Formia / Risonanza magnetica, continua il botta e risposta: interviene l’assessore Mazza

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FORMIA – Non accennano a placarsi a Formia le polemiche politiche ferragostane maturate all’indomani dell’annuncio con il sindaco Paola Villa il pomeriggio del 14 agosto rendeva nota la propria decisione, dopo un ritardo o un’attesa di tre anni e mezzo, di autorizzare l’installazione la risonanza magnetica presso l’ospedale “Dono Svizzero”. Nessuno, tra i più ottimisti o inclini alla polemica, avrebbe immaginato che il nulla osta amministrativo per l’adeguamento dei locali che un tempo ospitavano la mensa del nosocomio formiano che avrebbe potuto un pandemonio.

“Io non ci sto a subire queste falsità” – aveva esordito il capogruppo del Partito Democratico e della lista “Formia bene comune”, Claudio Marciano, secondo il quale è assolutamente falso che l’assessorato allo sviluppo economico della precedente amministrazione comunale di Formia (di cui lo stesso Marciano è stato un rappresentante di primo piano) abbia negato l’autorizzazione per la messa in funzione della risonanza magnetica presso il “Dono Svizzero”. “Non vi é stato alcun procedimento “dimenticato” o peggio bloccato dalla precedente amministrazione, semplicemente perchè – aveva detto a chiare lettere Marciano – il Comune non ne aveva e non ha alcuna competenza o potere in merito. Il Comune non é infatti né proprietario dell’immobile (dell’o-spedale), né ha alcun diritto autorizzativo sulle attività dell’azienda sanitaria locale, quando ovviamente non si tratta di nuove edificazioni. Insomma la procedura non prevedeva alcuna “autorizzazione” da rilasciare, bensì l’obbligo per l’azienda sanitaria in sede di collaudo di dimostrare l’avvenuto rispetto delle norme.”

Dopo il sindaco Villa, anche il neo assessore all’urbanistica del Comune, Paolo Mazza, conferma le sue accuse sostenendo come l’ex assessore Marciano confonda l’autorizzazione, che l’ente avrebbe dovuto rilasciare nel 2014, ed il parere favorevole che l’allora dirigente del settore urbanistico emise il 17 febbraio 2015. L’assessore Mazza ha voluto tracciare una cronistoria dell’intera querelle tecnico-amministrativa sostenendo come la genesi parta dal 2013, anno in cui la direzione generale dell’Asl di Latina chiese all’allora sindaco di Formia, ai sensi di precise disposizioni normative, il rilascio dell’autorizzazione alla realizzazione per l’installazione di un tomografo da 1,5 Tesla presso il “Dono Svizzero” di Formia. A seguito di questa richiesta di auto-rizzazione, il Comune di Formia il 2 maggio 2013 inviò presso la Regione Lazio – Dipartimento Programmazione Economica e Sociale Programmazione – la richiesta di parere di compatibilità finalizzato al rilascio dell’Autorizzazione alla realizzazione di un sito RM di intensità 1.5 Tesla da installare presso l’Ospedale cittadino. Lo stesso dipartimento competenete della Regione Lazio il 20 giugno 2014 con una nota indirizzata all’allora direttore generale dell’Asl e, per conoscenza al Comune di Formia, espresse parere favorevole in merito con indicazione di prescrizioni nei confronti dell’Asl pontina. Si verificò – e l’ha voluto puntualizzare il neo assessore all’urbanistica della Giunta Villa – che la direzione generale dell’Asl di Latina, avendo acquisito il parere favorevole di Compatibilità dalla Regione Lazio, reiterò l’8 ottobre 2014 la richiesta di autorizzazione alla realizzazione della risonanza magnetica con una nota inviata al sindaco dell’epoca Sandro Bartolomeo. Ancora l’Asl pontina, attraverso il proprio ufficio “strutture e tecnologie”, attraverso una Pec formale della propria direzione generale del 4 novembre 2014, perfezionò ulteriormente la pratica rinnovando la richiesta di autorizzazione) all’ufficio competente del Comune di Formia, il Suap, il quale, a sua volta, il 25 novembre, chiese all’Ufficio Urbanistica ed Edilizia per quanto di competenza di esprimere relativo parere.

Sono dovuti trascorrere quasi tre mesi – era il 18 febbraio 2015 – quando l’allora dirigente Sisto Astarita espresse in una nota all’Asl, il proprio parere favorevole con la prescrizione di produrre le certificazioni finali relative agli impianti ed alle strutture. Secondo l’assessore Mazza a seguito di quest’ultimo parere interno il Suap o il Settore Sviluppo economico del Comune di Formia (e quindi dal 18 febbraio 2015) “avrebbe potuto rilasciare l’autorizzazione alla Asl per la realizzazione del Servizio di Risonanza magnetica presso il Presidio Ospedaliero di Formia “Dono Svizzero”. Sono dovuti trascorrere tre anni e mezzo quando il nuovo corso al comune di Formia la vigilia di Ferragosto 2018 ha inviato all’Asl e alla Regione Lazio l’autorizzazione richiesta da tempo. Marciano ha voluto sottolineare la nota di Astarita. Il suo parere – noi ne abbiamo a disposizione una copia – era inviato al Suap e, per conoscenza, anche all’Asl che, dunque, era informata del via libera del Comune di Formia. L’assessore Mazza è ancora caustico: “L’ex assessore Marciano fa confusione tra un parere rilasciato da un dirigente di settore e l’autorizzazione definitiva”

In questo marasma di interpretazioni sia il gruppo del Pd che della Lega in consiglio comunale hanno confermato, ai sensi dell’articolo 43 del Tuel, la rispettiva richiesta di accesso agli atti perché è giusto che, se ci fossero, vengano individuate le responsabilità di quanto accaduto. “Ribadiamo che questo procedimento non ha niente a che vedere – ha scritto in un altro post Marciano sul suo profilo facebook – con la mancata attivazione del servizio presso l’ospedale ma è solo una banale procedura burocratica su cui qualcuno (il neo sindaco di Formia) ha deciso di fare propaganda elettorale ferragostana. La risonanza non è partita per ragioni imputabili all’organizzazione dell’azienda sanitaria perché, forse, non aveva disponibile il personale necessario e specializzato ? Il Pd e le Lega, insomma, vogliano ricostruire “la vicenda per intero”, compreso il ruolo svolto dal Suap. E chi era il suo responsabile politico dal 2015 all’aprile 2017? L’ex assessore Pd (come Marciano) Giovanni Costa, ora consigliere comunale nella maggioranza del sindaco Paola Villa. Il cane che si morde la coda. O almeno.

Saverio Forte