Formia perde un altro dirigente: Giuseppe Caramanica va al Comune di Itri

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FORMIA/ITRI – Continua, inesorabile, la “grande fuga” dai vertici dell’apparato burocratico-amministrativo del comune di Formia. Questa emorragia è stata sintetizzata dall’ultimo decreto del sindaco di Itri, Antonio Fargiorgio, al termine della selezione che ha presieduto per la scelta del dirigente della terza area del comune aurunco, quella tecnica che raggruppa, a sua volta, i servizi edilizia privata e abusivismo, Lavori Pubblici (impianti sportivi), Urbanistica, assetto del territorio e servizi cimiteriali. A guidarla dalla giornata di lunedì 16 dicembre sarà uno dei più bravi ed apprezzati funzionari del comune di Formia, l’archietto Giuseppe Caramanica, di 49 anni.

E’ il frutto di una selezione che, prevista e disciplinata dall’articolo 110 del decreto legislativo 267/2000, era iniziata il 15 ottobre scorso con la pubblicazione della determina dirigenziale numero 67. Ad aderirvi sono stati soltanto in due, “di provata capacità professionali ed umane” – ha tenuto a sottolineare il sindaco Fargiorgio che, dopo la visione dei curricula, ha effettuato il 27 novembre i colloqui con l’architetto Giuseppe Caramanica e con l’ingegner Lilia Pelliccia. La scelta del sindaco di Itri è stata davvero dura e lunga. Le sue riserve le ha sciolto soltanto l’11 dicembre quando ha scelto il funzionario di Penitro in servizio (sino a venerdì scorso) presso il settore Opere Pubbliche del comune di Formia dopo un ballottaggio con l’ingegner Pelliccia, itrana d’origine, dipendente del comune di Gaeta ma attualmente in servizio presso il comune di Ventotene.

La vittoria da parte di Caramanica è stata condita da un “giallo” che solo il buon senso è riuscito a risolvere. Appena pubblicato il decreto di nomina da parte del sindaco di Itri Fargiorgio, la collega di Formia, che probabilmente attendeva un esito diverso della stessa selezione, ha scritto prima e ha telefonato poi al primo cittadino Fargiorgio chiedendogli non tanto di bloccare l’esito della prova quanto di posticiparne la sua efficacia. Troppo tardi. Fargiorgio è stato chiaro: l’architetto Caramanica deve prendere servizio lunedì per rilanciare un settore, delicato e strategico, del comune e del sistema economico e produttivo di Itri. Il sindaco di Formia ha capito (forse in ritardo) l’importanza della partenza dell’architetto di Penitro che, da anni considerato un privilegiato responsabile unico del procedimento nel settore Opere pubbliche del comune a prescindere dai colori delle varie amministrazioni comunali che si sono succedute, era entrato subito in rotta di collisione con l’architetto Nunzia Lanzillotta, la dirigente di Avellino che nell’autunno 2018 aveva vinto la selezione a tempo determinato indetta dal neo sindaco Villa proprio ai danni dell’architetto Caramanica.

