Ponza / Inchiesta su aborto spontaneo, l’Asl: “Rispettate tutte le procedure”

Cronaca Ponza Sanità

PONZA – Escluso che si trattasse di un caso di malasanità, la direzione generale dell’Asl di Latina vuole ricostruire la verità su quanto avvenuto dieci giorni fa quando una donna di 31 anni di Latina e in vacanza con il suo compagno a Ponza ha subito un aborto spontaneo alla settima settimana di gestazione. Lo ha confermato il dottor Giorgio Casati che, dopo il caso sollevato dal consigliere regionale pontino e presidente della commissione regionale sanità Giuseppe Simeone, ha disposto l’avvio di un’inchiesta interna per la ricostruzione dei fatti avvenuti prima nel poliambulatorio di Ponza – dove la donna si era presentata lamentando una copiosa perdita di sangue – e all’ospedale Dono Svizzero di Formia presso il quale è stata accertato l’aborto spontaneo a causa del peggioramento del quadro clinico della donna dovuto al suo trasferimento a bordo di un traghetto della Laziomar.

Il direttore generale dell’Asl Casati osserva, dopo averlo comunicato all’Onorevole Simeone, che i sanitari che hanno avuto in cura la 31enne di Latina “hanno adottato i comportamenti corretti stabiliti dalle linee guida e dalle buone pratiche mediche vigenti”. Nello specifico – e lo si evincerebbe dai referti medici esaminati, sia Ponza che di Formia, che la paziente, “aldilà del comprensibile dolore psicologico per l’evento sfortunato, non ha mai oggettivamente presentato segni clinici di emergenza”. Il manager dell’Asl pontina aggiunge anche che con riferimento all’aborto spontaneo “ secondo le evidenze scientifiche questo evento si verifica in circa il 10-15% delle gravidanze. La causa di un aborto spontaneo isolato è generalmente sconosciuta né è determinabile specialmente in fase iniziale della gravidanza. Nel primo trimestre non esistono rimedi, farmaci o procedure, che possano impedire o bloccare l’evoluzione di un aborto spontaneo. In questo senso, anche l’utilizzo di un diverso mezzo di trasporto, per esempio l’elicottero al posto della nave, non è in grado – osserva il dottor Casati – di modificare in senso positivo l’esito dell’evento abortivo. Il diffuso impatto mediatico prodotto da un evento dal così evidente carico emotivo, ha purtroppo indirettamente generato un senso di inadeguatezza dei livelli di servizio assicurati sull’isola di Ponza dall’Asl e dai suoi professionisti. Proprio questo episodio, analizzato su un piano squisitamente oggettivo, conferma invece la capacità dei professionisti operanti sull’isola nel distinguere chiaramente tra situazioni di emergenza e quelle che non lo sono.”

E Casati ricorda il caso di un paziente colto da infarto sulla principale isola pontina che, grazie al rapporto di collaborazione con l’Ares 118, “si è trovato in sala di emodinamica in meno di trenta minuti. Se nel caso precedentemente raccontato fosse stato utilizzato l’elicottero, peraltro senza ottenere risultati di sorta, e si fosse generata contemporaneamente una situazione di emergenza, oggi saremmo a commentare una storia completamente differente”- ha concluso Casati.

Saverio Forte