Formia / Assemblea diocesana al Villaggio Don Bosco, ospite Padre Giulio Albanese [VIDEO]

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FORMIA – Il drammaticità e l’attualità del ‘pensiero debole’ stanno fiaccando l’essere missionari oggi, in una società relativistica e sempre più orfana di contenuti valoriali. La missione, poi, non è sinonimo di vocazione e si può essere missionari in una delle tante periferie del mondo ma anche nelle tante “periferie esistenziali” della nostra agorà, del nostro mondo ultratecnologizzato e della stessa società, che sia italiana e anche formiana. Non ha tradito le attese il “sold out” che solo padre Giulio Albanese, missionario Comboniano e storico fondatore e dirigente dell’agenzia di stampa “Misna” (che qualcuno troppo frettolosamente ha voluto chiudere), poteva garantire l’altra sera presso l”auditorium della parrocchia del Cuore Immacolato di Maria al Villaggio Don Bosco di Formia nella seconda delle tre serate che hanno caratterizzato lo svolgimento dell’annuale assemblea diocesana missionaria dal titolo “Battezzati e inviati”.

Alla veglia missionaria di venerdì tenuta dall’Arcivescovo di Gaeta, Monsignor Luigi Vari, è seguito il confronto – perché tale si è rivelato – tra Padre Albanese e gli oltre 300 delegati che hanno partecipato al momento nel corso del quale sono stati evidenziati i limiti ma anche i punti di forza dell’essere missione in un mondo “complesso” condizionato negativamente da quel “pensiero debole” che – ha specificato il fondatore dell’agenzia Misna – ti “tarpa le ali”. Padre Albanese, presentato proprio da Monsignor Vari, ha stigmatizzato la mancanza di coraggio anche nelle “tradizionali comunità parrocchiali” che, sempre più simili a delle torri di Babele, si richiudono sempre più in loro stesse. Albanese nel suo intervento dal titolo molto emblematico “La Chiesa in missione tra le strade del mondo” ha riproposto proprio la bontà, o meglio quello che ha definito “la necessità” del messaggio caratterizzante il papato di Francesco, quello della “Chiesa in uscita” che sta incontrando, anche alle nostre latitudini e longitudini, “un deficit” di coraggio anche quello – ha puntualizzato il missionario Comboniano – di “discernere il bene dal male”.

Da qui anche una spietata e realistica analisi sulla crisi che sta piegando anche le tante agenzie educative in Italia, la scuola e la famiglia in testa. Padre Giulio Albanese il suo feeling con la platea l’ha evidenziato all’inizio del suo intervento quando ha ricordato il suo rapporto con Formia ed il Golfo. Il primo approccio risale agli anni settanta quando, ancora studente in seminario, arrivava a Formia perché il papà aveva una barca in rimessaggio presso i famosi e storici cantieri “Scipione” di largo Paone. Poi la partecipazione qualche anno fa ad una serata organizzata dai fratelli Enza e Riccardo Campino nell’ambito della rassegna letteraria “Libri sulla cresta dell’onda”: “Nella loro libreria trovai un libro di un grande economista, il professor Enzo Cipolla, che ha ispirato la mia formazione. Quel testo in inglese sul pensiero debole non pensavo di trovarlo in una città di provincia come Formia. E invece mi sono ricreduto”. E poi un auspicio rivolto direttamente all’Arcivescovo di Gaeta, Monsignor Vari: “Eccellenza, se avessi bisogno di un anno sabbatico le chiederà di trascorrere un anno a Santo Stefano a Ventotene? Mi darà la sua autorizzazione?” L’assemblea pastorale diocesana si è conclusa poi con una terza serata che, dal titolo “Tra le nostre strade una Chiesa missionaria” ha registrato il debutto, alla guida dei rispettivi laboratori, dei neo quattro Vicari foraniali nominati da Monsignor Vari.
Saverio Forte

INTERVISTA Padre Giulio Albanese, missionario e giornalista e don Mariano Salpinone, parroco chiesa Cuore Immacolato di Maria di Formia

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