L’accordo bonario raggiunto dai sindaci Villa e Fargiorgio è salomonico: Caramanica lascia a decorrere dal 16 dicembre il comune di Formia ma almeno per un mese concluderà, a scavalco, i procedimenti (una montagna) di cui è ancora responsabile per la manutenzione del territorio e non solo. Se nel settore Opere Pubbliche del comune di Formia si è creato un preoccupante vuoto gestionale, il sindaco di Itri è riuscito a colmarlo…. Caramanica andrà a guidare, infatti, un’area diretta sino a due anni da uno dei migliori dirigenti in circolazione in provincia di Latina, l’architetto Massimo Simoncelli, vincitore di un concorso pubblico nel più importante comune di Gaeta e poi sostituito a tempo ed in deroga dall’architetto Massimiliano Meschino. L’ufficializzazione e la ratifica della vittoria di Caramanica di questa importante selezione – il professionista svolgerà l’impegnativo incarico apicale per tre anni e dunque sino al 16 dicembre 2022 oltre dunque il mandato sindacale dell’avvocato Fargiorgio – è arrivata all’indomani del primo consiglio comunale di Itri dopo l’abbandono della maggioranza consiliare dell’avvocato Vittoria Maggiarra. L’ex presidente della commissione bilancio ha dato vita ad un gruppo consiliare misto, di cui è capogruppo, insieme ad un’altra illustre fuoriuscita della maggioranza Fargiorgio, l’ex vice-sindaco ed assessore alla cultura Paola Soscia. Le due consiglieri “ribelli”, insomma, hanno rimpinguato le fila dell’opposizione che vanta ora 7 esponenti contro i 9 della maggioranza, la quale, nonostante queste due gravose perdite, ha deciso di andare avanti. L’ha fatto surrogando l’avvocato Maggiarra dalle commissioni consiliari di cui faceva parte ed era presidente. Il suo posto in commissione bilancio è stato preso dal neo consigliere comunale Nicola Di Fazio (a sua volta sostituto del dimissionario Andrea Di Biase), Enza Simeone fa il suo ingresso nella commissione “Cimitero” mentre Stefania Saccoccio ha sostituito per la maggioranza la Maggiarra nella commissione per la nomina dei giudici popolari.

Nell’ultimo consiglio comunale sono state, inoltre, discusse alcune interrogazioni ed interpellanze dei consiglieri d’opposizione Luca Iudicone, Osvaldo Agresti e Giuseppe Cece a cui si è affiancata l’avvocato Maggiarra che ha voluto – a suo dire – affrontato un altro “mala gestione” dell’Amministrazione Fargiorgio. Si tratta di un problema importantissimo “che, ad oggi, a causa dell’inerzia, della negligenza e della imperizia dell’esecutivo e del Comando Vigili, ha generato un credito di oltre 60mila euro che la società “Cajeta Veterinaria” di Gaeta vanta per il servizio di pronto soccorso h 24 per animali feriti, incidentati, malati, vaganti e reperiti sul territorio comunale di Itri. E’ un servizio rimasto attivo, malgrado la scadenza della convenzione stipulata a suo tempo dal comandante Raoul De Michelis. La convenzione non è stata prorogata dal nuovo Comandante Pasquale Pugliese che – ha attaccato l’avvocato Maggiarra – neppure però si è preoccupato di disciplinare e regolamentare il servizio a mezzo manifestazione pubblica di interesse o bando di gara per l’affidamento del detto servizio pubblico ad altro organismo o ente autorizzato. E’ un caso di mala gestione che pone l’Ente comunale dinanzi al rischio di azioni giudiziarie lunghe ed onerose per le casse del Comune, nonché dinanzi ad ulteriori casi di debito fuori bilancio, in considerazione dell’assenza di preventivi impegni di spesa e di provvedimenti amministrativi volti al contenimento della spesa pubblica”.

L’architetto Caramanica deve ancora insediarsi alla testa della delicatissima area tecnica del comune e l’ex presidente della commissione Bilancio ha sparato a salve all’indirizzo del sindaco di Itri: “Continua l’attività dell’Amministrazione Fargiorgio a posizionare dirigenti politicizzati, veri e propri bracci armati della politica, nei settori nevralgici della macchia amministrativa, nel chiaro intento di blindare e gestire a proprio comodo e volere l’attività prettamente amministrativo-gestionale. Un ulteriore indice di insana amministrazione che non lascia spazio alla più ampia partecipazione (la selezione era pubblica, avrebbe potuto partecipare chicchessia però, ndr) nè lascia spazio a scelte democratiche e al confronto democratico con le forze che costituiscono e compongono la massima assise consiliare, dovendo ormai fortemente dubitare che il sindaco Fargiorgio, con una striminzita maggioranza in consiglio comunale, abbia ancora una maggioranza elettorale cittadina”.

Saverio Forte