Coronavirus, rincaro ingiustificato dei prezzi sui prodotti di prima necessità: subito una task force [VIDEO]

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LATINA – Subito una task force delle forze dell’ordine per contrastare l’aumento ingiustificato dei prezzi dei prodotti di prima necessità in provincia di Latina. La richiesta l’ha avanzata al Prefetto Maria Rosa Trio il consigliere regionale pontino e comunale a Latina del Partito Democratico Enrico Forte che, facendosi portavoce di numerose segnalazioni circa l’esistenza di una possibile speculazione a danno dei cittadini provocato dall’incremento dei prezzi dei prodotti alimentari di prima necessità, ha chiesto l’intervento diretto del Prefetto Trio.

Forte ha auspicato il via ad un monitoraggio a larga scala da parte delle forze dell’ordine, soprattutto della Guardia di Finanza dopo l’impennata dei prezzi che – a suo dire – è avvenuta soprattutto a Latina città. Pertanto ha chiesto maggiori controlli per circoscrivere sul nascere un fenomeno che, se non è giustificato, potrebbe apparire odioso, ai danni di cittadini già provocati dal Covid 19.

INTERVISTA Enrico Forte, consigliere regionale Pd

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“Mentre lo Stato si indebita e tutte le famiglie sono costrette a fare sacrifici, mi giungono numerose informazioni dalla provincia di Latina su rincari dei prezzi dei beni di prima necessità. Più di qualcuno – afferma in una nota Raffaele Trano, presidente della Commissione finanze alla Camera – starebbe cercando di approfittare di una situazione di forte crisi per fare affari. Questo non è tollerabile e il mio impegno in questi giorni, oltre ad essere costantemente rivolto a contribuire affinché nessuno resti indietro e nessuno sprofondi nella povertà, sarà anche quello di fare in modo che determinati comportamenti vengano giustamente puniti. Proprio su tale aspetto mi rassicura però il fatto che la stessa Guardia di finanza in provincia di Latina sta monitorando il fenomeno, cercando di individuare e stoppare gli abusi, con una verifica sulle fatture d’acquisto dei prodotti e la comparazione con il prezzo di vendita. Un’attività che purtroppo ha già fatto emergere come, oltre alle condotte dei singoli commercianti, ad aver aumentato in maniera esorbitanti i prezzi sia stata la grande distribuzione, che rifornisce le attività commerciali del territorio. Un aspetto quest’ultimo – conclude la nota – da contrastare a livello generale in una battaglia a cui farò in modo di non far mancare il mio apporto”.

Se ci sono stati fenomeni sull’aumento dei prezzi sono stati davvero “sporadici, isolati e a macchia di leopardo”. A chiarirlo è Francesco Somma, imprenditore di San Felice Circeo e presidente della Fida-Confcommercio Lazio Sud, la federazione italiani dettaglianti alimentari che raggruppa i supermercati e i negozi alimentari a conduzione familiare nelle province di Latina e Frosinone. “Se qualche ritocco c’è stato – ha detto Somma – è avvenuto all’inizio dell’emergenza Coronavirus quando alcuni gestori hanno dovuto approvvigionarsi da canali diversi dal solito. Sono stati quelli davvero giorni drammatici perché i cittadini, pensando di rimanere privi dei generi di prima necessità hanno svuotato i nostri supermercati. Quando è tornata apparentemente la normalità alcuni gestori sono stati costretti a rivolgersi a fornitori extra (per esempio quelli che garantiscono lo zucchero ai bar) che praticano prezzi superiori del 20% rispetto a quelli dei nostri supermercati. Comunque se ci sono ora aumenti indiscriminati e illegali, vanno individuati e, perché no, gli stressi esercenti vanno anche puniti”. Ma il consigliere regionale del Pd Forte ha anche proposto l’intervento delle forze dell’ordine? Il presidente della Fida-Confcommercio Lazio sud invoca, a tal riguardo, “massima cautela”: “Lasciamo perdere, per favore, le forze dell’ordine per verificare la corretta applicazione dei prezzi al minuto. Loro hanno altro da fare – risponde concludendo Somma – anche perché resta sempre il consumatore a definire il prezzo di qualsiasi prodotto. Se lo ritiene caro, va altrove a fare la spesa”.

Sull’argomento è intervenuto il presidente di Confcommercio Lazio Sud, Giovanni Acampora: “Il Coronavirus ha avuto sinora un’emergenza di natura sanitaria. Ma ce ne sono altre due, la prima economica e la seconda sociale. Sul nostro territorio, quello del sud pontino, ci sono importante strutture ricettive e della ristorazione che non apriranno più. Un albergo di Terracina oggi ha licenziato tutti i suoi dipendenti. Ci sono famiglie a mono reddito o che un reddito non ce l’hanno proprio. Dovranno pure mangiare. E’ auspicabile ora provvedimenti univoci tra governo nazionale e regionale e soprattutto uno snellimento dell’apparato burocratico a cui chiedere un aiuto. Se questo non avverrà, sarà la fine – ha concluso il presidente Acampora – di un sistema economico e familiare che si chiama ancora Italia”.

Saverio Forte