Formia / Pro Loco, Pierfrancesco Scipione lascia la presidenza e si candida al consiglio comunale

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FORMIA – “Io vorrei…non vorrei…ma se vuoi…”. Chissà se l’intraprendente e dinamico Piefrancesco Scipione, uno dei rampolli della nota famiglia formiana storicamente legata alla cantieristica navale e al diportismo, ha pensato a questo intenso brano che, scritto da Giulio Rapetti in arte Mogol, lo “psicanalista” Lucio Battisti ha interpretato nel lontano 1972 nell’album “Il mio canto libero” . La canzone parla di un uomo che, sedotto e abbandonato, ha paura di parlare della sua ultima disavventura sentimentale con la nuova fiamma perché teme di rivivere la sua brutta esperienza amorosa. E i problemi sentimentali (si fa per dire) per il giovane Scipione sono legati alla Pro Loco di Formia da cui si è dimesso da presidente.

La decisione di mollare l’incarico dall’ente di promozione turistica della città Scipione l’ha adottata domenica mattina al termine di un briefing con un manipolo di giovanotti che l’aveva sostenuto nell’anno di presidenza in seno alla Pro Loco. E il 31enne aspirante avvocato ed ex componente della segreteria particolare dell’onorevole di Forza Italia Giuseppe Simeone al consiglio regionale del Lazio ricorda – con un pizzico di onesta intellettuale che gli va (ancora) attribuita – il clima di contrasto che si è venuto a creare con altri membri del direttivo, i quali “ preferiscono una gestione della Proloco troppo conservatrice e volta quasi all’immobilismo, contestandomi un uso eccessivo della mia immagine”. In effetti Scipione se deve scegliere una bella ragazza da una parte o una telecamera, un registratore o un taccuino dall’altra opta per quest’ultimi. E in effetti una sovraesposizione mediatica rispetto ai reali traguardi personali e associativi – Scipione da qualche anno è anche presidente dell’associazione culturale “Mola”, incarico che, a suo dire, non era compatibile con quella di guida della Pro Loco – c’è stata e qualcuno (della Pro Loco) gliel’ha ricordato. Scipione, nonostante le sue dimissioni, ha chiamato di domenica pomeriggio la responsabile dell’ufficio stampa della Pro Loco e le dettato queste bellicose dichiarazioni: “Me ne vado soddisfatto del lavoro svolto in un anno, nonostante le poche risorse economiche a disposizione.

Tante le manifestazioni e le iniziative portate avanti, infatti dalle passeggiate archeologiche nelle frazioni di Formia al carnevale formiano 2018, dall’open day dello sport alle brochure stampate, come quella realizzata in collaborazione con gli alunni del Liceo Cicerone Pollione di Formia che regalano alla città una guida sintetica in tre lingue di tutti i monumenti. Da non tralasciare gli eventi di solidarietà e beneficenza.” Scipione sostiene di essere stato vittima di una situazione condita da tante “provocazioni e strumentalizzazioni, dirette a offendere l’entusiasmo e il sacrificio profuso da amici giovani e adulti”. Da qui la decisione di effettuare “uno scatto avanti”, di candidarsi alle prossime elezioni amministrative del 10 a sostegno del candidato a sindaco Onorevole Gian Conte “per portare i valori della Pro Loco quali umiltà, dignità e amore per Formia, dentro istituzioni come il Consiglio Comunale. In effetti Scipione, nonostante le sue 31 primavere, è ancora ricerca della riva giusta su cui approdare.

Alle amministrative 2013 ottenne 207 preferenze personali nella lista “Per Formia” che, proponendo quale candidato a sindaco l’ex Udc Benedetto Assaiante, non ottenne alcuna rappresentanza in consiglio comunale. Ed è recente il sostegno di Scipione alle ultime regionali al rieletto Giuseppe Simeone di cui era diventato un’ombra, un elegante agente di scorta. E che fa il giovane Scipione? “La scelta di appoggiare Conte – ha dichiarato – è perché l’onorevole è la persona che meglio rappresenta i nostri valori cristiani, liberali e democratici. Rappresenta una figura istituzionale con 15 anni di parlamento alle spalle, una persona competente con capacità e giusti canali per amministrare la città di Formia, costruendo una classe dirigente nuova e non illustrazione della “rottamazione. La mia discesa in campo(?), insieme ad altri, che da sempre mi seguono, è anche voler- ha concluso Scipione- sfatare il luogo comune della politica come una cosa sporca e far tornare attuale quello che diceva Paolo VI, ovvero che la politica può essere la forma più alta della carità”. Scipione può scomodare chi crede opportuno ma non il futuro Santo Giovanbattista Montini. Diventa pericoloso.

Saverio Forte