Formia Rifiuti Zero, polemiche sul bando sul nuovo amministratore unico

Formia Politica

FORMIA – E’ stato pubblicato il 17 dicembre il bando per la scelta del successore di Raphael Rossi alla testa della Formia Rifiuti Zero – la società che gestisce il ciclo dei rifiuti a Formia e a Ventotene – e non si sono fatte attendere, nonostante il periodo festivo e Natalizio – le polemiche politiche con la richiesta di convocare una seduta straordinaria di consiglio comunale e le minacce di impugnare al Tar l’avviso pubblico firmato dal sindaco Paola Villa (le è stato conferito un apposito mandato il 5 dicembre dall’assemblea dei soci che ha approvato lo schema dello stesso bando) per l’individuazione dell’amministratore unico della municipalizzata. Per poter partecipare al bando c’è tempo sino alle ore 12 del 17 gennaio prossimo e il più battagliero di tutti appare essere il capogruppo del partito Democratico al comune di Formia, Claudio Marciano, storicamente vicino alle posizioni di Rossi, il cui mandato, dopo le proroghe ottenute dal sindaco dimissionario Sandro Bartolomeo nel dicembre 2017 e l’anno successivo dal primo cittadino in carica Paola Villa, scadrà nel prossimo marzo con l’approvazione del bilancio di previsione 2020.

Per Marciano il bando, presentando quelli che definisce evidenti “lacune e contraddizioni”, si configura come “una farsa tesa a coprire una scelta puramente discrezionale della sindaca. La selezione, infatti, non ha come esito una graduatoria di merito. Al contrario di quanto fatto nel bando pubblicato nel 2014 – ricorda Marciano che all’epoca rivestiva l’incarico di assessore alla sostenibilità urbana della Giunta di centro sinistra – la valutazione dei titoli professionali e le capacità espresse nel colloquio dai candidati, non saranno tradotte in punteggio, né in altri elementi di misurazione oggettiva”. E ancora il capogruppo Dem: “Nel testo della procedura, non sono esplicitati i criteri con cui la commissione effettuerà le sue valutazioni, nemmeno il minimo sindacale. Non si conosce il peso che avrà il curriculum vitae del candidato partecipante e tanto meno l’esito del colloquio cui parteciperà. La commissione, anch’essa nominata a discrezione della Sindaca Villa – senza il coinvolgimento di Ventotene, sebbene sia un socio ordinario – si limiterà a definire un’idoneità, il resto, cioè tutto, lo deciderà la “politica” – rincara la dose Marciano. Il Pd definisce il bando molto elastico, forse troppo. Tra le incompatibilità sono sparite quelle previste dal nuovo Statuto della società. La più rilevante delle quali è l’incompatibilità tra la figura dell’amministratore e quella di chi ha fatto politica o sia stato dipendente del Comune di Formia negli ultimi anni, con il rischio di ricorsi, e soprattutto, di un ritorno del manuale Cencelli. In molti hanno ipotizzato che dietro questa allusione del Pd potesse esserci lo storico caposezione ambiente del Comune, Gino Forte, ora assiduo frequentatore della segreteria particolare del sindaco Villa. Ma l’interessato ha sgombrato il campo dalle illazioni: “Non posso partecipare al bando e la cosa, per le persone dotate di buonafede e onestà intellettuale, è risaputa”. E’ la legge “Madia” ad impedire a Forte neo pensionato a concorrere per tornare a lavorare, seppur indirettamente, per il comune non essendo trascorso un lasso di tempo minimo.

