Cronaca

Omicidio di Scauri, la famiglia Campanale contro il sindaco Paola Villa

MINTURNO – La famiglia di Cristiano Campanale, il giovane ristoratore di 27 anni di Minturno investito volontariamente la sera del 25 gennaio scorso da Eduardo Di Caprio sul marciapiede antistante la sua attività commerciale in via Antonio Sebastiano a Scauri, non ha per nulla gradito parte delle dichiarazioni rese dalla sindaca di Formia Paola Villa davanti alla commissione antimafia della Regione Lazio. L’audizione del primo cittadino di Formia, insieme ai rappresentanti dei comuni di Itri, Castelforte e Minturno, non si è limitata a raccontare i fatti di cronaca accaduti nella sua città o a rimarcare la necessità di maggiori e severi controlli “in quell’area grigia dove operano i professionisti che fanno da trait d’union tra la classe politica e i clan” ma ha fatto riferimento, a sorpresa, al grave fatto di cronaca avvenuto poco meno di un mese fa a Scauri.

Paola Villa

I legali della famiglia Campanale, che si costituirà quale parte offensa nel processo contro Eduardo Di Caprio, gli avvocati Palermo Roberto Salvatore e Attilio Di Nardo, hanno preso carta e penna e hanno accusato il capo dell’amministrazione formiana di “poco garbo e di scarsa capacità di analisi e di imparzialità alludendo ad un radicamento nel medesimo contesto dovuto al fidanzamento del povero Cristiano con la figlia di un noto imprenditore formiano reo, a parere della Sindaca, di avere un cognome riferibile ad infiltrazioni camorristiche.
La famiglia Campanale è sbigottita nel leggere che un primo cittadino, in una sede istituzionale come quella regionale, faccia valutazioni distorte e dichiarazioni sconvenienti senza conoscere o essersi minimamente informato di fatti e circostanze che sarebbero potute essere apprese negli stessi luoghi in cui bene si sarebbero collocate le illazioni della Sindaca”.

“D’altra parte, qualora lo avesse fatto, le dichiarazioni – hanno aggiunto gli avvocati Palermo e Di Nardo – sarebbero ancora più gravi per come, quando e dove sono state rese tanto che la famiglia, nei prossimi giorni, richiederà copia dei verbali della commissione regionale al fine di intraprendere azioni legali a tutela dell’onorabilità del congiunto. Usare il nome di Cristiano e strumentalizzare a fini propri e politici la sua violenta morte, per ottenere visibilità e dare maggiore risalto alle fantasie assolutamente personali e non istituzionali (che invece ha voluto rendere), costituiscono un assoluto delirio e risultano oltremodo offensive e, a questo punto, da ritenersi il frutto di una deviata voglia di visibilità che probabilmente non riesce ad ottenere per meriti propri.

Cristiano Campanale e Eduardo Di Caprio

È vergognoso che un personaggio istituzionale, pur di essere al centro dell’attenzione, infanghi o tenti di infangare (perché mai potrebbe farlo in considerazione della stima che Cristiano aveva conquistato tra le persone) la memoria di un ragazzo che lavorava onestamente e con grandi sacrifici. La Sindaca Villa ben avrebbe fatto a rispettare prima l’immenso dolore che vive la famiglia Campanale e poi le indagini dei Carabinieri i quali, sin dal primo momento, non hanno avuto dubbi sull’estraneità di Cristiano da “strani giri”. Ma questo alla Sindaca non basta avendo preferito spettacolarizzare le chiacchiere da osteria! Evidentemente la Villa, oltre alla figura di Sindaco sarà anche un investigatore che, però, tra le altre cose, le riesce piuttosto male.

Vi è di più, il pettegolezzo da “Novella2000” (e ci scusiamo di accostare la rivista alla bassezza delle dichiarazioni) entra nelle istituzioni quando fa riferimento al fidanzamento con la figlia di uno stimato imprenditore completamente incensurato e che, a sua volta, sta valutando opportune azioni legali. Anche in tale circostanza non è dato sapere quale fosse il problema per la Villa. La famiglia Campanale, che ha sempre preferito l’intimità delle migliaia di persone che le sono state vicine in questi tristi momenti, attendendo – concludono i legali di parte civile della famiglia Campanale – la chiusura delle indagini per vedere riconosciuta giustizia, ritiene doveroso che il Sindaco di Formia faccia, una volta per tutte, chiarezza su ciò che volesse dire nell’importante occasione in cui ha rilasciato la dichiarazione così da assumersi coscientemente, almeno questa volta, le sue responsabilità”.

Saverio Forte

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