Sud pontino, piove e torna l’acqua torbida: inviate le autobotti

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SUD PONTINO – Non si sono fatti attendere gli immancabili disagi dopo il ritorno della pioggia, a distanza di un mese dall’ultima ondata di maltempo, nel pomeriggio di sabato sul territorio del Golfo. E’ tornato purtroppo d’attualità il fenomeno della torbidità dell’acqua erogata dalle due sorgenti che alimentano l’intero sud pontino: vale a dire Mazzoccolo a Formia e Capodacqua a Spigno Saturnia.

Nell’arco di un paio di ore l’acqua ha assunto un colore simile al marrone e inevitabilmente è scattato il provvedimento con cui l’ente gestore, Acqualatina, ha informato gli utenti sul fenomeno della torbidità. Si era ipotizzato inizialmente che il fenomeno riguardasse solo la sorgente formiana ma gli accertamenti compiuti in mattina hanno esteso l’emergenza anche alla sorgente di Capodacqua a Spigno Saturnia. Da qui la decisione dell’ente gestore di chiedere ai sindaci dell’intero sud-pontino – Formia, Gaeta, Castelforte, Santi Cosma e Damiano, Spigno Saturnia e Minturno di emettere altrettante specifiche ordinanze non di potabilità del prezioso liquido “in ottica di cautela della salute pubblica”.

Il primo sindaco a vietare l’acqua per l’utilizzo umano (“anche come bevanda e per la preparazione dei cibi”) è stato nel “cuore” di una domenica uggiosa ed invernale quello di Formia Paola Villa. Con l’ordinanza numero 4 ha preso atto dell’invito di Acqualatina ma ha polemizzato in almeno due circostanze. Innanzitutto sostiene come “non sia pervenuta alcuna comunicazione da parte dell’Asl per poter riscontrare con analisi chimiche quanto comunicato dal gestore idrico” ed invita Acqualatina a “metter in atto tutte le procedure necessarie ad affrontare il fenomeno della torbidità nel pieno rispetto della Carta del servizio idrico e fino al rientro del fenomeno”.

Nel giro di poche ore a Formia e negli altri centri del Golfo è stato istituito un servizio a mezzo di autobotti nei punti nevralgici: a Formia (in piazza S. Erasmo, nel piazzale antistante la chiesa S. Giuseppe Lavoratore nel quartiere di Rio Fresco, Largo Paone lato mare, nell’area mercato di via Olivastro Spaventola, piazzale antistante la chiesa parrocchiale del Buon pastore a Penitrro, in piazza Antonio Ricca a Maranola e nel piazzale antistante case popolari a Castellonorato), a Gaeta (in via Monte Tortona angolo Monte Cervino, in piazza Villa delle Sirene, nel piazzale della ex Stazione ed in Corso Italia angolo via Firenze), a Minturno (in Piazza Rotelli, piazza Portanova e presso chiesa San Biagio), Castelforte (Municipio, Suio Alto e Suio Forma), a Spigno Saturnia (piazza Dante nella zona antistante il palazzo municipale ed in località Campo di Vivo) e a Santi Cosma e Damiano (presso il palazzo municipale e nel piazzale antistante la Banca del Garigliano in località Grunuovo).

A rendere la situazione ancora incandescente ci ha pensato la segreteria provinciale della Confconsumatori che ha avanzato un dubbio niente male: “E’ possibile escludere che la torbidità non sia causata da infiltrazioni direttamente sulla rete colabrodo”. Questo quesito, che ha fatto arrabbiare non poco Acqualatina, l’avvocato Franco Conte l’ha avanzato sulla pagina face book dell’associazione di categoria: ”Dalla comunicazione del gestore, per la torbidità dei comuni di Gaeta e Formia, si parla di malfunzionamenti degli impianti di acque reflue che avrebbero provocato il fenomeno della torbidità. In effetti sabato sera con solo qualche ora di pioggia non è ragionevole pensare che le sorgenti si siano istantaneamente intorbidate bensì è più probabile supporre invece che, con una rete colabrodo come la nostra con oltre il 70% di perdite, possa accadere che dove esce acqua vi possa anche entrare fango e altro. È importante proprio in queste ore quindi escludere possibili contaminazioni che vadano oltre il semplice intorbidamento. Chiediamo a tutti i sindaci del sud pontino nella loro qualità di autorità di sanità pubblica di attenzionare il fenomeno e porre in essere tutte le misure necessari per la salute dei cittadini.” L’ufficio stampa del gestore idrico ha definito quella della Confconsumatori una “gratuita insinuazione” perché il “fenomeno, naturale, della torbidità inizia all’interno delle sorgenti Mazzoccolo e Capodacqua”.

Intanto nei giorni scorsi numerose associazioni di consumatori e comitati, nel corso di un’assemblea pubblica tenutasi presso la sala Ribaud del Palazzo Municipale di Formia, avevano rinnovato la richiesta ad Acqualatina di ottenere precisi risarcimenti per il periodo in cui l’acqua non è stata potabile. Nell’intero sud pontino, lo ricordiamo, il fenomeno della torbidità si è protratto per oltre 20 giorni, dal 23 dicembre scorso e fino agli inizi di gennaio 2020. Questa emergenza è scattata alla vigilia dell’inizio delle operazioni peritali disposte dal Tribunale civile di Cassino che, dopo una specifica istanza promossa dal comune, ha nominato un consulente di parte – il perito di fiducia del comune è l’ingegner Gianni Palmaccio – per verificare nel corso degli ultimi anni la correttezza degli interventi svolti da Acqualatina per eliminare le perdite lungo le sue disastrate condotte idriche sul territorio comunale di Formia.

Saverio Forte