Formia / Trasferimento scuole Vitruvio-Pollione e De Amicis, polemiche in maggioranza

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FORMIA – Se non è un disco rosso, poco ci manca. La querelle, perché tale si è trasformata, circa la possibile delocalizzazione nella frazione collinare di Maranola, lungo la via Rotabile, dell’istituto comprensivo Vitruvio Pollione di Formia ha provocato una fortissima polemica all’interno della maggioranza consiliare che sostiene il sindaco Paola Villa. Lunedì mattina tornerà a riunirsi la commissione consiliare Lavori Pubblici ma uno schiaffo (politicamente parlando) sui denti dei vertici dell’amministrazione comunale l’ha dato una delle quattro (e importante) componente della maggioranza consiliare. La lista civica “Ripartiamo con voi”, guidata dall’imprenditore Maurizio Costa, ha diffuso una nota che non ammette interpretazioni di sorta: l’iniziativa presa in questi giorni è esclusivamente del sindaco Paola Villa e di una parte della maggioranza.

L’intera coalizione non si è mai ufficialmente pronunciata “in riferimento all’opportunità del finanziamento regionale ricevuto dalla città per l’abbattimento e la ricostruzione della scuola secondaria di primo grado, Istituto comprensivo V.Pollione-“ così viene subito specificato nella nota di “Ripartiamo con Voi” che, naturalmente, coglie l’occasione, palesando il suo attuale malessere sull’attuale azione amministrativa della Giunta-Villa, per eprimere la propria “contrarietà alla delocalizzazione della scuola in un’area non idonea in termini di servizi e viabilità, come quella di Via Rotabile”, e ribadisce la volontà di “non privare le famiglie e i bambini di un Istituto scolastico storico e autorevole nel centro urbano della città, non potendo considerare Via Rotabile un’alternativa idonea.”. Dopo questa pesante levata di scudi “Ripartiamo con voi” fa di necessità virtù e torna ad utilizzare termini e toni più democristiani tranquillizzando l’opinione pubblica (dunque tanti cittadini aventi diritto al voto). Specifica, infatti, “l’amministrazione comunale tutta non ha preso decisioni in tal senso (e ci mancherebbe) ma ha solo comunicato ai cittadini la presenza di un terreno comunale che sarebbe solo in ipotesi in grado di ospitare il nuovo edificio”.

Il terreno esiste, è vero, alle pendici della frazione collinare di Maranola che, nonostante tutto e la scomparsa del sindaco e compianto senatore Michele Forte, torna a dettare i ritmi dell’agenda amministrativa. Ma la sua superficie non sarebbe sufficiente – come aveva rassicurato troppo ottimisticamente il sindaco Paola Villa nell’assemblea con i cittadini di venerdì sera – per ospitare una scuola moderna e tutti i servizi relativi. Insomma il comune, che vuole delocalizzare una scuola storica ed importante, sarebbe costretto a ricorrere agli espropri sempre che voglia aumentare l’edilizia scolastica nella realtà collinare di Maranola.

“Ripartiamo con voi”, tuttavia, torna a bacchettare il sindaco Villa quando suggerisce di utilizzare i quasi dieci milioni di euro stanziati, attraverso la Regione Lazio, dai Ministeri dell’Economia e dell’istruzione per la riqualifica e messa in sicurezza dell’istituto comprensivo “Vitruvio Pollione” e della palestra del vicino plesso elementare “Edmondo De Amicis” per contribuire alla “riqualificazione urbana non solo del quartiere Mola ma di tutta la città, attesa l’ubicazione strategica di questo sito che comunque va preservata.

