GAETA – “L’assessore D’Argenzio è chiaro (https://www.facebook.com/155340774635432/posts/1431278547041642/), …lo ha saputo dal referente della Ecocar Deodati (parole sue) il quale si scusa!
Nel prendere atto di tali dichiarazioni, rilanciate anche a mezzo stampa ed ad oggi non ancora smentite, vorremmo ricordare: Ma Ecocar non era sotto amministrazione giudiziaria?
Se fosse così sarebbe un fatto gravissimo. Da un lato, infatti, andrebbe a sconfessare quelli che negano l’eccessiva commistione del privato nella gestione della cosa pubblica; dall’altro, sarebbe l’ennesimo insulto ai cittadini gaetani che pagano la tari al massimo e sono costretti a fare i conti con i disservizi e le sacrosante rivendicazioni salariali dei dipendenti Ecocar, che ad oggi sono ancora senza stipendio.
Vogliamo sperare che se ne parli in Consiglio Comunale e che queste domande vengano poste agli organi competenti!
In ultimo rileviamo che a breve scadrà l’appalto Ecocar, idee per il futuro ce ne sono?
L’amministrazione intende soggiogare ulteriormente noi cittadini ai capricci del privato?” Recita così una nota degli attivisti del Meetup Gaeta 5 Stelle, dopo lo sciopero proclamato (ed attuato) dai dipendenti della ditta che gestisce la nettezza urbana a Gaeta. La notizia del mancato pagamento del canone da parte del comune, smentita dall’assessore all’Ambiente Felice D’Argenzio lascia però aperti altri tipi di interrogativi, soprattutto sulla gestione futura. A pochi mesi dalla scadenza del contratto di Appalto, non si conoscono le intenzioni dell’amministrazione comunale. A questo punto, dati i tempi tecnici, sembrerebbe aprirsi la strada della proroga alla società Ecocar, già in amministrazione giudiziaria. Tutte questioni che sarebbe normale trovassero spazio in un consiglio comunale, in modo che i cittadini possano partecipare direttamente e, soprattutto, trasparentemente, alle decisioni su un appalto così importante che costa alle casse comunali oltre 5 milioni di euro all’anno e rende la tassa sui rifiuti a Gaeta tra le più care d’Italia.