Coronavirus, dipendenti di Acqualatina in cassa integrazione: scoppia la polemica

Attualità Latina Politica Top News

LATINA – La richiesta annunciata dall’amministratore delegato di Acqualatina Marco Lombardi di beneficiare della cassa integrazione per 300 dei suoi dipendenti è stata fortemente censurata dalla Confconsumatori provinciale di Latina che ha definito “singolare” l’istanza promossa da un’azienda mista pubblico privata che ha dichiarato 11 milioni di utili nel bilancio 2018. Insomma il ricorso alla cassa integrazione non è “giustificato” da perdite del settore anche perché per il periodo di emergenza sanitaria i consumi idrici aumenteranno e di conseguenza anche i costi delle bollette idriche faranno altrettanto.

Questa disamina del segretario provinciale della Confconsumatori di Latina, l’avvocato Franco Conte, è suffragata dalle stime dell’Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, secondo le quali con l’emergenza Coronavirus e la consequenziale necessità di rimanere in casa, si avrà un aumento dei consumi domestici di acqua di oltre il 50% della nostra media di spesa. Insomma la cassa integrazione se non è giustificata da mancati introiti non lo è nemmeno per le cospicue riduzioni dei costi delle bollette a favore degli utenti, che – secondo l’avvocato Conte – invece subendo la crisi economica legata alla emergenza sanitaria, porterà solo maggiori utili in favore del gestore.

Intanto ad oggi solo i comuni di Formia, Cisterna, Spigno Saturnia hanno avanzato richieste di sostengo per l’utenza in affanno a causa delle conseguenze derivanti dal Covid 19 e la Confconsumatori provinciale di Latina auspica che la politica, la parte pubblica rappresentata nella società dai comuni, porti nella conferenza dei sindaci dell’Ato 4 proposte concrete di riduzione delle fatture e lo stesso gestore ponga in essere queste misure anche perché con la cassa integrazione saranno sempre i cittadini a coprire parte delle sue spese di gestione.

“Il gestore, intanto, attingerà ad ulteriori risorse pubbliche, che gravano sempre sulla fiscalità generale – conclude amareggiato il presidente Conte – mantenendo integri i propri margini di guadagno, anzi aumentandoli per quanto detto. Gli stessi comuni, che sono poi il socio di maggioranza di Acqualatina, avranno la possibilità di avere ulteriori utili ed è per questo che forse sarebbe il caso che almeno la parte pubblica tutta si facesse portatrice delle esigenze, reali, della utenza”.

A polemizzare con il management di Acqualatina è anche il Senatore pontino di Fratelli d’Italia, Nicola Calandrini: “Il gestore, essendo una società pubblico-privata, dovrebbe chiarire i motivi che lo hanno spinto ad optare per la cassa integrazione. È facile immaginare che marzo sia stato un mese difficile ma è bene chiarire se ci sono state difficoltà economico-finanziarie anche nei mesi precedenti”.

Il gestore del servizio idrico ha garantito la continuità del servizio “ma – secondo il parlamentare di Latina di Fdi – non ha previsto al contempo una riduzione delle tariffe per i consumatori. Sulla questione dei servizi, le ipotesi sono due: se questi non saranno ristretti, o nei periodi normali c’è un esubero di personale, oppure a causa della cassa integrazione i servizi subiranno comunque delle riduzioni e allora non ritengo giusto che i contribuenti debbano pagarli a prezzo pieno. Propendo per la seconda ipotesi”.

Sul fronte delle tariffe per Calandrini è “un obbligo” segnalare che “finché non sarà prevista una riduzione delle bollette, Acqualatina continuerà ad incassare come sempre. Certo, probabilmente si troverà a far fronte a tante persone che non potranno pagare con regolarità, in quanto messi a dura prova dalla crisi e dal lockdown, circostanze che in molti casi hanno azzerato gli incassi e gli stipendi, ma le bollette emesse, se anche con scadenze prorogate, prima o poi saranno riscosse”. Anche Calandrini, come la Confconsumatori, considera “giusto ed opportuno” la convocazione della conferenza dei sindaci dell’Ato 4 e si proceda ad una contestuale riduzione delle tariffe: “In questo momento è un atto di buon senso verso tanti cittadini che le bollette non potranno pagarle”.

Ma il Senatore Calandrini chiede l’intervento, anche in video conferenza, dei rappresentanti delle singole comunità presenti nell’assemblea dell’Ato 4 “per stabilire come si intenda procedere con gli investimenti, che inevitabilmente con la cassa integrazione, subiranno una battuta d’arresto e rassicurare i sindaci che temono di dover fronteggiare le consuete crisi idriche dell’estate con il personale di Acqualatina ridotto”.

Intanto sul fronte acqua e delle bollette arriva una buona notizia da Milano, dall’Arera, l’Authority nazionale sull’acqua e sull’energia. Ha previsto di prorogare sino al 13 aprile prossimo il termine per i distacchi delle utenze di luce, gas e acqua. In particolare, per quanto riguarda le misure a sostegno della utenza, è stato previsto che: gli importi oggetto di insoluto potranno essere rateizzati senza interessi; in caso di mancato pagamento delle bollette in scadenza o emesse nel periodo di blocco o che ne contabilizzino i relativi consumi, gli operatori dei servizi di tutela, titolari di contratti “placet” e del servizio idrico integrato sono tenuti ad inserire nella prima comunicazione di sollecito o nella comunicazione di costituzione in mora l’offerta al cliente/utente di poter rateizzare i relativi importi senza il pagamento di interessi, secondo le regole previste dall’Autorità, e in particolare, per il settore idrico, secondo le modalità di rateizzazione oggi già previste in caso di morosità.

Saverio Forte