Formia / Parcheggio multipiano, l’amministrazione Villa in cerca di alternative

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FORMIA – La comunicazione politica e istituzionale del Comune di Formia comincia ad essere prevedibile e scontata. Il rinnovo del consiglio provinciale di Latina provoca – come da previsione – una “Waterloo” politica all’interno della maggioranza civica e come forma di distrazione di… massa viene invocato in un’ “urgente” conferenza stampa lo spettro – tutto da definire nel… 2020 – della possibile e ipotetica dichiarazione dello stato di pre-dissesto finanziario. Provocato da chi? Naturalmente da altri. La mesta e triste conclusione della gestione pubblica del parcheggio multipiano “Aldo Moro” (l’infrastruttura tornerà ad essere nella disponibilità del comune nel 2050, tra 31 anni per la seria del “chi vivrà… vedrà”) a causa del fallimento della Formia Servizi spa è stata prima salutata giovedì sera da un misterioso allagamento dei piani sotterranei del parcheggio e poi da un’altra frettolosa conferenza convocata alle ore 15 di sabato 6 aprile.

I cronisti hanno il dovere deontologico di informare e, nonostante tanto precariato e contratti di solidarietà a go go, hanno risposto alla convocazione del sindaco Paola Villa e dell’assessore all’urbanistica Paolo Mazza. Chi attendeva rivelazioni clamorose sulle cause della cascata artificiale che ha messo in parcheggio a bagnomaria o la convocazione di una commissione parlamentare d’inchiesta per accertare gli eventuali responsabili è rimasto (nuovamente) deluso. “La conferenza stampa era dovuta nei confronti della cittadinanza”: così l’amabile assessore Mazza ha motivato la convocazione della stampa sabato pomeriggio nel palazzo municipale di Formia. Ma perché? L’attuale amministrazione ha avuto un’intera campagna elettorale e i primi nove di governo per spiegare alla cittadinanza i tanti “buchi neri” che hanno caratterizzato la gestione dell’affaire del parcheggio multipiano e, invece, è stato scelto un sonnacchioso giorno semifestivo di inizio aprile per respingere – nonostante sia stata fornita un’altra versione – al mittente le ultime accuse piovute sul conto dell’amministrazione se il parcheggio non è più nella disponibilità del comune di Formia.

“Se siamo arrivati a questo, sia chiaro, è unicamente per responsabilità dell’attuale amministrazione comunale. Non si cerchino improbabili capri espiatori nel passato – così aveva scritto in mattinata il capogruppo del Partito Democratico che dell’ultima Giunta Bartolomeo era stato l’assessore alla sostenibilità urbana, Claudio Marciano – Non si cerchino improbabili capri espiatori nel passato. La precedente amministrazione ha riaperto il multipiano dopo anni di abbandono, lo ha ristrutturato, lo ha messo a disposizione dei cittadini per anni. Soprattutto ha coltivato un rapporto di fiducia con la curatela fallimentare, concordando una linea comune sui procedimenti legali, pagando l’affitto dei locali ad un prezzo di mercato, e esprimendo la volontà di acquisire come Comune la proprietà della concessione fino al 2050. Aver lasciato che fosse il “mercato” a gestire il destino di questa infrastruttura, aver impedito alla Formia Rifiuti Zero di acquisire anche provvisoriamente la gestione della sosta ha prodotto questo disastro”.

