di primo livello, ma è altrettanto vero che in un momento storico fatto di scarse risorse è più opportuno evitare la dispersione di operatori sanitari e tecnologie. D’altronde fu il concetto – ricorda Carnevale – alla base del quale, qualche anno fa, venne disposta la chiusura del reparto di chirurgia, proprio dell’ospedale fondano, per concentrare il tutto al “Fiorini” di Terracina; come tra l’altro le stesse attività di emergenza sono previste anch’esse a Terracina in una logica di sicurezza dei pazienti e degli operatori sanitari”.

Nella programmazione aziendale, da tempo, la rete perinatale provinciale è articolata in tre ospedali (Latina, Fondi e Formia) dove ultimamente sono state anche investite ulteriori risorse economiche per il relativo potenziamento: “Non è una questione di campanilismo, perché abbiamo sempre sostenuto che la Regione debba investire molto di più negli ospedali sia di Fondi che di Terracina, perché questi – suggeriscono i gruppi consiliari di Forza Italia, “Io Si”, “Litorale e Sviluppo Fondano”, “Fondi Azzurra” e “Fondi Unita”- vanno visti si nell’insieme ma come ospedali di riferimento di un territorio dell’area centro della Provincia la cui densità abitativa e la sua configurazione non può consentire di immaginare un’offerta sanitaria concentrata solo a nord e sud. Crediamo fermamente che le forze vadano unite – suggerisce concludendo il vice presidente della Provincia Carnevale – per condividere le richieste di potenziamento di tutta la sanità provinciale, perché è sotto gli occhi di tutti che mentre si dibatte di un ambulatorio, negli ospedali di riferimento della provincia (Latina e Formia) c’è una carenza di organino e tecnologie che spesso ne riduce le potenzialità. Basti pensare alla limitazione del servizio di emodinamica di Formia, funzionante a malapena 12 ore al giorno, alla carenza dì anestesisti, ortopedici e pediatri che a volte rischia di compromettere la continuità delle prestazioni in questi ospedali.”