Latina / Cardillo Cupo: “Come accorciare le distanze tra l’Ente Provincia e il cittadino”

Latina Politica

LATINA – Pasquale Cardillo Cupo, Presidente della Commissione edilizia in Provincia di Latina, nonchè consigliere comunale di Formia, in forza a Fratelli d’Italia, interviene sul tema di come accorciare le distanze tra Ente Provincia e cittadino.

“L’ente Provincia – spiega Cardillo Cupo – è stato di fatto svuotato nelle sue mansioni dal decreto Del Rio, che ha contribuito in modo totalmente illogico a creare una sorta di macchina ibrida, pienamente funzionante su tanti aspetti importanti della vita quotidiana ma che ha smarrito però quella direzione efficace per cui era stata creata: essere un ente collante tra i comuni e l’istituzione sovracomunale, lontana, di difficile accesso. Un concetto, questo, che nella regione Lazio è amplificato dalla presenza di Roma, che fagocita tutto attorno a sé e lascia le briciole ai confini dell’impero”.

Oggi questa necessità resta quanto mai fondamentale, è necessario ridurre le “distanze” tra gli amministratori, il cittadino e la Provincia, non solo in senso astratto ma anche reale. In tal senso, chi rappresenta l’ente ha il diritto/dovere di azionare questa macchina amministrativa e di stare vicino ai cittadini, perché va ricordato che l’ente di via Costa ha mantenuto delle importanti mansioni, sia in ambito dell’edilizia scolastica che in quello degli interventi di manutenzione delle arterie stradali. E proprio in questa direzione, cercando di accorciare quelle distanze che a volte diventano naturali, sia per la porosità della burocrazia che per la distanza fisica e materiale del Palazzo, nasce l‘idea di concretizzare l’apertura di una piccola sede a Formia, negli uffici ancora oggi dell’amministrazione provinciale, siti in Via Olivastro Spaventola. Un locale da destinare ai consiglieri provinciali per raccogliere le istanze dei cittadini, dare indicazioni quando richiesto e necessario, così da avvicinare all’Ente di Via Costa tutto il comprensorio del Sud Pontino.

L’idea ha trovato l’approvazione del Presidente Carlo Medici, sempre attento alle esigenze del nostro territorio, e l’entusiasmo di altri consiglieri dei vari partiti, sensibili e lungimiranti, che hanno capito che l’apertura di questa sorta di punto di ascolto non vuole essere una mera operazione politica ma un atto di vicinanza ai cittadini in un momento di forte sconforto, anche per via delle palesi inefficienze del civismo. Questa apertura potrebbe anche contribuire a creare una sorta di maggiore partecipazione civica, creando ulteriormente quella modalità di relazione tra istituzioni e collettività, che comporta la possibilità per i cittadini di contribuire al processo decisionale e all’attività programmatoria della pubblica amministrazione, secondo vari livelli di intensità e con ruoli diversi.

Per partecipazione civica si intende così un processo strutturato di discussione e/o di progettazione su temi di rilevanza pubblica che coinvolgono una pluralità di soggetti (istituzioni pubbliche, gruppi organizzati, esperti di settore, singoli cittadini) e di posizioni e che può essere attivato dal basso, su richiesta della società civile o promosso dall’alto. E’ anche questo un modo per far capire che le amministrazioni pubbliche nello specifico, e la politica in genere, sono un palazzo di cristallo e non certo una torre d’avorio, con la politica che deve recuperare quella centralità necessaria a risolvere i problemi del cittadino”.