Il Partito Democratico, attraverso il suo capogruppo consiliare Claudio Marciano, va oltre. Si inserisce nel dibattito politico infuocato di questi giorni e manifesta un orientamento per la realizzazione ex novo dell’istituto Vitruvio Pollione non a Formia ma laddove lo prevede l’ultima versione del piano regolatore generale, ovvero nell’area compresa tra l’ex fabbrica di laterizi D’Agostino e via Emanuele Filiberto sempre nel quartiere di Mola, a poche decine di metri dall’ubicazione attuale. “I terreni, se non si arriva ad un accordo bonario con i proprietari – come prevede la 327/2001 – vanno espropriati per pubblica utilità, come già fatto per tante altre strutture del genere in passato. L’apertura della procedura di esproprio e la redazione di un progetto definitivo della scuola potrebbero essere elementi sufficienti – osserva Claudio Marciano – per ottenere una proroga del finanziamento.” Il capogruppo Dem effettua, poi, un volo pindarico quando chiede di coltivare un sogno, come tanti che la sua ex amministrazione di riferimento ha dovuto archiviare (e subito) in qualche cassetto: “In alternativa, se i tempi per la gestione del finanziamento lo consentissero, si potrebbe portare a compimento il disegno di campus scolastico a Penitro, edificando una nuova struttura accanto al “Geometri Tallini per ospitare l’attuale istituto tecnico commerciale e trasferendo la Pollione nei locali dell’attuale Filangeri, ampi e di recente ristrutturazione. Questo, sempre in coerenza con le previsioni del redigendo Prg”. Il capogruppo del Pd – ma questa forza politica non la penserebbe proprio così – propone dunque l’abbattimento dell’attuale plesso del “Pollione” e, al suo posto, “seguendo ancora la bozza di Prg, va realizzata una grande piazza che colleghi la chiesa di San Giovanni e l’acquedotto romano alla Torre di Mola: è un’occasione di riqualificazione urbana di tutto il centro cittadino che non possiamo perdere, perchè non ci ricapiterà ancora.”

Bisogna fare in fretta e Marciano lo ribadisce: “Questa visione, organica e fondata sullo studio urbanistico più approfondito e professionale di cui Formia sia in possesso, va messa in atto senza ulteriori indugi.Il finanziamento di circa 10 milioni di euro erogato dello Stato, risalente ad uno stanziamento del 2016, e ottenuto da Formia grazie alla pluriennale collaborazione tra Comune e Regione da collocare completamente nelle attività della precedente amministrazione, è nelle disponibilità del Comune da otto mesi, e il tempo rimasto per evitare di perderlo si è dimezzato, a causa – punzecchia il capogruppo del Pd – di un’incomprensibile inerzia dell’attuale amministrazione”. Ma l’attuale amministrazione sta sostenendo l’ipotesi di realizzare il nuovo plesso dell’istituto Pollione lungo la via Rotabile per la presunta disponibilità di un terreno gratuito: “Questa proposta è irricevibile – conclude Claudio Marciano – non c’è alcuna ragione urbanistica per collocare una scuola media in una zona isolata e scarsamente servita. Sorprende anche solo che si discuta di questa collocazione, dato che il posizionamento di una scuola dovrebbe rientrare in una riflessione urbanistica e non in una tragicomica “caccia al terreno” fatta all’ultimo minuto per non perdere i soldi. L’impressione è che si continuerà ad annaspare e ad improvvisare, facendosi trovare impreparati anche quando i soldi per fare le cose arrivano, fin quando non si capirà che la priorità per Formia è l’approvazione degli strumenti urbanistici di pianificazione: Prg, Put, piano della sosta e cosi via. Sono provvedimenti che forse non portano like su facebook ma aiutano Formia ad avere un futuro. Cosa vuole fare su questi argomenti la maggioranza? Tutto è pronto per l’approvazione, ci vuole solo la volontà politica” conclude il capogruppo del Pd. Intanto l’assessore all’urbanistica del Comune, Paolo Mazza, sta mantenendo una linea più collaborativa con le varie articolazioni dell’istituto comprensivo Pollione e con le stesse famiglie dei bambini ed alunni frequentanti. Nel suo intervento nell’assemblea di venerdì sera ha ribadito come non ci siano interessi privati nella delocalizzazione della scuola di Mola, la cui storia, tradizione e reputazione sono state messe in discussione dall’intervento, poco elegante, di un cittadino secondo il quale finalmente con questo contributo il “mostro” della Pollione finalmente potrebbe essere distrutto…

E le conclusioni, amare e deludenti, della scuola sono sintetizzate nella parte conclusiva di una nota alla stampa: “L’incontro di venerdì dunque – hanno asserito docenti, genitori, studenti – non è servito a nulla, non è riuscito a compensare i dubbi sul futuro di una scuola; è stato solo confermato l’intento di smantellare un servizio scolastico ad oggi funzionante e richiesto dalle famiglie come dimostrato dalle iscrizioni e dalle frequenze degli studenti; si dà un pessimo segno di rifiuto dell’impegno civico e sociale per il presente e il futuro delle generazioni e dei minori e non si tiene conto che l’attuale sede è garanzia per i servizi, le attività commerciali del posto, la tranquillità degli abitanti , di vivibilità e di rapporti con i centri aggregativi, religiosi, culturali ed educativi esistenti, che in varie zone della città, dove incidono piazze e largari, si è persa”.
Saverio Forte

PHOTOGALLERY (a cura di Pietro Zangrillo)

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