Minturno / Riciclaggio con il caseificio, silenzio anche al secondo interrogatorio di garanzia

Cronaca Minturno

MINTURNO – Anche Paolo Carnevale, l’imprenditore di 55 anni di Minturno raggiunto la scorsa settimana da un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari richiesta dal sostituto procuratore Roberto Nomi Nulgarini con le pesanti accuse di reati di riciclaggio, reimpiego, autoriciclaggio, favoreggiamento e distruzione o occultamento di scritture contabili, si è avvalso della facoltà di non rispondere al termine dell’interrogatorio di garanzia svolto davanti il Gip del Tribunale di Cassino Salvatore Scalera.

Aveva fatto altrettanto nei giorni scorsi, ma davanti il Gip del Tribunale di Frosinone (nel cui carcere è recluso dallo scorso marzo per un’altra grave vicenda processuale), l’altra persona arrestata dalla Guardia di Finanza del gruppo di Formia. Si tratta di Mario Fazzone, l’imprenditore di 44 anni di Scauri che – secondo la Procura di Cassino – insieme a Carnevale, sono considerati gli amministratori di fatto di una società di Scauri del settore lattiero-caseario, la “R.T. srl” alla quale avrebbero trasferito, per il loro nuovo utilizzo, beni aziendali “ereditati” da una precedente società operante nel medesimo settore che, coinvolta in precedenza in una bancarotta fraudolenta, era riconducibile a loro due.

Carnevale, assistito dagli avvocati Pasquale Cardillo Cupo e Michele Soli, è rimasto muto davanti al Gip Scalera e – come da previsione – ha assunto la stessa strategia difensiva di Fazzone. Quest’ultimo, difeso dall’avvocato Gianfranco Testa, è rimasto in silenzio in una controversia meno importante rispetto a quella per la quale dallo scorzo marzo è recluso nel carcere del capoluogo ciociaro. Venne coinvolto e arrestato per una delicatissima indagine della Dda di Napoli, accusato di aver tentato un’estorsione, per conto del clan dei Casalesi, ai danni di un imprenditore di Parete, in provincia di Caserta.

Ad inchiodarlo furono le dichiarazioni rese da due collaboratori di giustizia ora al centro di un processo in corso davanti al Tribunale di Napoli nord che riprenderà venerdì prossimo. La strategia processuale di Fazzone ora potrebbe concretizzarsi con un ricorso al Tribunale del Riesame limitatamente al solo sequestro operato dalla Guardia di Finanza per oltre un milione e duecentomila euro tra denaro in contante, beni e immobili ubicati sul territorio di Minturno e Scauri.

Saverio Forte