Gaeta / Soldi per i loculi, assolto dipendente comunale

Cronaca Gaeta

GAETA – Non doversi procedere perchè il fatto non sussiste. A distanza di quasi dieci anni dai fatti il Gup del Tribunale di Latina Giorgia Castriota ha assolto dalla grave accusa di concussione Cosimo Martinelli, di 61 anni, all’epoca dei fatti – secondo la Procura – istruttore amministrativo presso l’ufficio Servizi Cimiteriali del comune di Gaeta e di fatto custode del camposanto monumentale di via Garibaldi.

Secondo la ricostruzione accusatoria del sostituto procuratore Marco Giancristoforo, che ha rinnovato ancora la richiesta di rinvio a giudizio, Martinelli, approfittando del suo presunto ruolo, il 2 novembre 2009 avrebbe preteso ed ottenuto la somma di danaro di 10mila euro da tre fratelli di Gaeta, Michele, Alfredo e Teresa Langella per beneficiare della concessione di due loculi all’interno della cappella “Santo Stefano” del cimitero cittadino. E la richiesta fu motivata dal fatto che uno dei due loculi sarebbe dovuto essere acquistata dal padre dei Langella, Francesco, che si trovava in precarie condizioni di salute.

Il Gup Castriota ha assolto Martinelli recependo quasi completamente il contenuto della memoria difensiva del suo legale, l’avvocato Vincenzo Macari. Innanzitutto per la denuncia postuma formalizzata all’epoca dai familiari dei Francesco Langella ma anche per Martinelli non è stato investito né della qualifica di pubblico ufficiale e non ha mai ricoperto l’incarico di custode cimiteriale. Lo ha certificato con un’attestazione di servizio lo stesso Comune di Gaeta secondo il quale Martinelli tra il 2008 ed il 2010 era un semplice operatore comunale perché impegnato nei controlli dei rifiuti, raccolta differenziata, taglio erba, potatura alberi, nella pulizia delle spiagge e delle villette comunali, derattizzazione, disinfestazioni, raccolta abiti usati.

E di conseguenza, non essendo né un pubblico ufficiale e tanto meno custode del cimitero di Gaeta, non avrebbe potuto chiedere alcuna somma di danaro a chicchessia, compresi i fratelli Langella.

Saverio Forte