ITRI – Sulle colline sovrastanti il centro abitato di Itri, in località San Cristofaro, esisteva sin dalla fine del quarto secolo avanti Cristo una vasta area santuariale che, molto probabilmente dedicata ad Ercole (altre analoghe si trovano a Tivoli, in Abruzzo e in Molise), potrebbe permettere di riscrivere la storia, economica e sociale, del borgo aurunco. E’ l’importante annuncio fatto nel corso di una conferenza stampa congiunta dal sindaco di Itri Antonio Fargiorgio, dalla Soprintendenza ai beni archeologici del Lazio e dall’associazione archeologica “Ytri” alla luce dell’ultima fase di scavi che, avviati in maniera spontanea nel 2011, ha permesso di portare alla luce una gradinata monumentale lunga 16 metri che, parte integrante di un frequentato luogo di culto, sarebbe stata ristrutturata due secoli più tardi.
INTERVISTA Marisa De Spagnolis, consulente scientifica associazione archeologica “Ytri”
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Il sindaco di Itri Fargiorgio ha rivelato nel corso dell’incontro, cui hanno partecipato su sua richiesta moltissimi bambini e studenti, che la famiglia Ialongo, proprietaria dell’area di oltre 7000 metri quadrati, è pronta a cedere gratuitamente il sito al comune. Sarà uno step fondamentale che, raccogliendo la lungimirante (come sempre) provocazione del delegato comprensoriale della Soprintendenza ai beni archeologici del Lazio Francesco Di Mario, permettere di rendere fruibile il vasto sito (“il nostro sogno resta quello di realizzarvi un parco archeologico con gli innegabili risvolti di natura turistica e culturale”) e permettere una seconda campagna di scavi che naturalmente dovrà essere finanziata dal Mibact. Ma spesso i sogni- per chi vi crede – si realizzano
INTERVISTA Antonio Fargiorgio, sindaco di Itri
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PHOTOGALLERY a cura di Enrico Duratorre
