Formia / Grande attesa per la 45^ edizione del Presepe Vivente di Maranola [VIDEO]

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FORMIA – Il conto alla rovescia è iniziato per l’organizzazione il 26 dicembre, il 1 ed il 6 gennaio prossimi, dalle 16.30, della 45° edizione del Presepe Vivente di Maranola che, considerato (a ragione) uno dei più antichi d’Italia, sta registrando già una “pioggia” di prenotazioni che arrivano da diverse regioni del centro-sud d’Italia. E’ finalmente a pieni giri il motore della macchina organizzativa dell’associazione “Maranola Nostra” che ha raccolto la pesante e prestigiosa eredità per allestire questa impegnativa manifestazione dal gruppo di giovani volontari del gruppo Scout “Maranola 1°” e della vivace comunità parrocchiale di San Luca Evangelista che la notte del 24 dicembre 1975 decise di far rivivere le scene evangeliche della natività di Cristo nell’incontaminato assetto urbanistico del centro storico della più importante frazione di Formia.

La presentazione della manifestazione si è svolta domenica pomeriggio, presso l’antichissima chiesa di S.Maria ad Martyres nel centro storico del borgo aurunco nell’ambito delle iniziative che stanno ricordando i 100 anni dalla istallazione della statua in onore di Gesù Redentore che 19anni prima per volere dell’allora Papa Leone XIII era stata posizionata ai 1271 metri sul mare di Monte Altino . Il papa originario di Carpineto Romano e autore della prima rivoluzionaria enciclica sociale della Chiesa moderna, la “De Rerum Novarum”, per salutare l’inizio dell’ultimo secolo del secondo millennio Cristiano aveva scelto 20 località italiane montane per collocare altrettante statue raffiguranti il Redentore. La comunità di Maranola ebbe, grazie ad un sincero e devoto coinvolgimento collettivo, la capacità di battere la concorrenza del comune di Napoli che voleva installare il suo Redentore sulla sommità di Vesuvio….Grazie sempre ad un profondo apporto dei cittadini nell’ottobre 1919 quella statua ritornò su Monte Altino dopo che un fulmine l’aveva abbattuta e parzialmente distrutta. “I suoi resti capitolarono sino a raggiungere il centro abitato di Maranola – ricorda nell’intervista allegata il presidente dell’associazione Maranola Nostra, l’ingegner Claudio Filosa – e ci fu una mobilitazione popolare per riposizionare la statua del Redentore su un luogo, allora come adesso, che in una posizione baricentrica sovrasta e benedice l’intero Golfo di Gaeta”.

A questa rievocazione hanno partecipato naturalmente tantissimi cittadini e l’importanza di quel gesto di grande aggregazione sociale, culturale e religioso è stata ribadita dal sindaco di Formia Paola Villa, dagli storici Gerardo e Vincenzo De Meo e dal parroco di Maranola nonché direttore del Museo Diocesano di Gaeta don Gennaro Petruccelli. Ad illustrare quello che si preannuncia un significativo sforzo per l’organizzazione dell’annuale edizione del Presepe Vivente è stato il presidente dell’associazione “Maranola Nostra”, l’ingegner Filosa, che nell’intervista video sottolinea quali sono diventate le peculiarità ma anche le finalità della manifestazione. Innanzitutto la massiccia e fedele partecipazione popolare, oltre trecento cittadini, di diversa età e livello sociale e culturali che per tre sere diventano “pastori” e figuranti, rigorosamente in costume locale con l’obiettivo di essere protagonisti di una nobile iniziativa culturale: far rivivere i mestieri dell’antica civiltà contadina ormai scomparsa. E così che l’intatto centro storico della medioevale Maranola diventa essa stessa la suggestiva scenografica fatta di luci, ombre, rumore dei mestieri, il chiacchiericcio degli avventori e i canti delle nenie della tradizione natalizia in un unico spartito per accompagnare il visitatore presso la capanna di Betlemme che da 44 anni non è mai stata la stessa. L’associazione culturale “Maranola Nostra” ha evitato – e continua a farlo – che il patrimonio architettonico e sociale del borgo aurunco andasse perduto. Come? Lo sottolinea Filosa nell’intervista rimarcando come l’associazione da lui presieduta abbia acquistato al proprio patrimonio alcune location del percorso presepistico: per lo più antichissimi magazzini rurali e frantoi (in dialetto i “muntani”) che ospitano per tre sere l’anno la manifestazione e diventino luoghi della memoria” per turisti e per le future generazioni.

E proprio i giovani rappresentano la terza mission dell’associazione culturale “Maranola Nostra”. Molti di loro chiedono di diventare protagonisti di questa rivisitazione insieme ai loro nonni, molti dei quali sono eredi di quella nobilissima tradizione rurale e contadina che, a fatica, cerca di sopravvivere a se stessa. L’edizione 2019 del Presepe Vivente ricorderà tre personaggi che, prematuramente scomparsi, hanno contribuito tanto alla crescita dell’evento: “Ninuccio” Forte, Salvatore Minchella e Monsignor Antonio De Meo che profeticamente capì 44 anni fa l’importanza dell’organizzazione del Presepe Vivente di Maranola: “E proprio così – ribatte concludendo Filosa che per diversi anni è stato il più fotografato da turisti e visitatori per rappresentare nella capanna di Betlemme… Gesù bambino – Questa manifestazione ha consentito a Maranola di sdoganarsi sul piano sociale e culturale. Siamo diventati un paese normale dopo tante gratuite ed ingiuste etichettature figlie soltanto di inutili pregiudizi….”. Il centro storico di Maranola, compresa la “porta” principale di piazza Antonio Ricca, sarà interdetto al traffico veicolare e, in quest’ottica, gli organizzatori hanno predisposto un servizio di bus navetta che collegherà i visitatori dal piazzale dello stadio comunale in località Fontana nel “cuore” di Maranola che – come detto – diventa, o meglio, si fa Presepe.
Saverio Forte

INTERVISTA Claudio Filosa, presidente Associazione “Maranola Nostra”