Il sindaco Paola Villa e l’assessore Paolo Mazza hanno difeso a denti stretti il loro operato ripercorrendo il chilometrico iter tecnico-amministrativo e giudiziario che ha costellato la nascita prima della Formia servizi (sino al suo fallimento avvenuto nel settembre 2010) e poi la realizzazione del parcheggio sino alla sua messa all’asta per soddisfare i tanti creditori dell’ex società mista. E i due amministratori sono stati chiari: non coinvolgeteci in nessuna polemica politica perché non “c’è nessun rappresentante di questo attuale governo cittadino che abbia avuto a che fare con la Formia Servizi. I cittadini – hanno dichiarato Villa e Mazza – hanno già avuto subito tanti danni da questo fallimento ed ora li dovevamo sottoporre ad altri rischi partecipando all’asta del multipiano? Potevamo partecipare o proponendo un concordato preventivo con il rischio di un indebito arricchimento o contraendo un mutuo che avrebbe annullato tutti gli altri investimenti. Tra l’altro il parcheggio (come detto) nel 2050 ritornerà al Comune. Tanto più non potevamo fare”. Il sindaco di Formia e l’assessore all’urbanistica hanno ribadito la bontà di due scelte, di non partecipare come comune all’asta fallimentare del 20 dicembre scorso che ha assegnato il piano terra del multipiano alla società “Edificanda” di Priverno (e tantomeno alla prossima che deciderà le sorti degli altri 110 con cui è stato suddiviso il parcheggio) e, primancora, di evitare l’esternalizzazione del servizio della sosta a pagamento con l’affidamento della sua gestione alla municipalizzata Formia servizi zero. “Se l’avessimo fatto avremmo fatto correre un serio rischio alla nostra municipalizzata Formia Rifiuti Zero che è stata concepita per gestire e bene – hanno specificato Villa e Mazza – il ciclo dei rifiuti e per questo motivo va salvaguardata fino alla fine”. Insomma ciascun deve saper fare quello di cui è capace. Stop.

Ma l’impressione è che l’amministrazione comunale con la definitiva restituzione alla curatela fallimentare del multipiano “Aldo Moro” sia finito, almeno per il momento, in un vicolo cieco nelle fasi iniziali della stagione turistica con i commercianti che, dopo il sostegno elettorale fornito al neo sindaco di Formia, cominciano ad essere preoccupati per la chiusura del più importante parcheggio della provincia. La conferenza stampa ha fornito una timida indicazione: quella di chiedere al demanio marittimo “sine die” la disponibilità del parcheggio di Molo Vespucci nelle more che il multipiano con la sua nuova gestione privatistica torni a pieno regime. Ma ci sarà bisogno di mesi, di tanto tempo e Formia non può permettersi di rimaneva priva di un hub per la sosta e per la stessa mobilità.

In serata – come da previsione – è arrivata la piccata controreplica del capogruppo del Pd Marciano: “Ho sentito la conferenza stampa e sono rimasto basito. Bisognerebbe far capire al sindaco Villa e all’assessore Mazza la differenza tra investimento e indebitamento. Il multipiano è un elemento dell’attivo patrimoniale ed economico di chi ne è proprietario. Produce utili tramite ticket abbonamenti senza contare i 103 box ancora in disuso. Se il Comune lo avesse acquisito sia con un concordato sia partecipando all’asta con la Formia Rifiuti zero non avrebbe avuto solo l’uscita ma anche l’entrata. Sostenere pertanto che si è lasciato fare ai privati per evitare indebitamenti, quando il multipiano è fonte di utili è – ha scritto testualmente Marciano – una baggianata. La Frz ha sostenuto già un investimento superiore (il rinnovo della propria flotta, ndr) e continua a produrre utili senza alcun problema. Se avesse avuto in gestione la sosta avrebbe potuto spalmare su tutti gli stalli il costo dell’investimento. Questo al netto della vendita dei box. La maggioranza pensa di non rischiare lasciando andare le cose a loro stesse. Non si rende conto che è quello il rischio più grande. Viviamo in una città ed in un territorio dove l’autorità politica non può permettersi di abbassare la guardia sul suo ruolo, perché il risultato è che viene immediatamente sostituita dal torbido”.

Naturalmente l’allagamento del secondo piano terra del multipiano è passato volutamente in secondo piano e i due esponenti dell’amministrazione ne hanno parlato poco anche era tanta la delusione – secondo quanti l’hanno incontrata in privato – del sindaco dopo una sorta di “ammutinamento” che ha dovuto registrare l’altra sera da parte di taluni funzionari e dirigenti comunali nel tentativo di trovare e chiedere una banale manopola .” Ora bisogna capire le responsabilità” – hanno dichiarato il sindaco e l’assessore Mazza non escludendo che il segretario generale Alessandro Izzi possa avviare un’indagine ispettiva interna per capire come siano state necessarie quasi sette ore giovedì per bloccare quel flusso d’acqua nel parcheggio delle Poste. Il timore è uno soltanto: il curatore fallimentare potrebbe chiedere i danni al comune per i possibili danni provocati alla struttura da quel flusso d’acqua. Quando piove sul bagnato…

Saverio Forte