Tribunale di Latina

Querele del Comune di Sperlonga ai giornalisti, sit in al Tribunale di Latina [VIDEO]

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LATINA – Un gruppo di colleghi è stato protagonista e promotore di un particolare sit in all’interno del Tribunale di Latina dove è ripreso lunedì pomeriggio il processo a carico del sindaco di Sperlonga, Armando Cusani, dell’ex tecnico comunale Antonio Faiola e del progettista Luca Conte. Sono tutti accusati di lottizzazione abusiva nell’ambito del Piano integrato nei confronti del quale ci sarebbe stata la “longa manus” della criminalità organizzata, soprattutto di stampo camorristico. Il giudice monocratico Maria Assunta Fosso si è riservato la decisione se accogliere o meno la richiesta del sostituto Procuratore Giuseppe Miliano di ammettere o meno agli atti del processo un inquietante dossier redatto dai carabinieri del Nucleo Investigativo del comando provinciale di Latina secondo il quale dietro il contestato Piano integrato ci sarebbero stati interessi del clan camorristico dei Belforte di Marcianise.

E questa posizione è stata ribadita nel suo lungo interrogatorio da un teste della Procura, lo storico comandante della Stazione dei Carabinieri di Sperlonga, Salvatore Capasso, che ha ribadito come sono iniziate e si sono sviluppate le indagini sul piano integrato che alla distanza, contestualmente al rilascio delle presunte residenze fittizie, non si è rivelato uno strumento di edilizia residenziale pubblica ma un vero e proprio piano urbanistico di natura speculativa tutt’altro che con una parvenza di legalità- hanno scritto a caratteri cubitali i Carabinieri. La dottoressa Fosso ha fatto sapere che farà conoscere il suo orientamento circa l’ammissibilità agli atti di questo processo del dossier dei Carabinieri prima o in occasione della ripresa del processo che avverrà il 12 giugno prossimo. Se così fosse, davanti il Tribunale di Latina potrebbe comparire la “mente” di queste indagini che stanno facendo tremare i polsi alla politica – o quanto è rimasta di essa – di Sperlonga, il comandante del Nucleo Investigativo del comando provincia di Latina, il tenente Colonnello Paolo Befera.

In occasione della riuscita iniziativa organizzata da Stampa Romana all’interno del palazzo di Giustizia di Piazza Buozzi i cronisti pontini – molti dei quali rappresentanti di quelle testate come “Latina Oggi”, “Il Messaggero”, “Repubblica”, “Il Fatto Quotidiano” finiti nel bersaglio dell’esecutivo Cusani, hanno definito una delibera bavaglio quella approvata l’altro giorno dalla Giunta Municipale di Sperlonga, la numero 56 del 9 maggio scorso, con cui si preannunciano salatissime iniziative risarcitorie nei confronti dei media che hanno diffuso il dossier dei…. Carabinieri inviato, tra gli altri, alla Direzione Distrettuale antimafia di Roma. Con questo secondo presidio, seguito a quello promosso per le minacce al caposervizio de “Il Messaggero” Vittorio Buongiorno, i cronisti pontini hanno voluto ribadire la loro volontà di svolgere con serenità e senza condizionamenti il loro già difficile lavoro.

Interviste a Gaetano Coppola, fiduciario sezione Latina Stampa Romana; Graziella Di Mambro, vice-direttrice quotidiano Latina Oggi; Stefano Romita, vice segretario Stampa Romana.

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E di questo atteggiamento ostruzionistico di cui è vittima la nostra categoria si occupano in un’interrogazione a risposta scritta i Senatori del Partito Democratico Bruno Astorre e Monica Cirinnà. L’hanno inviata oggi direttamente al vice-presidente del consiglio e Ministro degli Interni Matteo Salvini al quale chiedono se e come il titolare del Viminale “intenda intervenire al fine di garantire la libertà di espressione costituzionalmente garantita, e tutelare il diritto di cronaca.”

Saverio Forte