Formia / Consiglio comunale, affiorano problemi nella maggioranza al momento del voto

Formia Politica

FORMIA – Sono stati tanti gli spunti politici, noti e meno noti, scaturiti dall’ultima seduta di consiglio comunale di Formia che, avendo meramente alla vigilia un carattere tecnico per la presenza di una “pioggia” di debiti fuori bilancio nel chilometrico ordine del giorno, ha invece alimentato (e subito ridimensionato) il fuoco che da tempo cova sotto la cenere nei rapporti, tutt’altro che cristallizzati, all’interno della maggioranza del sindaco Paola Villa. Il consiglio comunale si è regolarmente svolto ma alcuni mal di pancia sono affiorati e, se qualcuno li ha esternati con assenze tattiche, qualcun altro non è riuscito a farlo per mancanza di coraggio politico o su espressa richiesta, “a titolo personale”, del sindaco Villa.

Le certezze sono state rappresentate dalle assenze registrate lunedì, e da più parti fatte rimarcare, del capogruppo di “Formia Vinci” Antonio Capraro e dalla consigliere di “Ripartiamo con Vinci” Ida Brongo. Il primo lavora a Bologna come infermiere professionale ma ha dichiarato che “non aveva problemi di turni a scendere a Formia”. La seconda fa lo stesso lavoro ma presta servizio presso la clinica privata di Formia dell’imprenditore Maurizio Costa: “Lunedì, è vero, avevo la febbre – ha dichiarato martedì pomeriggio – ma oggi sto bene. Grazie”. Avevano deciso di non partecipare ai lavori consiliari anche due rappresentanti della lista “Città in comune” che, vicinissimi al presidente d’aula Pasquale Di Gabriele, lunedì hanno seppellito improvvisamente l’ascia da guerra in due distinti incontri con il sindaco Villa che, munita di fazzoletto, li ha convinti, riuscendovi, a desistere. E così è stato.

Ma dove nasce questo mini-golpe, che è stato trasversale, all’interno della maggioranza consiliare che sostiene al professoressa Villa? Le ragioni sono state praticamente due e sono state “figlie”, entrambe, dell’atteggiamento muscolare assunto negli ultimi giorni dal sindaco di Formia che le ha palesate nel corso della sua ultima conferenza stampa. A questa componente che guarda a destra della maggioranza Villa non sono piaciute due decisioni assunte dal primo cittadino di Formia. Innanzitutto la promozione, da delegato ad assessore, dell’ingegner Orlando Giovannone che, cugino acquisito del sindaco di Formia, non deve rispondere a nessuna delle quattro liste che compongono la coalizione ma direttamente alla stessa Paola Villa. Nessuna obiezione sulla professionalità, impegno e generosità dell’ingegner Giovannone ma la componente di “Città in comune” – con la regia politica del presidente del consiglio comunale Di Gabriele – sperava che le dimissioni dell’assessore al bilancio Fulvio Spertini potessero costituire il motivo per dar vita ad un mini rimpasto in Giunta. Paola Villa con un chiaro “marameo” politico è stata chiara: sono io il sindaco e gli assessori così come li nomino, li revoco… Il secondo spunto che ha alimentato il fuoco che arde sotto la cenere da tempo è stato offerto dal sindaco Villa nella stessa conferenza stampa di presentazione dell’assessore Giovannone quando aveva annunciato che il 9 agosto sarà pubblicato il bando per l’individuazione, grazie all’istituto della mobilità, del nuovo dirigente del settore Opere Pubbliche dal momento che l’attuale responsabile dell’”Area Tecnica” Annunziata Lanzillotta andrà a guidare il settore urbanistica. Alcuni di questi consiglieri “ribelli” in diverse riunioni di maggioranza avevano fatto una proposta che, rivelatasi… minoranza, mirava a scegliere all’interno dello stesso comune di Formia la nuova guida del settore Opere Pubbliche. L’istanza è apparsa ai più intelligente e lungimirante perché sollecitava la nomina dell’architetto Giuseppe Caramanica attraverso l’articolo 110 del decreto legislativo 267/2000. Insomma il funzionario di Penitro, che nel corso tempo ha saputo meritarsi la fiducia e la stima di diverse amministrazioni comunali (di estrazione politica diversa) con la nomina di responsabile unico del procedimento per la conoscenza della materia e soprattutto del complicato territorio formiano, sarebbe stato nominato dirigente a tempo… sino alla scadenza del mandato amministrativo del sindaco Paola Villa. E invece il capo dell’amministrazione comunale è stata categorica e con un perentorio “decido io” ha alimentato il nervosismo politico del suo eterogeneo gruppo consiliare che non vuole recitare un copione già noto, quello di “palettaro”.

Chi ha sfuggito l’altra sera a questa regola è stato il consigliere comunale di “Un’altra città”, l’avvocato Christian Lombardi. Quando si è trattato di votare una delibera riguardante il riconoscimento di un debito fuori bilancio di 11mila euro a favore della Soes (l’ex concessionario del servizio della sosta a pagamento) alla luce di una sentenza del Tar del Lazio l’avvocato- consigliere Lombardi è uscito improvvisamente dall’aula consiliare. Molti colleghi di maggioranza hanno chiesto le ragioni di questo gesto ma la rabbia si è tagliata con il coltello quando hanno appreso che il legale della società creditrice è proprio lui, il consigliere di “Un’altra città”. Qualcuno ha chiesto il rispetto dell’articolo 5 del codice etico in vigore nel comune di Formia, “Quando si manifestino situazioni di conflitto di interessi, compreso il caso in cui non vi sia un obbligo giuridico in tal senso, l’amministratore deve rendere pubblica tale condizione (cosa che non è stata fatta) e astenersi (doveva essere dichiarata e motivata) da qualsiasi deliberazione, votazione o altro atto nel procedimento di formazione della decisione”, era troppo tardi. Non si può chiudere il recinto dopo che i buoi sono già scappati… [Il consigliere Lombardi ha voluto rettificare quanto da noi scritto in questo post CLICCA QUI]

Nel consiglio comunale di lunedì il sindaco di Formia, intanto, ha utilizzato, invocandolo più volte, il termine “collaborazione”, soprattutto nei confronti del capogruppo di “Formia con te”, Gianfranco Conte, l’unico tra le minoranze a meritarsi il gettone di presenza dall’inizio alla conclusione dei lavori consiliari. Il cinque volte parlamentare di Forza Italia questo “ammiccamento” l’ha restituito al mittente con una profonda considerazione politica: “Io ho risposto al sindaco che bisogna chiederla la collaborazione! Non si può pretendere aiuto e poi decidere in proprio le cose da fare! Io sono disposto ad aiutare per il bene della nostra città. Chiedete un aiuto e io sarò felice di poter lavorare insieme affinché si cambi pagina”. Insomma il sindaco di Formia è stata invitata ad indossare – e alcuni rappresentanti della sua maggioranza le hanno già formalizzato questa richiesta – il saio francescano perché davanti alle difficoltà chiedere aiuto o collaborazione non è né un reato (per la giustizia) o un peccato, per chi crede…

Saverio Forte