In effetti i requisiti richiesti per poter ambire a diventare il successore di Raphael Rossi – che comunque ha confermato, invece, che parteciperà “puntualmente” al bando – sono diversi e i più disparati. Non può essere nominato amministratore unico della Frz chi si trova in una delle condizioni di inconferibilità ed incompatibilità individuate dai decreti legislativo numero 39 dell’8 aprile 2013 e numero 175 del 19 agosto 2016: chi si trova in una delle situazioni disciplinate dall’articolo 2382 del codice civile, e, cioè, l’interdetto, l’inabilitato, il fallito o chi è stato condannato ad una pena che comporta l’interdizione, anche temporanea, dai pubblici uffici o l’incapacità ad esercitare uffici direttivi; chi ha lite pendente con il Comune di Formia; chi si trova in una situazione di conflitto di interessi rispetto al Comune di Formia, al Comune di Ventotene o alla Società FRZ srl; g) chi è titolare, socio illimitatamente responsabile, amministratore, dipendente con poteri di rappresentanza o di coordinamento di imprese esercenti attività concorrenti con i servizi gestiti dalla FRZ srl; chi, avendo ricoperto nei cinque anni precedenti incarichi analoghi presso enti, istituzioni, aziende, società a totale o parziale capitale pubblico, abbia registrato, per tre esercizi consecutivi, un progressivo peggioramento dei conti per ragioni riferibili a non necessitate scelte gestionali; chi, già lavoratore privato o pubblico, è collocato in quiescenza (come il caso di Gino Forte); chi ha un rapporto di lavoro con la FRZ srl fatto salvo il collocamento in aspettativa non retribuita ai sensi dell’articolo 11 comma 12 del decreto legislativo numero 175/2016; chi è stato escluso dall’elettorato politico attivo; chi sia stato licenziato, destituito o dispensato dall’impiego presso una pubblica amministrazione per persistente insufficiente rendimento ovvero sia stato dichiarato decaduto da un pubblico impiego e chi abbia subito condanne penali che gli impediscano ai sensi delle vigenti disposizioni in materia la costituzione di rapporti con la pubblica amministrazione.
Marciano nutre un timore: il futuro timoniere della Formia Rifiuti zero, qualora non venisse confermato Rossi, potrebbe non essere all’altezza.

Ma il comune ed il sindaco Villa sono ottimisti: “Nel corso dell’istruttoria si procederà alla verifica del possesso di adeguata professionalità, qualificazione ed esperienza rispetto all’incarico da ricoprire, oltre che dagli elementi desumibili dal curriculum vitae, anche tramite un colloquio individuale a cura di un’apposita commissione nominata dal Sindaco del Comune di Formia. Gli interessati saranno chiamati ad illustrare le loro esperienze professionali significative e ad esporre l’attività e gli obiettivi che in qualità di Amministratore unico intendono proporre. L’assunzione della carica Amministratore unico è subordinata al possesso di specifiche conoscenze e/o competenze per studi compiuti e/o per professioni esercitate e/o per funzioni svolte presso enti, aziende, società pubbliche o private. La valutazione dei candidati terrà conto dei seguenti requisiti preferenziali, che non sono elencati in ordine di priorità: comprovata conoscenza per studi compiuti in materie attinenti alle caratteristiche specifiche dell’attività societaria che dovrà essere svolta, fermo restando il possesso del titolo di studio universitario; comprovata competenza acquisita attraverso lo svolgimento di funzioni presso enti, aziende, società pubbliche o private; possesso di capacità relazionali e negoziali dimostrabili anche con esperienze di natura direzionale e gestionale che abbiano comportato responsabilità nell’impiego di risorse umane, finanziarie e strumentali”.

E per il capogruppo del Pd “un altro aspetto fondamentale sarà il compenso che percepirà il nuovo amministratore unico. “Per essere il responsabile legale di una società con 80 dipendenti e 7 milioni di euro di fatturato si riconosce un’indennità di 26mila euro lorde, pari a meno di 1200 euro al mese. Non vi sono riferimenti nemmeno a premialità sui risultati raggiunti. Si tratta di una politica di bassa retribuzione – aggiunge Marciano – che forse può servire alla maggioranza a placare la vox populi più becera, ma che nei fatti disincentiva la partecipazione di professionisti competenti, mentre avvicina inesperti, zerbini della politica locale o peggio, personaggi che intendono guadagnare in altra forma”. Infine, la commissione ambiente – accusa il Pd di Formia – non è stata minimamente consultata sul tema, né mi risultano consultati altri organi di indirizzo consiliare: “Come su tanti altri argomenti, la maggioranza, o meglio un suo gruppo ristretto – osserva Marciano – decide senza alcun rispetto per le minoranze. La FRZ è un’esperienza di successo: la differenziata al 70%, i costi più bassi del comprensorio, gli attivi di bilancio, gli investimenti compiuti sui mezzi lo dimostrano con numeri e indicatori oggettivi, e non con le chiacchiere. L’elemento politico forse più rilevante della sua riuscita è stata, finora, la netta separazione tra indirizzo politico e gestione aziendale. Le cose funzionano perché la strategia è definita dalla politica, ma l’attuazione degli indirizzi è nelle mani di una figura indipendente, valutata sui risultati, scelta per merito e non per affinità elettorale. Il bando promulgato ha intenti chiaramente opposti e, inoltre, è fatto male. La nostra richiesta è che venga immediatamente ritirato e che l’argomento venga inserito all’ordine del giorno di un prossimo Consiglio Comunale, dove andrebbero espressi indirizzi vincolanti su come impostare la procedura”.

Saverio Forte