Coronavirus, aziende in crisi: il grido d’allarme della Cgil [VIDEO]

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FORMIA – La situazione economica e sociale del territorio del sud pontino con la chiusura delle attività economiche legate per lo più al commercio, al terziario e ai servizi a causa del Covid 19 è diventata davvero esplosiva che tutte le amministrazioni comunali moltiplichino i propri sforzi utilizzando non solo le risorse stanziate dal Governo e dalla Regione Lazio, ma riconvertendo tutto ciò che è possibile dai vari capitoli dei bilanci comunali. E’ il grido d’allarme del principale sindacato italiano, la Cgil, che ha deciso di uscire allo scoperto dopo aver preso atto dell’assoluta precarietà di interi nuclei familiari che hanno chiesto un aiuto allo stesso sindacato preferito ai servizi sociali dei comuni a cui non si proponevano anche per il riserbo legato alla propria dignità personale.

A denunciarlo è lo storico coordinatore zonale della Cgil, Franco Meschino, convinto di come il blocco delle attività e della mobilità personale abbia ampliato quella fascia di disagio economico già evidente ad un “Osservatorio attento quale è nostra organizzazione sindacale”. Molti comuni stanno deliberando variazioni di bilancio per venire incontro alle famiglie e alle attività economiche e produttive in difficoltà a favore delle quali, per esempio, il Comune di Formia in occasione dell’approvazione del bilancio di previsione in programma giovedì approverà un fondo di solidarietà. Che non basti e bisogna “chiedere con determinazione nuove e maggiori risorse agli Enti superiori” lo ribadisce Meschino nell’intervista video allegata. La sua preoccupazione nasce dalla “inattività obbligata della miriade di esercizi che stanno scontando difficoltà per gli affitti spesso esosi, per i mancati guadagni, per le difficoltà finanziarie derivate e per la capacità di conservare il valore professionale dei propri dipendenti, attualmente inclusi nelle centinaia e centinaia di pratiche di Cassa integrazione in deroga”.

La ripresa lenta e graduale riuscirà a conservare la occupazione già precaria legata al settore del Commercio e terziario ? Le strutture ricettive, dai ristoranti agli stabilimenti balneari, riusciranno a recuperare adeguatamente nei prossimi mesi? “Il turismo – osserva Meschino – svolge nel nostro territorio un ruolo fondamentale perché tante persone hanno a cuore le bellezze ambientali, naturalistiche e storiche e rappresenta una grande fetta della nostra economia. Occorre – suggerisce – un sostegno immediato alle aziende legate al comparto turistico che hanno resistito fino ad ora al blocco delle attività dovuto al Coronavirus, che rischiano di non farcela ad aprire nei prossimi mesi amplificando i problemi legati alla occupazione nel settore e conseguentemente nella economia del territorio. Anche in questo caso necessita maggiore attenzione da parte delle Amministrazioni Comunali nel creare, supportando gli impegni regionali e nazionali, le condizioni per una ripartenza adeguata”.

La preoccupazione dei sindacati e,della Cgil in particolare, scaturisce poi da un dato di fatto: “L ’incapacità di fare rete delle Amministrazioni comunali”. L’analisi che traccia Meschino è impietosa ma vera: “Ancora una volta prevale il “protagonismo” limitato al personaggio e non uno sforzo necessario a dotarsi di un disegno strategico capace di unire gli interventi atti allo sviluppo di iniziative che sappiano rilanciare il territorio e le sue potenzialità. Il blocco delle attività sta evidenziando la precarietà dell’economia territoriale, ma anche la mancanza di coordinamento degli Enti locali per mettere in campo una reale prospettiva di sistema”. La Cgil del Sud pontino da tempo sta proponendo e sta partecipando ai vari confronti per affinare una impostazione comprensoriale delle problematiche attinenti il territorio, dalla mobilità sostenibile alla valorizzazione dei beni culturali e giacimenti archeologici, dallo sviluppo della costa alla fruibilità piena dei Parchi naturali alla sanità Ospedaliera e territoriale.

“Ma non ci siamo – rincara la dose il coordinatore della zona sud del Cgil – Non riscontriamo un progetto unitario di sviluppo del Comprensorio, al di la di alcuni fragili tentativi. Non possiamo restare passivi e prendere atto che non vengono approntati progetti inerenti il territorio e non vi sono di conseguenza investimenti atti a rilanciare le grandi potenzialità eppure esistenti”. Sul cosa fare in concreto Meschino lo ribadisce in conclusione osservando come il sindacato sia pronto a dare il suo “pieno” contributo: “L’obiettivo che le Amministrazioni Comunali e le parti sociali dovrebbero porsi specialmente in questo drammatico momento è quello di far diventare il Territorio costiero e collinare del Sud pontino un interlocutore unitario rispetto agli Enti superiori (Regione, Governo nazionale ed Unione europea), configurandosi come una rete in grado di proporre soluzioni ed ottenere finanziamenti. Necessitano lungimiranza e un lungo pensiero che impegni i prossimi dieci anni – conclude Meschino – Usciamo dalla situazione critica, rilanciando la capacità di dare al Territorio Nuova progettualità, nuova occupazione di qualità specialmente per le nuove e future generazioni”.

VIDEO Intervista a Franco Meschino (Cgil)